Il progetto presentato ieri da Comune e Alia

Al via “FirenzeCittàCircolare”, il nuovo piano che rivoluziona la raccolta rifiuti in città

Previste ricadute economiche fino a 50 milioni di euro, oltre alla riscoperta del capoluogo come “miniera urbana” per l’economia circolare. Ma con quali impianti?

[8 Ottobre 2020]

Una forte programmazione impiantistica, almeno sulla carta, milioni di euro (120) di investimenti in un arco di tempo pluriennale con importanti ricadute socio-economiche e ambientali (40-50 milioni di euro in termini di crescita del valore di produzione, posti di lavoro, sviluppo dell’indotto, etc). È questo l’orizzonte che emerge dal progetto “FirenzeCittàCircolare” che prevede l’attivazione di sistemi di raccolta urbana rispondenti alle necessità dei territori (porta a porta e cassonetti intelligenti) e alla gestione integrata dei rifiuti.

Il progetto presentato ieri da Comune e Alia coinvolge 200 mila utenze domestiche e 28 mila utenze non domestiche, senza dimenticare i rifiuti prodotti da turisti, city users, pendolari e studenti. Secondo quando dichiarato, il piano «permetterà di valorizzare quanto già oggi viene avviato a recupero proveniente da Firenze: oltre 133.000 t/anno su un totale di oltre 246 mila t/anno di rifiuti raccolti da Alia servizi ambientali, incrementando così le raccolte differenziate dal 53,7% al 70%, anticipando gli obiettivi di riciclaggio previsti dalle direttive Ue». Valorizzazione di quanto avviato a recupero, dunque sia di materia sia di energia.

Un cambiamento che, a regime e con la collaborazione dei cittadini, punta a conseguire «un beneficio complessivo ambientale – un maggior recupero di materia per le filiere del riciclo, sostenibilità ambientale – ed economico con una riduzione del costo ad utenza pari al 16% all’anno». La trasformazione dei sistemi di raccolta rifiuti a Firenze permetterà, inoltre, «la riduzione dell’evasione e dell’elusione della Tari, l’acquisizione in città di 160 posti auto equivalenti, maggior decoro urbano ed abbattimento di CO2 grazie all’ottimizzazione del traffico veicolare dei mezzi di raccolta».

«Un piano molto concreto – dichiara il sindaco Dario Nardella – che partirà già dalla prossima settimana, puntando in modo capillare sulla raccolta porta a porta nei quartieri collinari della città e che andrà a regime in modo graduale da qui ai prossimi due anni. Un progetto di investimento anche sul digitale che ci permetterà di tracciare i flussi di conferimento dei rifiuti e avere quindi in tempo reale la situazione del comportamento di ogni cittadino. I nostri obiettivi sono molto chiari: arrivare in cinque anni al 70% di raccolta differenziata (ad oggi è al 53%, ndr) e al 60% di riciclo, portando sotto il 10% il conferimento dei rifiuti in discarica e facendo di Firenze una città sempre più green».

Obiettivi importanti e ottimi, aspettando di capire come i rifiuti (e non solo il 30% che comunque avanza anche da questo conto fatto dal sindaco) verranno gestiti, data l’attuale e conclamata scarsità di impianti dedicati sul territorio.

Sul tema si è esposto sempre Nardella: «Il nostro obiettivo è in linea con quello che già la Regione ha deciso, ovvero di superare il termovalorizzatore a Case Passerini e realizzare un impianto moderno per conferire rifiuti non differenziati che possono andare agli altri inceneritori o ai nuovi moderni impianti di produzione di biometanolo: vale a dire impianti che non arrivano a incenerire rifiuti, ma portano la temperatura al punto tale da poter produrre energia. Questi impianti sono stati brevettati da Eni, vedremo se e dove saranno realizzati nella nostra regione». Il riferimento implicito è al gassificatore la cui realizzazione è in ipotesi all’interno della raffineria Eni di Livorno, ma ancora nel merito non ci sono un progetto né certezze. I rifiuti però vengono prodotti dai cittadini ogni giorno, e devono trovare una destinazione adeguata.

Come aggiunge Alessia Scappini, ad di Alia, con “FirenzeCittàCircolare”  «cambia la ratio che definisce i modelli di raccolta urbana dei rifiuti: il percorso intrapreso con l’Amministrazione comunale vuole rendere il cittadino consapevole e fornire tutti gli strumenti (misurazione dei propri conferimenti, servizi di raccolta per le diverse frazioni, etc) necessari a fare la propria parte. Non ci possono essere più scuse, è necessario sviluppare in ciascuno la consapevolezza dei propri gesti quotidiani. Proprio per questo FirenzeCittaCircolare mette al centro della transizione il cittadino».

Si tratta di riscoprire il valore di Firenze (anche) come “miniera urbana” per l’economia circolare: ad oggi Alia raccoglie ogni anno 13.200 t. di rottame di vetro, oltre 50.000t. di rifiuti organici, 21.300t. di imballaggi in plastica e metalli, oltre 32.000t. di rifiuti cellulosici, 11.500t. di rifiuti ingombranti e 4.500t. di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).

Scarti che in quota parte possono essere in parte trasformati in nuovi prodotti, quando al termine di un processo industriale di recupero trovano nuovi sbocchi di mercato (e in quest’ottica anche le pubbliche amministrazioni possono giocare un ruolo cruciale attraverso gli acquisti verdi, purtroppo trascurati). Per quei materiali per cui il recupero non è possibile, invece, come per gli scarti che pure esitano anche dalla migliore delle economie circolari, occorre invece individuare con coraggio e responsabilità gli impianti più adeguati per il recupero energetico o in subordine per uno smaltimento secondo logica di sostenibilità e prossimità.