Economia circolare: è fondamentale migliorare le buone pratiche nell’edilizia

Eea: bisogna aumentare il riutilizzo dei materiali e il riciclo di alta qualità

[16 Gennaio 2020]

Nell’Ue i rifiuti provenienti dal settore delle costruzioni e demolizioni rappresentano poco più di un terzo della produzione totale di rifiuti ma, nonostante tassi di recupero relativamente elevati di materiali usati, se vuole davvero partecipare pienamente alla realizzazione di una economia circolare l’industria edile europea deve essere molto più efficiente e ambiziosa nelle sue pratiche di gestione dei rifiuti. E’ quanto emerge dal briefing “Construction and demolition waste: challenges and opportunities in a circular economy”, pubblicato dall’European Environment Agency (Eea) e secondo il quale «Gli approcci circolari sono fondamentali per aumentare la qualità e la quantità di riciclaggio e riutilizzo di materiali da costruzione e demolizione».

Secondo l’Eea, «Occorre fare di più per prevenire o riciclare la grande quantità di rifiuti prodotti dal settore delle costruzioni e delle demolizioni in Europa. Tali rifiuti, come rottami metallici, cemento usato o prodotti in legno, costituiscono attualmente il più grande flusso di rifiuti nell’Unione europea. Al momento, molti dei flussi di materiale provenienti dai lavori di demolizione e ristrutturazione non sono adatti per il riutilizzo o al riciclo di alta qualità. Questo sta bloccando gli sforzi per passare a un’economia circolare».

Il briefing, che si basa sul rapporto “Construction and Demolition Waste: challenges and opportunities in a circular economy” redatto congiuntamente dall’Eea e dall’European Topic Centre on Waste and Materials in a Green Economy, esamina come le attività che si ispirano all’economia circolare possono aiutare a raggiungere gli obiettivi della politica europea in materia di rifiuti, come la prevenzione dei rifiuti e l’aumento della quantità e della qualità del riciclaggio per i rifiuti prodotti nei cantieri, riducendo anche i materiali pericolosi.

Nel 2016, nell’Ue i rifiuti da costruzione e demolizione, escluse le terre da scavi, sono arrivati a 374 milioni di tonnellate e L’Eea evidenzia che «L’elevato volume e la natura dei rifiuti prodotti sono difficili da gestire, ma rappresentano anche una chiara opportunità per attuare solide pratiche di gestione dei rifiuti secondo i principi dell’economia circolare. Inoltre, il settore delle costruzioni è considerato un settore prioritario secondo il prossimo piano d’azione per l’economia circolare della Commissione europea».

Mentre i Paesi dell’Unone europea sono sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di recupero del 70% del 2020, con la maggior parte dei paesi che ha già superato l’obiettivo nel 2016, il briefing fa notare che «Un esame più attento delle pratiche di gestione dei rifiuti a livello nazionale mostra che il recupero dei rifiuti da costruzione si basa in gran parte sul valorizzare le operazioni di riempimento, usando i rifiuti e le macerie raccolti per riempire i buchi nei cantieri, e sul recupero di basso livello, come l’utilizzo di cemento riciclato e frantumato o delle pietre (aggregati) nella costruzione di strade».

L’Eea conclude: «Una migliore prevenzione dei rifiuti e un riciclaggio di qualità superiore e migliore possono essere raggiunti se vengono seguite determinate misure per migliorare i prezzi, migliorare le informazioni su quali materiali sono utilizzati negli edifici esistenti e nuovi e per migliorare la fiducia degli utenti nella qualità dell’utilizzo di materiali secondari come gli aggregati riciclati, per realizzare attività migliori e uspirate all’economia circolare»