Fao, un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo va perso o sprecato

«Le perdite e gli sprechi alimentari contribuiscono al cambiamento climatico generando quasi l'8% delle emissioni di gas serra annuali a livello globale». Una sfida che riguarda anche miglioramenti sul fronte del packaging

[8 Novembre 2019]

In un mondo dove la fame è tornata a crescere, lo spreco di cibo ha ormai assunto lo status di emergenza globale: secondo i dati evidenziati ieri a Roma dall’Organizzazione Onu per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), circa un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo alimentare in tutto il mondo va perso o sprecato. Paradossalmente le perdite alimentari avvengono principalmente nei paesi in via di sviluppo, dove 821 milioni di persone soffrono ancora di malnutrizione cronica, e hanno ormai pesanti effetti anche in termini di cambiamento climatico.

«Le perdite e gli sprechi alimentari contribuiscono al cambiamento climatico generando quasi l’8% delle emissioni di gas serra annuali a livello globale – spiega il direttore generale della Fao, Qu Dongyu – Non solo sono nocive per l’ambiente, ma anche per i proventi degli agricoltori».

Di fronte a una sfida di questa portata, Qu ha affermato che la cooperazione internazionale e le tecnologie innovative e rispettose del clima sono fondamentali per affrontare le perdite e gli sprechi alimentari a livello globale, che ammontano a oltre 1,3 miliardi di tonnellate all’anno. Un’azione decisa contro lo spreco di cibo permetterebbe infatti di incidere in contemporanea su alcuni dei fronti più scottanti per lo sviluppo sostenibile: povertà e disuguaglianze, cambiamento climatico ma anche packaging sostenibile.

Al proposito Qu osserva che l’inquinamento da plastica, generato in parte dalle attività agricole, è l’altra grande sfida che il mondo deve affrontare oggi. «È necessaria una maggiore attenzione nella gestione dell’uso di materie plastiche nella catena del valore del settore agricolo, in particolare nel confezionamento dei prodotti alimentari e nella catena del freddo – sottolinea il direttore generale – Intendiamo collaborare con tutti i partner per affrontare il problema dell’inquinamento da plastica nel settore agricolo e in quello alimentare».