Covid-19, le condizioni per l’Elba zona bianca e per un ambiente sano e sicuro

Legambiente d’accordo con i pediatri elbani

[16 Marzo 2021]

Per quanto riguarda la proposta di “Elba zona Bianca” avanzata dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, Legambiente concorda con le ragioni e le proposte espresse dai pediatri elbani Fabio Berni, Alberto De Fusco e Laura Pertici.

Un Arcipelago Toscano “zona bianca”  solo in assoluta sicurezza: sarebbe sicuramente un riconoscimento di grande valore e permetterebbe a bambini e ragazzi di tornare a una frequenza regolare della scuola e delle attività ludiche, delle quali hanno assolutamente bisogno per riprendersi da un periodo che rischia di trasformarsi in un diffuso disagio infantile, adolescenziale e giovanile. Inoltre, nella terza isola italiana anche solo la possibilità di movimento della popolazione residente servirebbe a dare ossigeno alle imprese, a partire da bar, ristoranti, pubblici servizi e centri per l’attività sportiva, messe in ginocchio dalle restrizioni.

Ma perché – indipendentemente da come la si pensi sui vaccini –   un’isola sia veramente covid-free e sia davvero una occasione per qualificare l’ambiente e l’offerta turistica, sono necessarie e imprescindibili condizioni di garanzia  (vaccinazioni e controlli), Chi, come qualche esponente politico, sponsorizza la forma senza guardare alla sostanza espone tutti a un doppio pericolo.

Una zona bianca senza protezioni sarebbe un richiamo incontrollato tipo sirene di Ulisse e ci metterebbe in una situazione di rischio per la nostra salute e per l’economia turistica. Il rischio per l’economia sarebbe essere zona bianca di aprile, zona rossa a luglio e viola scuro o nera in  autunno.

Non a caso, sia le altre isole italiane che puntano a dichiararsi Covid-free che le isole greche e le Canarie che stanno avendo accesso privilegiato ai vaccini, puntano sia su una rapida vaccinazione di massa della popolazione, dei lavoratori pendolari e degli operatori e lavoratori del turismo, sia di una richiesta di un forte controllo dei turisti e proprietari di seconde case che accederanno alle isole, ai quali verrà richiesto quello che può essere definito un “passaporto Covid-free”.

La vediamo davvero dura, visto che aspettiamo ancora che le amministrazioni comunali elbane applichino davvero le delibere plastic-free approvate nel 2019 e che la Regione Toscana faccia rispettare davvero le sue normative contro la plastica monouso nelle località turistico/balneari e mentre invece l’inquinamento da plastica si aggrava a terra e a mare a causa dei dispositivi anti-Covid.

 

Ecco cosa scrivono i pediatri elbani:

 

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA

In merito all’ipotesi di configurare l’isola d’Elba come “zona bianca” rispetto alle misure restrittive anti-Covid i Pediatri di Libera Scelta dell’isola d’Elba, nellospirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto i nostri rapporti con la Asl e con le Amministrazioni comunali e regionali, manifestano da un lato la loro soddisfazione per la buona situazione epidemiologica frutto dei sacrifici della popolazione e dell’operato della sanità pubblica di cui anche noi siamo parte, dall’altro lato la preoccupazione rispetto ad un esodo incontrollato di arrivi che rischierebbe di vanificare il lavoro finora svolto. Per questa ragione riteniamo che un simile provvedimento non possa prescindere da due condizioni indispensabili:

1 vaccinazione di tutta la popolazione residente e di tutti i lavoratori pendolari rispetto al rischio di una malattia per la cui cura l’unico ospedale del nostro territorio non è attrezzato.

2 controlli severi all’imbarco di Piombino consentendo l’accesso ai non residenti solo a condizione che esibiscano un certificato di vaccinazione anti Covid o l’esito negativo di un tampone eseguito non oltre 48 h precedenti

Fabio Berni

Alberto DeFusco

Laura Pertici