Economia circolare delle batterie, Alberto Canni Ferrari riconfermato presidente del Cdcnpa

«Per aumentare in misura significativa la raccolta e il riciclaggio delle pile portatili, l'attuale tasso di raccolta del 45% dovrebbe salire al 65% nel 2025 e al 70% nel 2030. Quelle di altro tipo, industriali, per autoveicoli o veicoli elettrici, devono essere raccolte al 100%».

[1 Marzo 2021]

Il Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori (Cdcnpa) ha appena riconfermato il proprio presidente, il procuratore speciale del Consorzio Erp in Italia, Alberto Canni Ferrari. Insieme a lui, l’assemblea dei rappresentanti nazionali del Cdcnpa ha riconfermato anche gli altri amministratori del Comitato esecutivo: Danilo Bonato (direttore generale Erion Energy), Ilario Carzaniga (OE Key account director Exide Technologies), Giancarlo Dezio (direttore generale Consorzio Ecolight), Michele Zilla (direttore generale Cobat Ripa).

«Ringrazio anzitutto l’Assemblea per la fiducia accordatami – commenta Alberto Canni Ferrari – La sfida del 2021 sarà quella di lavorare al raggiungimento degli obiettivi imposti dall’Ue, in collaborazione con il Comitato esecutivo. Certamente il nuovo regolamento proposto dalla Commissione europea sulle batterie ci mette di fronte a nuove e importanti sfide, anche in vista di un mercato, quello della mobilità sostenibile basata su mezzi elettrici, che sta decollando rapidamente».

Con le forme di mobilità elettrica in vertiginosa crescita, che si accompagna alla sempre più ubiqua presenza dell’elettronica nelle nostre vite, le batterie sono ormai una presenza costante e lo saranno sempre di più: l’Ue stima che la domanda per questi prodotti aumenterà di 14 volte da qui a dieci anni, ponendo seri interrogativi in merito alla (attuale) dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento delle materie prime legate a quest’industria – in primis il litio – oltre che sulla necessità di chiudere correttamente il ciclo di vita dei prodotti collegati assieme al recupero di tutte le risorse possibili. È qui che s’inserisce il ruolo del Cdcnpa.

Secondo l’ultimo rapporto annuale del Centro, nel 2019 sono state raccolte quasi 11.000 tonnellate di pile e accumulatori portatili: una quantità che pesa per il 5% in più rispetto ai dati dell’anno precedente e che porta al 43,52% di pile raccolte rispetto a quelle nuove immesse sul mercato; nello stesso anno il sistema gestito dal Cdcnpa ha raccolto 176.269 tonnellate di accumulatori industriali e per veicoli – registrando una lieve flessione rispetto all’anno precedente (-4%) – a fronte di quasi 317.000tonnellate di accumulatori nuovi immessi sul mercato. È evidente dunque come occorra fare molto di più per rispettare le indicazioni europee.

«Proponendo requisiti obbligatori per tutte le pile e batterie immesse sul mercato dell’Ue, la Commissione – osserva nel merito Canni Ferrari – sta di fatto mirando a ridurre al minimo l’impatto ambientale di questi rifiuti, stimolando l’economia circolare delle loro catene e promuovendo un uso più efficiente delle risorse. Per aumentare in misura significativa la raccolta e il riciclaggio delle pile portatili, l’attuale tasso di raccolta del 45% dovrebbe salire al 65% nel 2025 e al 70% nel 2030. Quelle di altro tipo, industriali, per autoveicoli o veicoli elettrici, devono essere raccolte al 100%. Appoggiamo il nuovo piano d’azione europeo per l’economia circolare che ci permetterà di produrre pile e batterie più sostenibili in tutto il loro ciclo di vita e uno smaltimento più semplice, oltre a un’importante semplificazione della burocrazia».