Csai: «Un grande aiuto per molti siti di gestione dei rifiuti in Europa ed in Italia»

Il progetto toscano Life Re Mida protagonista nella Strategia europea sul metano

I suoi sistemi di biofiltrazione sono stati indicati riferimento per gestire le emissioni provenienti dalle discariche in fase post-mortem

[20 Ottobre 2020]

Il metano è uno dei gas serra più potenti – con effetti climalteranti almeno 20 volte più significativi di quelli legati alla CO2 –, e nella Strategia appena presentata dalla Commissione Ue per limitarne gli impatti c’è anche un pezzo di Toscana: il progetto Life Re Mida, indicato come riferimento per gestire le emissioni provenienti dalle discariche in fase post-mortem.

«Idealmente – si legge nella strategia – tutti i siti di discarica dovrebbero utilizzare il gas che producono fino a quando il contenuto energetico non scende al di sotto di un valore utile. Una volta che non è più possibile utilizzare il gas di discarica, può essere raccomandato l’utilizzo della tecnologia di bio-ossidazione negli “hot spot” identificati nel sito per neutralizzare il metano rimanente».

Il riferimento esplicito è appunto a Re Mida, condotto dal dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Firenze in collaborazione con Regione Toscana, Sienambiente e Csai. Messo alla prova ne nelle discariche esaurite “il Pero” di Castiglion Fibocchi (AR) e “Le Fornaci” di Monticiano (SI), dove sono stati installati i sistemi di biofiltrazione tramite ossidazione biologica, Re Mida ha offerto una soluzione innovativa a un problema annoso: nelle discariche esaurite e in post gestione si assiste infatti alla riduzione delle concentrazioni di metano nel gas prodotto, al punto da rendere né tecnicamente né economicamente sostenibile la sua combustione ai fini del recupero energetico. Eppure il gas residuo va trattato, sia per limitare maleodoranze sia per evitare di aggravare la crisi climatica in corso.

È proprio qui che entra in gioco Re Mida: «Il progetto – conferma la Commissione Ue – ha dimostrato la fattibilità tecnica ed economica di due tecnologie (biofiltrazione e biowindows, ovvero un sistema di biofiltrazione passivo, ndr) implementate per ossidare biologicamente il biogas di discarica a basso potere calorifico. Le tecnologie hanno portato a guadagni legati a: efficienza di ossidazione, abbattimento di composti odorosi, minimizzazione del rischio associato alle emissioni di composti cancerogeni e riduzione del costo del post-trattamento in discarica rispetto a un sistema di combustione convenzionale».

In particolare il progetto Life, come già spiegato su queste pagine, ha avuto ottimi risultati poiché le emissioni di metano e odorigene sono state abbattute con una percentuale variabile compresa tra il 40 e il 100%.

«Il riferimento a Life Re Mida nella Strategia europea per il metano dimostra la rilevanza e l’utilità di questo progetto non solo a livello italiano ma anche a livello europeo, dopo il già importante risultato di aver contribuito a modificare la normativa italiana sulle discariche, con l’entrata in vigore, a fine settembre, del decreto legislativo 121 del 3 settembre 2020 che è andato a recepire la relativa direttiva dell’Unione europea 2018/850 che disciplina la materia. Un ulteriore grande aiuto – commentano da Csai, tra i protagonisti di Re Mida – per molti siti di gestione dei rifiuti in Europa ed in Italia».