Riceviamo e pubblichiamo

Eolico, Anev: oltre il 70% della popolazione vorrebbe l’installazione di più impianti onshore

L’eolico onshore non emette gas serra, non inquina l'aria, non utilizza quasi per niente l'acqua e ripaga l'energia che consuma durante il suo ciclo di vita in meno di un anno di produzione

[4 Settembre 2020]

L’energia eolica sta avendo una grande crescita in Europa, ma è necessario che cresca ancora.  L’eolico offshore dovrà infatti passare dai 23 GW di oggi ai 450 GW al 2050. E l’onshore da 174 GW a 750 GW. A ciò si aggiunga il fatto che la maggior parte degli attuali impianti onshore non sarà in funzione nel 2050, e dunque si dovranno installare oltre 700 GW di parchi eolici onshore nei prossimi 30 anni. In media si tratta 23 GW all’anno. Nel 2019 in Europa abbiamo installato 12 GW di nuovo eolico onshore, l’anno prima 9 GW.

Quindi qualcosa deve cambiare. I Governi devono essere più ambiziosi. Devono semplificare le procedure di autorizzazione, facilitare il rinnovamento e pianificare nuove installazioni.

Alcuni Governi si preoccupano dell’opinione pubblica. Noi diciamo di guardare i sondaggi: oltre il 70% della popolazione vorrebbe che venissero installati più impianti eolici onshore. E soprattutto bisogna guardare i benefici: posti di lavoro, compensazioni per gli enti locali e la comunità, energia a basso costo, aria pulita e altro ancora.

Ma è sorprendente come poche persone conoscano questi benefici. Per questo abbiamo promosso una infografica insieme a Windeurope per raccontare cos’è l’energia eolica onshore. Con argomenti, fatti e cifre.

È il 90% della potenza eolica europea

La maggior parte della nuova potenza eolica che installiamo è a terra e sarà così almeno fino al 2030. Anche nel 2050 l’Europa avrà più impianti eolici onshore (a terra) che offshore (in mare).

È economico

L’eolico onshore è la fonte più economica di produzione di energia nella maggior parte dei Paesi europei poiché utilizza il vento che soffia nel nostro Paese, riducendo anche le importazioni di combustibili fossili, pari 10 miliardi di euro all’anno in Europa.

Porta benefici alle comunità locali

I parchi eolici onshore portano significativi benefici alle comunità grazie alle compensazioni che esse ricevono. I sondaggi in tutta Europa mostrano che il 75-80% di coloro che vivono vicino ai parchi eolici li apprezza.

Porta benefici alla società

I 300.000 posti di lavoro nel settore eolico in Europa sono per lo più nel settore eolico onshore. Molti di questi si trovano in zone rurali, remote o svantaggiate. L’eolico contribuisce alla crescita del PIL dell’UE con 37 miliardi di euro. Ogni GW di eolico onshore in Europa genera circa 5.000 posti di lavoro nell’ambito della pianificazione, nella produzione e nell’installazione. Anche la gestione e manutenzione dei parchi eolici crea nuovi posti di lavoro.

Spinge la leadership tecnologica europea

In Europa è nata la tecnologia eolica onshore e il Vecchio continente continua ad essere leader nello sviluppo e nella ricerca del settore. Inoltre gli impianti stanno evolvendo rapidamente con la digitalizzazione che rende più facile l’integrazione delle energie rinnovabili nel sistema energetico. L’industria eolica investe circa il 5% del suo fatturato in ricerca e sviluppo.

Fa bene all’ambiente

L’eolico onshore non emette gas serra, non inquina l’aria, non utilizza quasi per niente l’acqua e ripaga l’energia che consuma durante il suo ciclo di vita in meno di un anno di produzione. I parchi eolici ben pianificati, situati e gestiti in modo intelligente hanno un impatto minimo sul territorio e sulle specie circostanti.

Cosa succede quando le turbine invecchiano?

La vita media di una turbina eolica onshore è di 25 anni e alcune turbine oggi giungono fino a 35 anni. I parchi eolici possono poi anche essere rinnovati: le turbine obsolete si sostituiscono con quelle più moderne e avanzate. La tecnologia si è evoluta così tanto che grazie ad esempio al repowering si può triplicare la potenza di un parco eolico utilizzando meno turbine.

E la sostenibilità?

Oggi i materiali di cui è fatta una turbina eolica per l’85-90% possono essere riciclati. Le pale sono il componente più difficile da riciclare a causa dei materiali compositi che contengono, ma attualmente è possibile recuperare il materiale attraverso la co-lavorazione del cemento e stiamo sviluppando tecnologie di riciclaggio alternative.

di Associazione nazionale energia del vento (Anev)