Città verdi per trasformare i sistemi agroalimentari, porre fine alla fame e migliorare la nutrizione

Fao: trasformare la ripresa dall’emergenza Covid-19 in un’opportunità per rendere le città più sostenibili e resilienti e per garantire a tutti l’accesso a un’alimentazione sana

[21 Settembre 2020]

Viviamo in un pianeta sempre più urbanizzato: entro il 2050 quasi il 70%%della popolazione mondiale vivrà in aree urbane e il 90% di questa crescita si registrerà in Africa e in Asia. Circa il 70% di tutte le risorse alimentari sarà consumato dagli abitanti delle città, un in costante aumento. La Fao evidenzia che «La crescita demografica e la rapida urbanizzazione determinano cambiamenti delle abitudini alimentari e un aumento della domanda di beni e servizi di base, accanto a una crescente competizione per le risorse naturali per garantire a tutti l’accesso a un’alimentazione sana. Le amministrazioni locali incontrano sempre maggiori difficoltà a rispondere alle esigenze degli abitanti delle zone urbane e periurbane e la pandemia di Covid-19 non ha fatto che aggiungere nuove criticità, causando interruzioni dei sistemi alimentari, perdita di posti di lavoro e insicurezza alimentare, con un peggioramento delle condizioni di vita soprattutto delle fasce più vulnerabili della popolazione. Di conseguenza, molte comunità urbane e periurbane sono più che mai esposte al rischio di insicurezza alimentare e nutrizionale nonché a malattie non trasmissibili correlate alla dieta e registrano un numero crescente di casi di sovrappeso e obesità».
Le città moderne consumano quasi l’80% prodotta in tutto il mondo, producono il 70% dei rifiuti accumulati a livello globale e sono responsabili del 70%circa di tutte le emissioni di gas serra legate all’energia. Quindi, dice la Fao, «Mantenere sistemi alimentari sostenibili e avere più spazi verdi, comprese aree agricole e boschive urbane e periurbane, rappresenta un obiettivo fondamentale per le città, poiché ne accresce la resilienza ai cambiamenti climatici e alla pandemia di Covid-19, evitando che le emergenze sanitarie interrompano l’approvvigionamento e la distribuzione dei generi alimentari in queste zone».

Per questo la Fao ha presentato il suo nuovo Green Cities Initiative and Action Plan  – Città verdi -, con il quale, una volta superata la pandemia di Covid-19, punta a contribuire a trasformare i sistemi agroalimentari, porre fine alla fame e migliorare la nutrizione nelle città e nelle aree periferiche. L’iniziativa è stata presentata nel corso l’evento virtuale di alto livello “Green Cities to Build Back Better for SDGs – A New Powerful Venture“, organizzato dalla Fao durante la 75esima sessione dell’Assemblea generale dell’Onu – alla quale ha partecipato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala – e il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, ha evidenziato «L’enorme potenziale delle città nel mitigare gli effetti negativi della pandemia di Covid-19 sulla salute delle persone e sulla sicurezza alimentare, oltre alla loro capacità di contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici». Qu  ha poi esortato i partner della Fao ad «apprezzare sia il ruolo essenziale che le città possono rivestire in una ricostruzione efficace (“building back better”), sia l’urgenza di avviare azioni innovative, globali e coordinate. Per avere città molto più verdi, più resilienti e rigenerative, dobbiamo ripensare al modo in cui le aree urbane e periurbane vengono progettate e gestite. Ci sono rimasti soltanto 10i anni per conseguire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Dobbiamo cambiare radicalmente prospettiva e ripensare i nostri modelli di business».
Città verdi della Fao ha lo scopo di migliorare le condizioni di vita e il benessere delle popolazioni urbane e periurbane in almeno 100 città (15 città metropolitane, 40 città intermedie e 45 cittadine) di tutto il mondo nei prossimi tre anni, puntando ad avere 1.000 centri urbani partecipanti entro il 2030.

«In particolare – spiega la Fao – l’iniziativa mira a migliorare l’ambiente urbano, potenziando i collegamenti tra aree urbane e zone rurali e accrescendo la resilienza dei sistemi, dei servizi e degli abitanti delle città agli shock esterni. Garantendo l’accesso a un ambiente salubre e a un’alimentazione sana a partire da sistemi alimentari sostenibili, essa contribuirà inoltre a mitigare i cambiamenti climatici, a favorire l’adattamento al clima e a consentire una gestione sostenibile delle risorse».
Inoltre, la nuova iniziativa prevede  la creazione di una “Rete di città verdi” nella quale città di ogni dimensione si scambieranno esperienze sulle migliori pratiche, sui successi conseguiti e sulle lezioni apprese, e svilupperanno opportunità di collaborazione reciproca.

Accanto all’Iniziativa “Città verdi”, la Fao, l’evento di oggi ha dato ampio rilievo anche ad altre iniziative e programmi che stanno promuovendo l’innovazione e accelerando interventi concreti; tra questi: il Patto di Milano sulle politiche alimentari urbanethe New Urban AgendaWorld Sustainable Urban Food Centre of ValenciaHand-in-Hand Initiative e altri partenariati strategici.

Qu ha concluso il suo intervento introduttivo spiegando che «Oltre a intensificare la collaborazione con le autorità locali e nazionali, i consigli comunali, i sindaci, il settore privato, le istituzioni accademiche e le organizzazioni internazionali, la Fao si relazionerà anche con le comunità urbane, soprattutto con donne e giovani. L’iniziativa che presentiamo oggi nasce da una nuova concezione del mondo. Spero che siate ispirati ad unirvi a noi e a sostenere l’iniziativa con proposte di attuazione innovative!».