Geotermia, nasce una petizione online contro il taglio degli incentivi proposto dal Governo

L’iniziativa partita dal territorio: «Come cittadini che vedono il loro futuro legato a questa importante risorsa, non accettiamo che questa venga messa in discussione»

[4 Dicembre 2018]

Dopo il successo della manifestazione di Larderello, che il 1 dicembre ha portato 2mila persone a manifestare in strada contro il taglio degli incentivi per la produzione di energia elettrica da geotermia proposto dal Governo, adesso è nata anche su Change.org una petizione per portare avanti la causa.

Si tratta di un’iniziativa nata spontaneamente sul territorio, grazie al movimento di cittadini Geotermia Sì che in poche settimane ha raccolto su Facebook oltre 4mila adesioni, e che si affianca alla raccolta firme in formato cartaceo inaugurata proprio durante la manifestazione di Larderello.

Riportiamo di seguito il testo integrale della petizione, che è possibile firmare a quest’indirizzo: https://www.change.org/p/luigi-di-maio-contro-i-tagli-degli-incentivi-alla-geotermia-proposti-dal-governo

Siamo cittadini toscani che abitano nella zona compresa tra le province di Pisa Siena e Grosseto e che ha come riferimento Larderello, la cui economia si basa sui prodotti derivanti dall’energia geotermica presente in natura (produzione elettrica, turismo, prodotti agro-alimentari ecc..).

Questa zona ha recentemente visto mettere il suo futuro in pericolo da un’azione del governo nazionale che se approvata potrebbe avere un effetto devastante.

In uno schema di decreto detto Fer1, che il Ministero dello Sviluppo Economico ha inviato a quello dell’Ambiente con richiesta di parere, l’attuale governo avrebbe infatti intenzione di escludere il settore geo-termoelettrico dagli incentivi per le energie rinnovabili di cui beneficia da circa 30 anni.

Le implicazioni di tale atto, qualora arrivasse a compimento, sono drammaticamente evidenti: infatti, non solo ogni ulteriore possibilità di sviluppo della geotermia in Toscana e nel paese sarebbe definitivamente affossata, ma il conseguente blocco degli investimenti economici ed il loro dirottamento verso l’estero porterebbero ad una immediata paralisi del settore con conseguenze gravissime In termini di perdita di posti di lavoro, sia in Enel che nell’indotto.

Si tratterebbe infatti di passare dagli attuali 350 milioni di euro investiti annualmente da Enel Green Power a circa 80 milioni, un taglio di più di tre quarti dell’importo, con conseguenze facilmente immaginabili.

La geotermia è, per la Toscana e per il paese, una realtà importantissima sotto il profilo occupazionale, per lo sviluppo socio-economico e tecnologico nonché turistico del territorio oltre che, ovviamente, per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Gli impianti geotermici produttivi presenti in Italia sono concentrati tutti in Toscana, nelle tre province di Pisa, Siena e Grosseto interessando diciassette comuni “geotermici”.

La geotermia conta trentaquattro centrali per un totale di trentasette gruppi e una potenza installata netta di 761 MW.

La produzione annua è di oltre 6 miliardi di chilowattora che, complessivamente, soddisfano quasi il 30% del fabbisogno elettrico della nostra regione.

Questa produzione è pari ai consumi di oltre due milioni di famiglie (superiore, cioè, al numero di quelle toscane) e permette un risparmio di oltre 1 milione e 400 mila TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) che corrispondono a 4,1 milioni di tonnellate di emissioni di co2 evitate.

Il settore garantisce inoltre, nella sola Toscana, oltre 1800 occupati tra diretti e indiretti e, negli ultimi cinque anni, sono stati investiti oltre 350 milioni di euro all’anno con ricadute pressoché totali sull’industria italiana.

Le ricadute occupazionali, nei comuni sede di impianto, nonostante la forte crisi economica da cui non siamo ancora usciti come sistema paese, sono state rilevanti come dimostrano le oltre 280 assunzioni di giovani, tutti residenti in Toscana.

Se vogliamo avere uno sguardo più ampio possiamo dire che la geotermia garantisce, a livello nazionale, una importante ricaduta assicurando un livello occupazionale stimabile in oltre 3500 occupati, tra diretti e indiretti.

Molto importante in termini di diversificazione, di indotto e di immagine “eco friendly,” è la filiera del calore che ad oggi vede l’utilizzo di 310 TCAL/Anno, con 80 impianti di cessione calore e oltre 30 ettari di serre riscaldate (in totale circa 8700 utenze domestiche, industriali e commerciali) per ulteriori decine di migliaia di tonnellate di emissioni evitate.

Tra i dieci comuni sede di impianti geotermici sei sono già completamente teleriscaldati, mentre in altri due sono in costruzione le reti di teleriscaldamento.

La disponibilità di calore geotermico permette alle famiglie dei comuni geotermici di accedere, a basso costo, al riscaldamento delle proprie abitazioni.

Sempre grazie alla disponibilità di calore geotermico sono fiorite in Toscana piccole e medie imprese vivaistiche, alimentari, di servizi, di meccanica.

Detto questo è chiaro che la geotermia, in particolare quella ad oggi conosciuta, studiata e monitorata costantemente dagli organi istituzionali di controllo, rappresenta una realtà imprescindibile per i nostri comuni, e ciò consente di delineare una credibile previsione di sviluppo del territorio e delle realtà economiche che ne sono interessate.

Rappresenta inoltre un volano importantissimo per tutta una serie di attività economiche correlate, non escluso il turismo, tutte attività che devono essere tenute in considerazione da chi è chiamato ad amministrare il territorio.

L’esclusione della geotermia tradizionale dagli incentivi non sarebbe giustificato né dal punto di vista economico, né tecnico, né da quello ambientale, come stanno a testimoniare i numerosi studi fin qui fatti eseguire dalla Regione Toscana, i quali non hanno ad oggi dimostrato, nonostante le tesi improbabili e preconcette dei vari comitati, alcun concreto pericolo sanitario ed ambientale per la popolazione sia nella zona del monte Amiata, sia nelle zone geotermiche tradizionali.

Ecco perché come cittadini che vedono il loro futuro legato a questa importante risorsa, non accettiamo che questa venga messa in discussione ed con essa il destino di centinaia di famiglie e migliaia di posti di lavoro.

Restiamo in attesa delle vostre adesioni a questa petizione affinché gli incentivi alla geotermia siano reinseriti all’interno del decreto sulle rinnovabili FER 1 per garantirne la sopravvivenza e lo sviluppo quale realtà essenziale per il tessuto economico dei nostri territori e della Toscana.

di Geotermia Sì