Fino al 10 maggio attivo on line un form per l'invio di contributi partecipativi

Geotermia, il percorso per l’individuazione delle aree non idonee spiegato dall’Arpat

Le Ani non si configurano come divieto preliminare, ma come punto di riferimento per orientare le scelte localizzative degli impianti

[24 Aprile 2019]

La Regione ha dato avvio al procedimento per la modifica del Piano Ambientale ed Energetico regionale (PAER) con lo scopo di definire le aree non idonee per l’installazione di impianti per la produzione di energia geotermica in Toscana.

In un incontro pubblico svoltosi a Firenze lo scorso 15 aprile 2019, alla presenza di cittadini e soggetti interessati, è stato inquadrato il percorso con l’intento di raccogliere contributi e osservazioni per la definizione della proposta di piano. A questo proposito fino al 10 maggio 2019 sarà attivo on line un form per l’invio di un contributo partecipativo per la modifica del PAER al Garante della informazione e della partecipazione per il governo del territorio della Regione Toscana.

Ricordiamo che il 1° febbraio 2017 il Consiglio Regionale aveva evidenziato la necessità di regolamentare in maniera più stringente il tema dell’inserimento degli impianti geotermici nel territorio, attraverso l’individuazione di aree non idonee (ANI), così come avviene per le altre fonti di energia rinnovabile. Il PAER, infatti, già individua, negli allegati al disciplinare, le aree non idonee alla produzione di energia elettrica da impianti eolici, a biomasse e fotovoltaico.

Con DGRT 516/2017 sono state quindi approvate le linee guida per l’identificazione delle ANIall’attività geotermoelettrica in Toscana, a seguito delle quali il Consiglio ha impegnato la Giunta a predisporre la proposta di adeguamento del PAER, individuando le ANI, nonché a valutare la necessità di intervenire anche sugli strumenti di pianificazione territoriale regionale.

Le aree che si vanno definendo devono tenere conto delle caratteristiche e dei vincoli paesaggistici e ambientali delle diverse zone della regione, nonché della presenza di produzioni agricole di particolare pregio. Le ANI, strumento previsto dal DM 10/9/2010, non si configurano come divieto preliminare, ma come atto di accelerazione e semplificazione dell’iter di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio. Le aree saranno dunque dei riferimenti a tutela del paesaggio, dell’ambiente e della produzione agricola e quindi un punto di riferimento per orientare le scelte localizzative degli impianti.

di Arpat – Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana