Arcipelago pulito è pronto per il bis, i pescatori hanno già raccolto oltre 18 quintali di rifiuti

Arriva dalla Toscana il progetto che ha ispirato il ddl Salvamare: da Livorno si estenderà a Castiglione della Pescaia, e poi a tutti gli altri Comuni della costa che vorranno aderire

[5 Aprile 2019]

Mentre il ddl Salvamare approvato ieri dal Consiglio dei ministri deve adesso completare il proprio iter legislativo – è atteso dai passaggi parlamentari – la Toscana dove tutto è partito è pronta adesso a fare il bis con Arcipelago pulito, iniziato esattamente un anno fa: è a questo progetto che si ispira Salvamare, e nei primi 6 mesi di sperimentazione ha portato i pescatori livornesi a ripulire il mare con i loro pescherecci da oltre 18 quintali di rifiuti. Visto il grande successo dell’iniziativa la Regione Toscana spiega adesso che Arcipelago pulito proseguirà a Livorno, allargandosi da subito anche a Castiglione della Pescaia e poi a tutti gli altri Comuni della costa che vorranno aderire, a cominciare dai porti più importanti in termini di attività ittica.

Il valore aggiunto portato da Arcipelago pulito, rispetto ad esperienze simili portate avanti in altri mari del mondo, è stato quello di creare una filiera completa, dalla raccolta del rifiuto alla sua analisi e trattamento e, quando possibile, recupero in un impianto idoneo.

Una filiera a cui hanno dato corpo Regione Toscana, ministero dell’Ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, Guarda costiera, Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, la società Labromare che gestisce la raccolta dei rifiuti nel porto, Revet che ricicla quanto possibile (si parla del 20% dei rifiuti pescati, il resto non può essere riciclato e dunque deve essere inviato a smaltimento), la cooperativa Cft e i pescatori, con una mezza dozzina di piccoli pescherecci coinvolti. Da questo punto di vista è stato il primo progetto in Italia e in Europa, d’ispirazione sia per il Governo nazionale che per l’Europarlamento.