Basta sussidi ai combustibili fossili e al denaro dei contribuenti usato per distruggere il mondo

Guterres, Greta e Schwarzenegger:: tassare l’inquinamento, non le persone

[29 Maggio 2019]

La R20 Coalition (Regions of Climate Action), che è stata fondata nel 2011 dall’ex governatore repubblicano della California Arnold Schwarzenegger con il sostegno dell’Onu, è una coalizione di governi regionali, imprese private, ONG, università e istituzioni finanziarie che punta ad accelerare la transizione verso la green economy e Intervenendo a Vienna all’Austrian World Summit della R20 Coalition, il segretario generale dell’Onu  António Guterres ha detto rivolto ai  governi di tutto il mondo: «Dobbiamo tassare l’inquinamento, non le persone, e mettere fine alle sovvenzioni ai combustibili fossili. Numerose persone pensano a torto che la concessione di sovvenzioni ai combustibili fossili sia un modo per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni. Non c’è niente di più falso di questo. Utilizziamo il denaro dei contribuenti – vale a dire il nostro denaro – per frafforzare gli uragani, propagare la siccità, far sciogliere i ghiacciai, sbiancare i coralli. In una frase: distruggere il mondo. I contribuenti preferirebbero senza dubbio recuperare il loro denaro piuttosto che vederlo utilizzato per distruggere il mondo. Dobbiamo decarbonizzare le infrastrutture urbane, in particolare i trasporti e gli edifici, e smetterla di costruire nuove centrali a carbone che avvelenano l’aria che respiriamo. Dobbiamo promuovere un consumo e una produzione sostenibili e sostenere un’agricoltura intelligente che si basi su soluzioni naturali e non su fertilizzanti chimici».

Guterres ha ricordato che è per questo che ha organizzato l’UN Climate Summit che si terrà a settembre a New York e ha avvertito: «Chiedo ai leader di non venire con bei discorsi, ma di presentare dei piani concreti per promuovere l’azione climatica della quale abbiamo bisogno. Voglio che il mondo si unisca per l’imitare l’innalzamento della temperatura mondiale a 1,5 gradi Celsius e per mantenere le promesse dell’Accordo di Parigi». In vista dell’UN Climate Summit, Guterres ha arruolato il Presidente della Francia, il premier della Giamaica e l’Emiro del Qatar per mobilitare il sostegno internazionale per garantire l’obiettivo di 100 miliardi di dollari approvato alla Conferenza delle parti Unfccc di  Parigi nel 2015, necessari per promuovere la mitigazione del clima e l’adattamento nei Paesi in via di sviluppo. Il capo dell’Onu ha bacchettato anche il big business: «Gli investitori devono smettere di finanziare l’inquinamento, ampliare le iniziative verdi e aumentare i prestiti per soluzioni low-carbon. Il settore privato e le comunità di investimento devono sostenere un ambizioso programma sul clima, perché l’azione per il clima non è solo un bene per le persone e il pianeta, può anche essere utile per gli affari».

Il segretario generale dell’Onu è convinto che «La R20 Coalition  ha un ruolo enorme da svolgere. L’azione climatica a livello regionale è essenziale per far fronte alla crisi climatica, non solo perché i governi regionali sono i più vicini ai cittadini, ma anche perché le regioni e le città sono i principali motori dell’economia mondiale».

Prendendo spunto dal suo recente viaggio a Tuvalu, uno minuscolo Stato insulare del Pacifico meridionale che rischia di essere sommerso dall’innalzamento del livello del mare, Guterres ha ricordato che «Raramente passa un giorno, senza notizie di un altro disastro, come inondazioni, siccità, incendi e tempeste estreme. Tuttavia, c’è un confine positivo per questa nube incombente, perché, sebbene la situazione attuale sia estremamente grave, il passaggio a una green economy vedrebbe profondi benefici per le società di tutto il mondo, con acqua e aria più pulite, meno inquinamento, più agricoltura priva di sostanze chimiche e riduzione della perdita di biodiversità».

Uno degli altri relatori di punta dell’Austrian World Summit della R20 Coalition è stata la giovanissima attivista climatica svedese Greta Thunberg, che ha sottolineato che milioni di ragazzi in tutto il mondo sono riusciti ad attirare molta attenzione per l’emergenza climatica, ma, come gli scienziati, non sono leader, a differenza di molti politici, amministratori delegati e celebrità che partecipano al Summit. Rivolta ai delegati del summit viennese Greta ha ricordato loro che «La gente vi ascolta ed è influenzato da voi te. Avete un’enorme responsabilità, una responsabilità che molti di voi hanno mancato di esercitare. Come influencer, dovete parlare con le persone che non sono in grado di  leggere tra le righe o di cercare informazioni scientifiche. Dovete spiegare ripetutamente, non importa quanto possa essere scomodo o politicamente non redditizio.  Sebbene il cambiamento climatico possa essere una chance di crescita verde, è soprattutto un’emergenza, la più grande crisi che l’umanità abbia mai affrontato».