Da Arpat il punto sulle bonifiche al Sin di Piombino

Istituito 22 anni fa, secondo gli ultimi dati comunicati dal ministero dell’Ambiente risulta bonificato il 49% dei terreni e il 4% della falda

[11 Dicembre 2020]

Il Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Piombino è stato istituito con la L. 426/98, perimetrato con il D.M. Ambiente 10 gennaio 2000 e con il D.M. Ambiente e Tutela del Territorio 7 aprile 2006, mediante l’individuazione delle aree da sottoporre ad interventi di caratterizzazione e, in caso di contaminazione, ad attività di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ambientale e monitoraggio.

La superficie totale del SIN è di circa 928,4 ha a terra e 2015 ha a mare e comprende principalmente:

  • un polo industriale di notevoli dimensioni;
  • l’area portuale di Piombino, caratterizzata da traffici mercantili e turistici verso le isole (Elba, Sardegna e Corsica) e dall’attività legata all’industria (ad esempio per l’approvvigionamento di materie prime);
  • l’area della centrale termoelettrica ENEL Torre del Sale, dismessa nel marzo 2015;
  • l’area marina antistante;
  • le discariche di rifiuti esaurite di “Poggio ai Venti”.

L’attività industriale che principalmente ha insistito nell’area è quella siderurgica a ciclo integrale, che ha interessato circa 560 ha della parte a terra del sito; tale attività è stata interrotta nell’aprile 2014. L’area industriale comprendeva anche tre centrali elettriche che utilizzavano i gas prodotti dal ciclo siderurgico, oggi inattive.

L’area industriale ancora attiva comprende a tutt’oggi gli impianti di laminazione che utilizzano semiprodotti provenienti dall’esterno. Altre attività industriali attualmente in esercizio riguardano la lavorazione di laminati e la produzione di tubi in acciaio.

Il SIN comprende anche aree mai utilizzate a fini produttivi ed aree pubbliche, ubicate principalmente sul litorale.

I contaminanti nei suoli e nelle acque sotterranee hanno origine essenzialmente dalla presenza del riporto siderurgico, utilizzato su ampie aree circostanti lo stabilimento intorno agli anni ‘70 del secolo scorso. Il riporto, considerato oggi una sorgente primaria di contaminazione, interessa uno spessore di circa tre metri sull’originario piano di campagna.

Il SIN di Piombino è stato suddiviso in due aree distinte, settentrionale e meridionale, che hanno caratteristiche diverse dal punto di vista idrogeologico.

L’area settentrionale è originata da depositi di colmata del fiume Cornia e da depositi di laguna posti al di sopra di uno strato di sabbie entro cui è localizzata la falda che, per effetto degli strati impermeabili soprastanti, presenta contaminazioni modeste.

Al di sopra dei depositi è presente, in circa i due terzi della superficie, il riporto siderurgico che ospita una falda sospesa alimentata dagli eventi meteorici e sostanzialmente separata dalla falda sotterranea presente nelle sabbie da uno strato limoso argilloso di uno spessore dell’ordine dei tre metri. La falda nel riporto mostra una contaminazione importante dovuta alla lisciviazione dei materiali presenti nei rifiuti siderurgici costituenti il riporto stesso.

L’area meridionale è invece caratterizzata da riporto siderurgico direttamente a contatto con le sabbie: la falda presente è unica e presenta caratteristiche di contaminazione analoghe alla falda del riporto nell’area nord.

Quadro di sintesi dello stato dei procedimenti di bonifica

Nel SIN sono presenti complessivamente 31 siti in bonifica (di cui 4 a mare), 14 siti sono di competenza pubblica ed i rimanenti in carico a soggetti privati.

Tutti i siti del SIN sono stati oggetto di indagini di caratterizzazione.

I principali contaminanti rilevati sono i seguenti:

  • suoli: Arsenico, Cromo totale, Vanadio, Cadmio, Zinco, Nichel, Piombo, Mercurio, Rame, IPA, Idrocarburi C>12;
  • acque sotterranee: Arsenico, Ferro, Piombo, Cromo VI, Nichel, Solventi aromatici, Solventi organo clorurati, IPA, PCB, Idrocarburi totali.

In sintesi lo stato dei procedimenti di bonifica dei terreni e della falda compresi nel SIN di Piombino è il seguente:

  • N° Siti con caratterizzazione conclusa: 31
  • N° Siti con analisi di rischio approvata: 2
  • N° Siti con progetto di bonifica approvato: 2
  • N° Siti a mare con procedimento di bonifica concluso: 1
  • N° Siti con procedimento di bonifica concluso esclusa la bonifica della falda: 11

Per quanto riguarda lo stato delle procedure per la bonifica della falda il Progetto unitario è in fase di approvazione presso il Ministero dell’Ambiente.

Il Dipartimento di Piombino di ARPAT fornisce il supporto tecnico al Ministero dell’Ambiente per i procedimenti di bonifica attraverso espressione di pareri ed attività analitica di validazione delle indagini ambientali effettuate dai proponenti.

Procedimenti di bonifica dei terreni conclusi

  • Tre siti sono stati certificati per il suolo dalla Provincia di Livorno rispettivamente negli anni 1998, 2003 e 2015: Centrale ENEL Torre del Sale Discarica Fanghi, Rimateria Area Piattaforma trattamento e Bertocci Ex Edison CET2/3.
  • Per alcuni siti il procedimento di bonifica del suolo è stato concluso a seguito dei risultati delle indagini di caratterizzazione che hanno mostrato il rispetto dei limiti normativi: Cimimontubi ed Ex Cantieri Centrale ENEL di Torre del Sale.
  • Per altri siti i risultati dell’Analisi di rischio dei suoli hanno evidenziato la non necessità di un intervento di bonifica: è il caso dei siti LI277* – Snow Storm S.r.l. ex Elettra S.r.l. e LI 053aF– Selt S.r.l. ex Fera S.r.l.
  • In alcuni casi gli interventi di bonifica relativi al suolo sono stati effettuati con interventi puntuali al fine di rimuovere le aree circoscritte che presentavano superamenti dei limiti normativi: Liberty, Redi ed Ex Minerali industriali. Le relative operazioni di collaudo sono state condotte in contraddittorio con ARPAT.
  • Area industriale dello stabilimento Tenaris Dalmine

A metà aprile 2018, la Regione Toscana ha rilasciato la certificazione finale di avvenuta bonifica dell’ex discarica inerti situata all’interno dell’area industriale; i materiali presenti nella discarica sono stati asportati e, dopo caratterizzazione, destinati a centri autorizzati di smaltimento o recupero.

Nel maggio 2018 Regione Toscana ha certificato l’avvenuta bonifica e la messa in sicurezza operativa del suolo per le aree interne allo stabilimento Tenaris Dalmine: l’intervento è consistito nella realizzazione di pavimentazioni e recinzioni per l’interdizione all’accesso nelle aree in cui il rischio sanitario risultava non accettabile per il personale esposto.

Nel mese di agosto 2019 la Regione Toscana ha rilasciato la certificazione finale di avvenuta bonifica dell’ex discarica fanghi situata all’interno dello stabilimento: l’intervento ha comportato la realizzazione di un sistema di messa in sicurezza permanente consistente nella realizzazione di una copertura impermeabile e di una cinturazione perimetrale mediante diaframma plastico.

Interventi di bonifica sulle acque sotterranee

Il SIN di Piombino è oggetto di un Accordo di Programma (AdP) ai sensi dell’art.252-bis del D.Lgs. 152/06, stipulato il 30 giugno 2015, che ha affidato alla società Invitalia S.p.a. l’incarico della progettazione della messa in sicurezza operativa della falda sospesa, localizzata nel riporto siderurgico.

Il progetto, che prevede la realizzazione di un marginamento in parte fisico ed in parte idraulico della falda, con trattamento depurativo e possibile recupero ai fini produttivi delle acque emunte, ha terminato il percorso istruttorio ed è attualmente in fase di approvazione presso il Ministero dell’Ambiente.

I documenti relativi ai verbali delle Conferenze di Servizi Ministeriali sono disponibili sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

di Luca Spagli e Giancarlo Sbrilli, Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat)