Alleva la speranza amplia il campo d’azione per sostenere l’economia dell’Italia centrale colpita dai terremoti del 2016 e 2017

Più sostegno per contribuire alla ripresa post sisma e post Covid di turismo e ospitalità locali

[1 Dicembre 2020]

Eleonora Saggioro gestisce il rifugio Vincenzo Sebastiani nel comune di Rocca di Mezzo (Aq); Domenico Angelini lavora nella sua azienda agricola Dolci Giuseppina a Monteleone di Spoleto (Pg); Brigida Stanziola coordina le attività educative del Centro di educazione ambientale Il Sentiero di Poggiodomo (Pg). sono i quattro nuovi beneficiari della grande campagna di crowfunding lanciata da Legambiente ed Enel nel 2018, che prosegue ora con una novità: Alleva la speranza diventa Alleva la speranza +. Quattro imprenditori che hanno in comune l’amore per la loro terra e la volontà di realizzare un progetto, nonostante le avversità, la resilienza è la loro forza.  Ma per loro, come per molte delle imprese che risiedono nelle zone del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017 e ora rese ancora più fragili dalla pandemia da Covid-19, continua una lunga, difficilissima stagione.

Stefano ed Elena, con la loro associazione Monte Vector, gestiscono il rifugio Mezzi Litri ad Arquata del Tronto e sognano un Appennino inclusivo, senza barriere, e con l’aiuto di Alleva la Speranza + vogliono realizzare una rampa per disabili e strutture di accoglienza mobili e accessibili. «Abbiamo adeguato il casale a rifugio, abbattendo tutte le barriere possibili e dotandolo di servizi per disabili. Per noi è un avamposto di sensibilizzazione alla sostenibilità e una possibilità tangibile per il ritorno in uno dei territori più colpiti dal sisma del 2016. Con lo spopolamento e poi il sisma i produttori rimasti ad Arquata sono pochissimi, ma la valorizzazione di questi luoghi deve partire dalla promozione dei loro prodotti. Uno dei nostri obiettivi principali è far incontrare le persone con questi straordinari sapori che offriamo nelle nostre degustazioni al rifugio, senza però venderli, invitando ad andare a comprarli dal produttore. Purtroppo il Covid-19 ha rallentato le nostre attività».

Eleonora Saggioro gestisce, nel comune di Rocca di Mezzo (Aq), con la cooperativa Equorifugio, il rifugio Vincenzo Sebastiani, costretto a chiudere a marzo; il sostegno di Alleva la speranza + serve a ristrutturare gli spazi interni per garantire il necessario distanziamento tra gli escursionisti. «Nel rifugio di proprietà del Cai di Roma, da 20 anni sempre aperto – spiega Eleonora Saggioro – abbiamo creato un luogo che attira turismo nel parco Sirente Velino, tessendo una rete e organizzando tanti eventi culturali. I rifugi nascono per accogliere le persone, purtroppo siamo luoghi piccoli e con il Covid siamo in estrema difficoltà. Abbiamo dovuto chiudere prima per le ordinanze, poi per lavori di ristrutturazione. Per le parti nuove, l’obiettivo è creare delle mini camerette in modo che le persone siano autonome, mentre bisogna riorganizzare la camerata vecchia. Vorremmo creare più spazi all’esterno, per fare mangiare le persone distanziate su una terrazza».

Domenico Angelini nella sua azienda agricola Dolci Giuseppina, a conduzione familiare, a Monteleone di Spoleto, in alta Valnerina (Pg), coltiva legumi e cereali biologici, zafferano e produce miele. Con il sostegno di Alleva la speranza + vuole realizzare un punto di degustazione sulla sua terrazza panoramica e acquistare altre arnie per le api. «Lenticchie, ceci, cicerchia, fagioli e roveja sono la nostra specialità. Tra i cereali coltiviamo l’unico farro con marchio Dop in tutta Europa – dice Domenico Angelini – e, inoltre, aderiamo all’associazione produttori zafferano di Cascia. I miei genitori sperano di poter presto passare la conduzione alla nuova generazione. Io ho scelto di rimanere sul territorio per il forte attaccamento che sento nei confronti di questi luoghi e per dare un futuro a questa impresa. Il nostro sogno è ampliare l’offerta investendo nella trasformazione delle materie prime. Intanto, vorremmo una struttura in legno antisismica da sistemare sulla nostra terrazza, che permetta ai clienti di assaporare i nostri prodotti e il panorama».

Brigida Stanziola coordina le attività educative del Centro di educazione ambientale Il Sentiero di Poggiodomo (Pg), che è il comune più piccolo dell’Umbria; il contributo di Alleva la speranza + serve ad aumentare l’efficienza energetica della struttura, migliorare la gestione dei rifiuti e sviluppare un progetto di ospitalità diffusa. Il Cea si trova a circa 1.000 metri nel cuore della Valnerina, a pochi chilometri dal Parco nazionale dei Monti sibillini. «Organizziamo – racconta Brigida Stanziola – centri estivi, campi di volontariato e tante attività ambientali. La nostra è una struttura che è sempre stata a disposizione degli abitanti di Poggiodomo. Nel 2016 con il primo terremoto è stato un rifugio e anche adesso, con la pandemia, le riunioni possono essere fatte nell’ampia sala areata e sanificata: qui sono stati organizzati i consigli comunali. La grande cucina è a disposizione dell’associazione che organizza le feste del paese. Purtroppo con il terremoto 2016-2017 è stato impossibile continuare le nostre attività; poi sono arrivati anche pandemia e lockdown».

Alle donazioni che arriveranno attraverso la piattaforma PlanBee, si sommeranno quelle di Enel e di Legambiente, perché i loro progetti di rinascita possano diventare realtà.

Si è quindi chiusa la terza fase della raccolta fondi Alleva la speranza, che attraverso la piattaforma PlanBee ha interessato 12 allevatori di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo e i loro progetti: «Un bilancio  – sottolinea Legambiente – ad oggi di 187.237 euro, frutto di 511 donazioni (di cui diverse “collettive”, cioè fatte da una sola persona in rappresentanza di un gruppo più o meno ampio) a sostegno di Teresa Piccioni, Alessia Brandimarte, Amelia Nibi, Silvia Bonomi, Arianna Veneri, Fabio Fantusi, Alba Alessandri e Pietropaolo Martinelli, Valentina Capone, Simone Vagni, Angela Catalucci e Massimo Pierascenzi. La terza parte del crowdfunding chiude con 12.477 euro destinati al progetto di Massimo Pierascenzi, 16.356 euro a quello di Valentina Capone, 12.876 euro per Simone Vagni e 12.024 euro per Angela Catalucci».

Ora, con la partnership di Fondazione Symbola, Federtrek, Turismo verde e associazione Host Italia, la campagna di Legambiente ed Enel assume una nuova veste «Per essere più vicini alle imprese, più attenti ai crescenti bisogni connessi all’emergenza Covid-19 e più uniti che mai: oltre agli allevatori, anche molti gestori di strutture impegnate nell’ospitalità extralberghiera sono stati colpiti dal sisma e dalla crisi ma, nonostante tutto, continuano a gestire con tenacia e passione le loro attività».

Presentando il nuovo corso dell’iniziativa, «La pandemia che ci ha colpito rende ancora più fragili i territori fiaccati dal sisma, aggravando situazioni già precarie. In quelle aree, spesso di straordinaria bellezza, tanti piccoli imprenditori garantiscono, produzioni sostenibili e di qualità, grazie alle quali tengono letteralmente in vita intere comunità, altrimenti destinate a scomparire a causa dello spopolamento. Queste persone sono oggi una speranza concreta, perché la ricostruzione delle aree devastate dal sisma sia fondata sulle comunità. A guidarle è una straordinaria volontà di continuare a vivere dove sono nate e dove hanno deciso di investire tutte le proprie energie. Un amore profondo per la loro terra, il loro lavoro. Che ha bisogno, per essere alimentato ogni giorno, del sostegno di tutto il Paese».

Nicoletta Novi, responsabile CSV and Sustainability Projects di Enel Italia, aggiunge: «L’emergenza legata al Covid-9 ha messo a dura prova un territorio già colpito negli anni passati dai violenti eventi sismici. Sostenendo anche le strutture extralberghiere con la campagna Alleva la Speranza + intendiamo contribuire al rilancio dell’ospitalità e del turismo nelle aree del Centro Italia: risorse irrinunciabili per la ripresa dell’economia locale attraverso la valorizzazione della ricchezza del patrimonio naturale e della qualità dei prodotti agroalimentari di questi straordinari territori».

Paolo Piacentini, presidente nazionale di Federtrek, sottolinea: «Sono davvero lieto a titolo personale e come Federtrek di sostenere un progetto che vede coinvolte persone straordinarie cariche di passione. Di Stefano ed Elena conosco la forza ed il coraggio nell’aver messo in piedi dal nulla il rifugio Monte Vector che sta diventando uno dei luoghi più accoglienti lungo ilCammino nelle Terre Mutate. Di Eleonora Saggioro conosco la caparbietà e l’attenzione alla qualità che ha da sempre caratterizzato il Rifugio Sebastiani, che oggi si presenta al mondo degli escursionisti in una veste profondamente rinnovata”.

Valerio Nicastro, presidente di Host Italia, ricorda che «L’Abruzzo è una regione multiforme e splendida, in cui la natura molto ha dato ma anche molto ha tolto. Le associazioni Host Italia e Abruzzobnb sono liete di poter sostenere il progetto di Legambiente ‘Alleva la Speranza+’, e si adopereranno per coinvolgere i propri soci e i propri contatti in questa entusiasmante gara di solidarietà. Buona fortuna!».

Giulio Sparascio, presidente nazionale di Turismo verde, incita: «Trasformiamo l’emergenza coronavirus in una opportunità. Cerchiamo di non ripresentarci, al termine di questa pandemia (speriamo a breve) uguali a prima, ma cerchiamo nuovi modelli di business, fondati su valori diversi, su cui l’Italia ha moltissime carte da giocare. Ridiamo valore al fattore umano e quindi alle relazioni, di cui gli agriturismi sono i portavoce, elemento chiave per l’accrescimento del bene comune e delle aree più interne del nostro Belpaese ed ancora di più nei territori colpiti dal sisma. L’agriturismo con la sua multifunzionalità punta da sempre alle relazioni sociali con: le Istituzioni pubbliche come comuni, provincia, regione, gli Enti parchi e aree naturali, i piccoli musei, gli agricoltori limitrofi per l’approvvigionamento delle materie prime e tutti quei soggetti legati al Turismo di quel territorio come guide parchi, guide ai piccoli borghi, spiagge, paese di montagna meno conosciuti, imprenditori che offrono qualsiasi altro servizio turistico come passeggiate a cavallo, trekking, mountain bike, barca, artigiani che tramandano gli antichi mestieri».

Fabio Renzi, segretario generale di Symbola – Fondazione per le Qualità Italiane, conclude: «Symbola si è molto impegnata in questi quattro anni per una ricostruzione delle aree colpite dagli eventi sismici e meteorologici del 2016/17 che fosse prima di tutto un progetto di rigenerazione territoriale basato sul protagonismo civile, politico ed economico delle comunità locali. Proprio come fa il progetto Alleva la speranza che, dopo aver aiutato gli allevatori, ora centra l’attenzione sul settore dell’ospitalità extralberghiera, chiamato a qualificare e a mettere in sicurezza le proprie strutture per rispondere al meglio alla crescente domanda – come i dati di questa estate stanno a dimostrare – di turismo esperienziale ed emozionale legata all’ambiente, alla natura, al paesaggio e alla cultura. Per questo Symbola ha deciso di accompagnare e promuovere l’iniziativa promossa da Legambiente ed Enel, in collaborazione con PlanBee, per la raccolta di risorse destinate a dare fiducia e sostegno a quelle attività economiche che svolgono il ruolo di veri e propri presìdi territoriali».