Da Conau a Unirau, nasce la nuova associazione per raccolta e valorizzazione degli abiti usati

Fluttero: «Puntare alla preparazione per il riuso dei capi e degli accessori di abbigliamento tal quali e, in via secondaria, al riciclo»

[19 Maggio 2021]

L’ormai storico consorzio Conau, nato nel 2008 per fornire una rappresentanza alle aziende che operano nel settore della raccolta degli abiti e accessori usati, ha deciso di trasformarsi in associazione per ampliare il fronte della rappresentanza ed abbracciare la conversione del settore tessile in senso “circolare” seguendo gli input in arrivo dall’Ue (con la nuova strategia europea sul tessile attesa entro l’anno).

Per questo l’assemblea di Conau ha deciso di evolvere verso l’istituzione di Unirau, l’associazione delle aziende e delle cooperative che svolgono le attività di raccolta e valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani; associazione che trova casa all’intero di Fise Unicircular, che a sua volta rappresenta le industrie dell’economia circolare.

«L’obiettivo è di riorganizzare ed ampliare la base associativa – spiega il presidente Unirau, Andrea Fluttero – coinvolgendo gli operatori della raccolta, del commercio, dell’intermediazione e della selezione, anelli indispensabili alla valorizzazione delle raccolte, puntando anzitutto alla preparazione per il riuso dei capi e degli accessori di abbigliamento tal quali e, in via secondaria, al riciclo di materia delle frazioni che non possono essere destinate direttamente al riutilizzo. La trasformazione in Associazione nasce inoltre dall’esigenza, in considerazione della probabile nascita di un regime di Epr (responsabilità estesa del produttore) e della conseguente costituzione di ‘Consorzi di produttori’, di evitare la possibile confusione dei rispettivi ruoli in ragione della definizione di ‘Consorzio’ che caratterizzava il Conau».

La nuova associazione si è dunque dotata di uno statuto, del relativo regolamento e di un codice etico, in linea con gli standard organizzativi e i principi di correttezza e trasparenza di Fise Unicircular.

«È quanto mai importante che, in questa fase di costruzione del quadro normativo di riferimento per la gestione “circolare” del settore tessile, i protagonisti e i pionieri delle attività di raccolta e valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani siano rappresentati in modo autorevole per dare il proprio contributo di esperienza e conoscenza del settore, nonché per tutelare attività ed occupazione costruite con impegno e fatica negli ultimi decenni. Molta parte della raccolta è oggi svolta dal mondo delle cooperative sociali, che garantiscono centinaia di posti di lavoro alle categorie protette, svolgendo in questo modo anche un importante ruolo a vantaggio della collettività», conclude Fluttero.