Geotermia, stop alla centrale Bagnore 3 per rinnovare l’impianto Amis

Si tratta del primo installato su una centrale geotermica, nel 2001: oggi tutte quelle toscane sono dotati di abbattitori con un livello di efficienza superiore al 95%

[13 Luglio 2020]

L’impianto Amis della centrale geotermoelettrica di Bagnore 3 è in corso di rinnovamento, con la sostituzione di tutta la macchina: le operazioni hanno preso il via in questi giorni e – come spiega il gestore, Enel green power – si protrarranno fino al 20 luglio, dopodiché l’impianto tornerà regolarmente in funzione.

In accordo con l’Amministrazione comunale di Santa Fiora, Enel ha infatti deciso di fermare temporaneamente la centrale di Bagnore 3 per evitare prolungati disturbi olfattivi: gli Amis sono infatti gli abbattitori in grado di tenere sotto controllo le emissioni di mercurio e di idrogeno solforato naturalmente presenti nei fluidi geotermici impiegati per la produzione di energia, e quest’ultimo gas, con il suo caratteristico odore di uova marce, è quello che altrimenti caratterizza le aree dove le emissioni geotermiche fuoriescono dal sottosuolo senza essere contenute da un impianto industriale.

L’adiacente centrale di Bagnore 4, entrata in funzione a fine 2014, è dotata invece di due impianti Amis che sono interscambiabili in base alle attività di manutenzione programmata.

La sostituzione dell’Amis di Bagnore 3 è doppiamente significativa, perché questo abbattitore – in esercizio dal 2001 – è il primo realizzato su un impianto geotermico, dando il via ad un percorso di installazione su tutte le centrali conclusosi nel giugno 2015: ad oggi tutti i 37 gruppi di produzione delle 34 centrali toscane sono dotati di Amis con un livello di efficienza superiore al 95% nell’abbattimento delle emissioni inquinanti, grazie anche ad un processo di manutenzione e innovazione continua che ha visto Enel effettuare investimenti importanti e costanti negli ultimi venti anni.

Anche l’Amis di Bagnore 3 nel corso degli anni è stato oggetto di attività di restyling e adesso viene completamente rinnovato, proseguendo in un percorso che ha dimostrato nel corso degli anni di poter conseguire importanti obiettivi di natura ambientale.

L’Annuario pubblicato lo scorso autunno dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana documenta infatti che il 100% degli impianti geotermici controllati da Arpat mostra valori inferiori al limite d’emissione sia per l’H2S (acido solfidrico) che per l’Hg (mercurio) e per l’SO2 (biossido di zolfo o anidride solforosa).

Più nel dettaglio, l’Amis risulta in grado di abbattere fino al 99% dell’acido solfidrico che si ripartisce nel gas in uscita dal condensatore. Per quanto riguarda il mercurio invece l’Agenzia aggiunge che «le determinazioni dei livelli di esposizione da mercurio della popolazione della zona del monte Amiata, dovuti alla somma dei due contributi (componente naturale in presenza di una significativa anomalia geologica più la componente emissiva delle centrali) dimostrano valori molto lontani dal valore limite di cautela sanitaria stabilito dalle linee guida internazionali di 200 ng/m3 mediato su base annua. Nell’area del monte Amiata si registrano spesso dati paragonabili ai livelli di fondo naturale, ovvero per lo più compresi fra 2-4 20 ng/m3 con alcuni picchi a 8-20 ng/m3», dove 20 ng/m3 è il valore normalmente misurato nelle aree urbane.

L. A.