Il progetto entra a far parte di Giovanisì

Banca della terra: in Toscana già assegnati centinaia di ettari

[9 Dicembre 2014]

Ad un anno dal suo avvio, la Banca della terra ha presentato oggi il primo “bilancio” e l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana,  Gianni Salvadori , ha detto: «Siamo estremante soddisfatti perché ci siamo fortemente impegnati in questo progetto, che è stato il primo di questo genere in Italia e anche in Europa, e oggi i risultati ci danno ragione e premiano il nostro impegno. Sono orgoglioso perché non solo la “banca della terra” funziona e serve, come dimostrano i dati, a recuperare alla coltivazione, all’attività di allevamento e in genere alle attività agroalimentari, terreni e fabbricati che erano stati abbandonati, ma anche perché si è dimostrata uno strumento importante per dare la terra ai giovani che vogliono fare gli agricoltori, ma finora non avevano i mezzi per procurarsela. Questi risultati sono così positivi che la “banca della terra” entra ufficialmente a far parte delle misure del progetto Giovanisì della Regione Toscana».

In una nota la rEgione pubblica i dati nel dettaglio: «Già assegnati oltre 270 ettari di terreni pubblici. In corso altre assegnazioni di terra e fabbricati. Dal 29 novembre 2013, quando la “banca della terra” è stata ufficialmente avviata sono stati pubblicati 14 bandi (di cui due tutt’ora aperti), e resi disponibili ben 28 lotti, di cui 17 per soli terreni, 6 per soli fabbricati, mentre 5 hanno messo in concessione sia fabbricati che terreni. Sono stati messi a disposizione oltre 500 ettari di terreno (castagneti da frutto, boschi, oliveti, pascoli e seminativi) e 12 fabbricati, tutti di proprietà pubblica, situati nei comuni di: Radicondoli, Murlo, Sarteano, Chianciano Terme in provincia di Siena; Cantagallo in provincia di Prato; San Godenzo e Londa in provincia di Firenze; Follonica, Grosseto, Monterotondo Marittimo in provincia di Grosseto; Loro Ciuffenna, Pieve Santo Stefano, Anghiari, Badia Tedalda, Arezzo in provincia di Arezzo; Buti in provincia di Pisa. Molto positiva è risultata la risposta degli imprenditori; dei 28 lotti complessivi, ne sono stati già assegnati 15, per un totale di oltre 270 ettari, di cui 173 di bosco, 42 di seminativo, 42 di pascolo e 9 di oliveto. Per 11 lotti si stanno completando le operazioni, mentre per gli ultimi 2, il termine per le domande è ancora aperto. Entro la fine dell’anno si prevedono almeno quattro nuovi lotti, a Cantagallo (PO), Buti (PI), Londa (FI) e Cortona (AR)».

La “banca della terra” rientra in un progetto più ampio, che ha portato anche alla trasformazione dell’Azienda agricola di Alberese in “Ente Terre Regionali Toscane”, che punta al riordino ed alla valorizzazione del patrimonio agricolo forestale pubblico. «Rimarranno a gestione pubblica le attività come la tutela della biodiversita con la “banca del germoplasma”, lo svolgimento di attività di sperimentazione, innovazione e ricerca in agricoltura – spiega la Regione – In sintesi: le attività di interesse pubblico. I rimanenti terreni e fabbricati saranno dati in concessione ad operatori privati. L’attività è già iniziata con due bandi, nel 2015 il patrimonio reso disponibile sarà più ampio».

Il 2 dicembre l’Ente Terre ha firmato una convenzione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze per l’inserimento di oltre 300 ettari di terreno in proprietà dell’Istituto in Banca della Terra ed entro la fine dell’anno sarà pubblicato un bando per 108 e 81 ettari di terreni n provincia di Firenze, comprendenti seminativi e boschi. La Reione sottolinea che «La scadenza per la presentazione delle domande sarà la fine di febbraio, il che permetterà agli assegnatari di avviare la coltivazione già dalla primavera 2015. I giovani agricoltori avranno priorità nell’assegnazione dei terreni ed il pagamento del canone di affitto sarà scalare nel tempo. Solo a partire dal quarto anno sarà corrisposto l’intero importo stabilito nel contratto. Ciò al fine di dare la possibilità agli imprenditori di avviare il proprio progetto con maggiore tranquillità».

Salvadori ha evidenziato che «La collaborazione nata fra Ente Terre e Istituto degli Innocenti rappresenta un esempio ed un punto di riferimento per le attività future di Ente Terre; l’esperienza che si sta compiendo apre la strada ad una nuova modalità di collaborazione fra Enti, nella ricerca di una sinergia tesa a recuperare ed ottimizzare la produttività degli ambienti marginali interni della collina toscana, a concedere nuove opportunità di lavoro e di vita ai giovani, a promuovere una nuovo rapporto fra proprietà pubblica e capacità imprenditoriale privata».

Un’altra collaborazione in corso è quella tra Regione Toscana, Ente Terre e Parco Regionale di San Rossore ed anche in questo caso sono stati individuati terreni, situati all’interno della Tenuta Presidenziale che saranno inseriti in Banca della Terra, probabilmente già a partire dai primi mesi del 2015.

La legge regionale della Toscana (L.r. 80/20129 considera tra i beni da inserire in “banca della terra” anche i terreni di proprietà privata: «Il Regolamento 60/2014 definisce le modalità con cui il proprietario privato presenta istanza ad Ente Terre per l’inserimento, grazie ad una specifica modulistica approvata dall’Ente. Ad oggi già due proprietari si sono fatti avanti per chiedere l’inserimento dei propri terreni. “In questo modo – ha sottolineato l’assessore Salvadori – la “banca della terra” diventa fattivamente uno strumento di incontro fra la domanda e l’offerta di terre private, attualmente pressoché inesistente sul territorio regionale”. Anche su questo aspetto sono in corso le istruttorie delle richieste e nei tempi più rapidi possibili saranno inseriti tutti i dati nella Banca».

Salvadori ha ricordato che «La legge 80/12 attribuisce un ruolo fondamentale al recupero dei terreni abbandonati e incolti, perché grazie a questo è possibile contenere il degrado ambientale, salvaguardare il suolo e gli equilibri idrogeologici, limitare gli incendi boschivi, favorire l’ottimale assetto del territorio. La legge, ed il successivo Regolamento di attuazione, individuano nei Comuni i soggetti tenuti al censimento dei terreni abbandonati, ossia dei terreni lasciati improduttivi negli ultimi tre anni solari. Per agevolare i Comuni in queste operazioni – è stata siglata una Convenzione fra Ente Terre e Unione delle Province della Toscana (UPI Toscana) attraverso la quale 10 giovani operatori, uno per provincia, hanno avuto il compito di effettuare il censimento dei terreni abbandonati».

Un compito no da poco, visto che «La superficie da censire è di oltre 107mila ettari, frazionati in più di 270 mila particelle catastali – fanno notare in Regione – Questa è la dimensione complessiva delle aree che, pur essendo agricole, non hanno beneficiato negli ultimi tre anni di contributi e premi comunitari e che pertanto potrebbero essere non utilizzate. Di questa superficie ad oggi sono stati verificati, sia attraverso il ricorso a strumenti informativi georeferenziati che a sopralluoghi specifici, più di 24 mila ettari, quasi un quarto del territorio regionale da censire, per circa 65 mila particelle catastali. Per 68 comuni il censimento è concluso e si stanno avviando le procedure che porteranno all’inserimento in banca della terra; per ulteriori 19 Comuni le verifiche sono in via di completamento. Ente Terre, di concerto con UPI Toscana, ha selezionato ed avviato una collaborazione con 36 comuni per inviare lettere ai proprietari dei terreni, ultimo passaggio prima dell’inserimento di questi beni in “banca della terra”».

Stanno anche arrivando le prime risposte da parte dei proprietari e molti si sono impegnati a recuperare terreni fino ad oggi abbandonati. All’inizio del 2015 i primi terreni per i quali i proprietari non hanno espresso questa intenzione saranno inseriti nella “banca” e saranno avviate le procedure per l’assegnazione a nuovi agricoltori.