Cispel: «Gli investimenti strategici non possono essere coperti soltanto dalla tariffa»

Asa e Fiora, al via l’accordo per investire sul sistema idrico senza pesare sui cittadini

Una collaborazione che porterà nuovi investimenti per la sostenibilità e l’economia circolare sul territorio di 87 Comuni, grazie all’utilizzo dei fondi europei e nazionali. Si parte dell’arcipelago toscano

[5 Giugno 2020]

Dopo l’annuncio delle scorse settimane, per la Giornata mondiale dell’ambiente arriva la firma dell’ufficialità dai gestori del servizio idrico sul territorio: il presidente di Asa Nicola Ceravolo e quello di Acquedotto del Fiora Roberto Renai hanno firmato un patto per investire su ricerca, sviluppo, innovazione reperendo finanziamenti pubblici fuori tariffa.

Il servizio idrico integrato, in questa fase di pandemia, ha mostrato appieno la sua natura di servizio essenziale alla cittadinanza, e non ha mai frenato la propria attività: acqua pulita e sicura (anche) da bere ha continuato a scorrere nelle case toscane, mentre i depuratori hanno permesso una gestione sostenibile dei reflui. Ma resta molto da migliorarlo, e per farlo servono risorse economiche. Dove trovarle, oltre che nelle tariffe che pagano i cittadini?

«L’accordo di oggi è importante – spiega il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo – perché dimostra la qualità della governance delle nostre aziende del servizio pubblico. Questi impegni sono sulla scia dei tanti investimenti fatti negli ultimi 20 anni dalle aziende idriche toscane. La firma tra Asa e Acquedotto del Fiora segnala che sono possibili miglioramenti e sinergie, grazie all’utilizzo dei fondi europei, come il nuovo Recovery fund, i fondi strutturali, quelli Bei e infine i fondi nazionali. Infatti gli investimenti strategici non possono essere coperti soltanto dalla tariffa, ma devono usare risorse pubbliche per potenziare questo basilare settore».

Già oggi Acquedotto del Fiora e Asa gestiscono il servizio idrico integrato in territori limitrofi, aventi come denominatore comune la fascia tirrenica a sud del fiume Arno e il parco dell’arcipelago toscano: Elba e Capraia per Asa, Giannutri e Giglio per AdF. Non a caso sono questi gli ambiti su cui punta fin da subito la sinergia tra le due aziende.

«Questo accordo – commenta Ceravolo – ci permetterà di condividere conoscenze e buone pratiche tra i due gestori. È ormai prioritario partecipare con sforzi comuni verso una gestione sostenibile dei territori. Insieme gestiamo tutte le isole dell’arcipelago toscano ed è qui che vogliamo intervenire nel breve termine con progetti per la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo dell’economia circolare».

Ma i benefici portati dall’intesa interesseranno tutti gli 87 comuni serviti dalle due aziende, con ben quattro province coinvolte: Livorno, Grosseto, Siena e Pisa. «L’obiettivo è fare ricerca e realizzare nuovi interventi green non finanziabili mediante le tariffe – aggiunge il presidente di Fiora Roberto Renai – L’accordo ha valore strategico non solo per le parti che lo sottoscrivono, ma anche per tutti i Comuni serviti. L’obiettivo è migliorare ancora di più il servizio, tutelare l’ambiente ed essere motore di sviluppo, senza gravare sulle tariffe sostenute dai cittadini».

Se questo è il  traguardo, la firma arrivata oggi a Firenze per nella sede dell’Autorità idrica toscana rappresenta il primo importante passo: «Il protocollo – conclude Alessandro Mazzei, direttore Ait – è importante per la collaborazione tra aziende che operano in territori simili e contigui e indica come fare sistema. Così abbiamo la possibilità di reperire fondi pubblici e risorse per rafforzare la capacità di fare ricerca e realizzare investimenti».