Ma gli stessi ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori studi nel merito

Anche per l’Università di Cambridge c’è correlazione tra inquinamento e letalità da Covid-19

«Il nostro studio si aggiunge alle crescenti evidenze dal Nord Italia e dagli Stati Uniti, alti livelli di inquinamento atmosferico sono collegati a casi più mortali di Covid-19»

[22 Aprile 2020]

L’Università di Cambridge, con la sua Medical research council (Mrc) Toxicology unit, ha pubblicato su MedRXiv la ricerca Links between air pollution and COVID-19 in England, attraverso il quale documenta i legami tra l’inquinamento atmosferico e gli impatti di Covid-19 sulla popolazione inglese: «Il nostro studio – spiega l’autore senior Miguel Martins – si aggiunge alle crescenti prove in arrivo dal Nord Italia e dagli Stati Uniti che alti livelli di inquinamento atmosferico sono collegati a più casi mortali di Covid-19».

Il team di ricercatori, tra i quali figura anche l’italiano Marco Travaglio, professa prudenza: lo studio –  come larga parte di quelli finora condotti sul tema – al momento non è ancora stato sottoposto a revisione paritaria (peer-review), anche se questi dati preliminari trovano supporto in quelli già raccolti in altri Paesi (tra i quali l’Italia).

L’ipotesi indagata dallo studio mette in relazione una prolungata esposizione ad alti livelli di inquinamento atmosferico con la letalità da Covid-19: sono state prese dunque in considerazione sette regioni inglesi dove sono stati registrati almeno 200 morti e 200mila casi di contagio da Sars-Cov-2, e i relativi livelli di inquinamento nelle aree (misurate in termini di concentrazioni di ozono a livello del suolo e NOx, in particolare biossido di azoto) registrati tra il 2018 e il 2019.

L’esposizione a lungo termine agli inquinanti atmosferici è infatti «un noto fattore di rischio» per malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie croniche e cancro, tutte malattie che in larga parte dei decessi da Covid-19 rappresentano patologie preesistenti. Inoltre, come sottolineano dall’Università britannica, l’inquinamento atmosferico può «causare una risposta infiammatoria persistente e aumentare il rischio di infezione da virus che colpiscono il tratto respiratorio». Da qui la necessità di indagare le correlazioni tra qualità dell’aria che respiriamo e impatti di Covid-19 sulla salute.

«I nostri risultati forniscono la prima prova che la letalità da Sars-Cov-2 è associata all’aumento dei livelli di NOx e biossido di azoto in Inghilterra. Londra, le Midlands e il Nord Ovest mostrano la maggiore concentrazione di questi inquinanti atmosferici, mentre le regioni meridionali i livelli più bassi nel Paese. Il numero di decessi per Covid-19 segue una tendenza simile», spiega Travaglio.

In altre parole, quando il team di ricercatori ha confrontato la media annuale dei livelli giornalieri di NOx e biossido di azoto con il numero di casi Covid-19 in ciascuna regione ha scoperto che questi erano correlati positivamente: in altre parole, più alti sono i livelli di inquinanti, maggiore è il numero di casi e decessi da Covid-19.

Per quanto riguarda l’ozono lo studio individua una correlazione negativa: a bassi livelli di concentrazione dell’inquinante – rilevati in aree fortemente urbanizzate come Londra e le Midlands – corrispondono maggiori contagi e maggiori decessi da Covid-19: un fenomeno che i ricercatori suggeriscono possa essere collegato all’elevata reattività dell’ozono e dunque alla sua conversione in altri elementi gassosi, un fenomeno già osservato nelle aree con elevato traffico veicolare.

In definitiva, i ricercatori affermano che lo studio al momento mostra solo una correlazione, e che sono necessarie ulteriori ricerche per confermare che l’inquinamento atmosferico peggiora gli impatti di Covid-19 sulla salute. La comunità scientifica non ha ancora maturato un ampio consenso sul tema, anche se gli indizi finora raccolti dalle ricerche condotte in materia vanno in questo senso.

«È qualcosa che abbiamo già visto durante il precedente focolai di Sars nel 2003 – ricorda Martins – quando l’esposizione a lungo termine agli inquinanti atmosferici ha avuto un effetto dannoso sulla prognosi dei pazienti con Sars in Cina. Questo evidenzia l’importanza di ridurre l’inquinamento atmosferico per la protezione della salute umana, sia in relazione alla pandemia di Covid-19 e non».