Dalla commissione Ambiente del Consiglio regionale ok alla proposta, ora passa all’Aula

Geotermia, passi avanti in Consiglio regionale per le aree non idonee nel Paer

Baccelli: le Ani «non sono concepite come escludenti dalla ricerca mineraria. Non pongono un vincolo assoluto, ma individuano la vocazione di un territorio»

[1 Luglio 2020]

La commissione Ambiente del Consiglio regionale ha approvato a maggioranza – astenuti Movimento 5 stelle e Sì-Toscana a sinistra – la proposta di deliberazione per l’adozione della modifica del Piano ambientale energetico (Paer) ai fini dell’individuazione delle aree non idonee (Ani) all’installazione di impianti di produzione di energia geotermica in Toscana.

Nell’atto, emendato su proposta del capogruppo Pd Leonardo Marras, si stabilisce che “le aree a destinazione produttiva non possono essere ricomprese a priori nelle aree non idonee all’installazione di impianti”, come illustrano dal Consiglio regionale.

«La modifica al Piano è frutto di un lavoro serrato che ha portato a stabilire target ambiziosi – spiega  il presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd) – Si impone un monitoraggio stringente e sono inseriti criteri di equilibrio tra le esigenze ambientali e l’utilizzo della risorsa». Baccelli sottolinea in particolare alcuni obiettivi di fondo dell’iniziativa: le Ani «non sono concepite come escludenti dalla ricerca mineraria (l’attività è libera, ndr). Non pongono un vincolo assoluto, ma individuano la vocazione di un territorio». Da un lato, quindi, per Baccelli quanto disposto sarà da un lato un «disincentivo alla localizzazione degli impianti, dall’altro imprimerà un’accelerazione e una semplificazione», evidentemente a seconda delle aree considerate.

Come noto, ad oggi per altre fonti rinnovabili quali eolico, fotovoltaico e biomasse le aree non idonee sono già presenti nel Piano regionale, mentre non è presente una regolamentazione delle aree idonee e non idonee all’attività geotermoelettrica (sebbene, per loro natura, i fluidi geotermici adatti per la produzione di energia elettrica siano già localizzabili in aree ristrette del territorio regionale).  Per questo sin dal 2017 la Giunta ha fornito alcune linee guida cui hanno risposto 51 Comuni – tra quelli che già oggi ospitano impianti geotermoelettrici, limitrofi e altri –, che hanno inviato le loro proposte per l’individuazione delle Ani, in una vasta operazione di ascolto del territorio.

Un lungo percorso che adesso sembra avviarsi a conclusione. Dopo il voto della commissione Ambiente ora infatti il tema passa all’esame del Consiglio per l’adozione. «La visione complessiva che restituiamo all’Aula – commenta Baccelli – unisce alla disciplina della geotermia un quadro conoscitivo puntuale rispetto alle diverse vocazioni per consentire programmazione e scelte calate nel territorio».

L. A.