Il socialismo di mercato “verde” secondo il Comitato centrale del Partito comunista cinese

La Cina punta a uno sviluppo economico sostenibile e sano, basato su un netto miglioramento della qualità e dell'efficienza

[30 Ottobre 2020]

La quinta sessione plenaria del 19esimo Comitato centrale del Partito comunista cinese, tenutasi a Pechino dal 26 al 29 ottobre, «ha tracciato la rotta per lo sviluppo della Cina nei prossimi 15 anni per guidare la marcia del paese verso la modernizzazione».

I dettagli del progetto sono stati svelati in un comunicato dove si sottolineano «I ruoli dell’innovazione, dell’economia reale, di un forte mercato interno, della vitalizzazione rurale e dello sviluppo verde per la crescita della Cina».

Il Comitato centrale comunista ha quindi adottato le proposte della sua leadership – in particolare del Presidente della Repubblica e segretario del Pcc Xi Jinping – per la formulazione del 14esimo piano quinquennale (2021-2025) per lo sviluppo economico e sociale nazionale e gli obiettivi a lungo termine per il 2035.

Il gotha comunista cinese non ha dubbi: «Una vittoria è in vista nella costruzione di una società moderatamente prospera sotto tutti gli aspetti» e il comunicato sottolinea che «La piena costruzione di una Cina socialista moderna fa parte della strategia globale su quattro fronti per il 14esimo periodo del piano quinquennale».

Durante la sessione, Xi ha tenuto un importante discorso e ha consegnato un rapporto di lavoro dell’Ufficio politico del Comitato centrale del Pcc e gli altri leader comunisti hanno «pienamente riconosciuto che la Cina ha visto la sua crescita economica superare le aspettative, garantire il tenore di vita delle persone e la situazione generale della società si è mantenuta stabile nell’ultimo anno».

Il comunicato evidenzia anche i progressi compiuti negli ultimi cinque anni: «Il prodotto interno lordo (PIL) cinese dovrebbe superare la soglia dei 100 trilioni di yuan nel 2020; 55,75 milioni di residenti rurali sono stati risollevati dalla povertà; la produzione annuale di cereali è rimasta al di sopra di 650 milioni di tonnellate per cinque anni consecutivi; La Cina ha costruito il più grande sistema di sicurezza sociale del mondo…».

Ma, al netto della propaganda socialista di antica data innervata in un Paese dove le diseguaglianze sono aumentate e i liberismo economico impera, nel documento c’è un forte rifermento al futuro e la consapevolezza che «L a Cina si trova ancora in un periodo importante di opportunità strategiche per lo sviluppo al momento e per il prossimo futuro, ma ci sono nuovi sviluppi sia nelle opportunità che nelle sfide».

Il vertice comunista cinese ha evidenziato una serie di obiettivi a lungo termine per la Cina «per raggiungere sostanzialmente la modernizzazione socialista entro il 2035» e assicura che «La forza economica e tecnologica della Cina e la forza nazionale composita aumenteranno in modo significativo. Verrà compiuto un nuovo passo nella crescita dell’economia e del reddito pro capite dei residenti urbani e rurali. Facendo importanti passi avanti nelle tecnologie di base in aree chiave».

La Cina punta esplicitamente a diventerà un leader mondiale nell’innovazione: «La nuova industrializzazione, applicazioni IT, urbanizzazione e modernizzazione agricola saranno sostanzialmente raggiunte. La Cina finirà di costruire un’economia modernizzata; La modernizzazione del sistema e della capacità di governo della Cina sarà sostanzialmente raggiunta. I diritti delle persone a partecipare e svilupparsi da pari saranno adeguatamente protetti. Lo stato di diritto per il paese, il governo e la società sarà fondamentalmente in atto; La Cina diventerà un paese forte in termini di cultura, istruzione, talento, sport e salute. Lo sviluppo a tutto tondo di tutte le persone e l’etichetta sociale e la civiltà saranno notevolmente migliorate. Il soft power culturale della Cina diventerà molto più forte».

Per quanto riguarda le politiche ambientali, il Comitato centrale comunista ha sottolineato che «Saranno promosse modalità di lavoro e di vita rispettose dell’ambiente per coprire tutti i settori della società. Le emissioni di carbonio diminuiranno costantemente dopo aver raggiunto un picco, e ci sarà un miglioramento fondamentale dell’ambiente con l’obiettivo di costruire una Cina bella sostanzialmente raggiunto».

La Cina – in evidente polemica con le politiche isolazioniste statunitensi e con i sovranismi europei – conferma comunque di essere parte integrante dell’economia globalizzata: «L’apertura raggiungerà una nuova fase con una crescita sostanziale dei punti di forza del Paese per la partecipazione alla cooperazione e alla concorrenza economica internazionale; Il PIL pro capite raggiungerà il livello dei Paesi moderatamente sviluppati. La dimensione del gruppo a reddito medio sarà notevolmente ampliata. Sarà garantito un accesso equo ai servizi pubblici di base. Le disparità nello sviluppo urbano-rurale, nello sviluppo tra le regioni e nel tenore di vita saranno notevolmente ridotte; L’attuazione dell’iniziativa Peaceful China sarà promossa a un livello superiore. La modernizzazione della difesa nazionale e dell’esercito sarà sostanzialmente raggiunta; Le persone condurranno una vita migliore e si realizzeranno progressi più notevoli e sostanziali nella promozione di uno sviluppo umano a tutto tondo e nel raggiungimento della prosperità comune per tutti».

La quinta sessione plenaria del 19esimo Comitato centrale del Partito comunista cinese ha inoltre stabilito una serie di principi guida da seguire e importanti obiettivi di sviluppo economico e sociale per i prossimi 5 anni: «Per il 14esimo periodo del piano quinquennale, la Cina accelererà la promozione di un nuovo modello di sviluppo in cui i mercati nazionali ed esteri possono rafforzarsi a vicenda, con il mercato interno come pilastro. La Cina si adopererà per compiere nuovi passi nello sviluppo economico durante questo periodo. Mira a realizzare uno sviluppo economico sostenibile e sano sulla base di un netto miglioramento della qualità e dell’efficienza. Con nuovi passi da compiere nella riforma e nell’apertura, la Cina migliorerà ulteriormente la sua economia di mercato socialista e, sostanzialmente, completerà la costruzione di un sistema di mercato di alto livello. L’etichetta sociale e la civiltà della Cina saranno ulteriormente rafforzate, mentre i valori socialisti fondamentali saranno abbracciati dal popolo. Il Paese mira a fare nuovi progressi nella costruzione di una civiltà ecologica, aumentare il benessere delle persone e migliorare la capacità di governance».

Il vertice del Pcc ha evidenziato le diverse priorità per lo sviluppo: «Al primo posto delle priorità c’è il mantenimento del ruolo centrale dell’innovazione nella spinta alla modernizzazione e l’attuazione della strategia di sviluppo guidata dall’innovazione. Il Paese deve anche continuare a considerare l’economia reale come il fulcro del proprio sviluppo economico, trasformarsi in un produttore di qualità e rafforzare la sua forza nel cyberspazio e nella tecnologia digitale. Deve alimentare un forte mercato interno e stabilire un nuovo modello di sviluppo, approfondire in modo completo le riforme nel perseguimento di un’economia di mercato socialista di alto livello, dare la priorità allo sviluppo dell’agricoltura e delle aree rurali, far avanzare pienamente la vitalizzazione rurale e, tra le altre cose, portare avanti uno sviluppo regionale coordinato e un nuovo tipo di urbanizzazione».

Il comunicato si conclude mettendo punti fermi sul fatto che le riforme politiche si fermano dove comincia il potere del Partito comunista e sottolinea che «La leadership generale del PCC deve essere sostenuta per realizzare il 14esimo piano quinquennale e raggiungere gli obiettivi a lungo termine fissati per il 2035» e, respingendo le sollecitazioni occidentali e le richieste dei maniferstanti  afferma che «Inoltre che la Cina è impegnata a mantenere una prosperità e una stabilità durature a Hong Kong e Macao, nonché a promuovere lo sviluppo pacifico delle relazioni attraverso lo Stretto (cioè cin Taiwan, considerata parte integrante della Repubblica Popolare, ndr) e la riunificazione nazionale».

Il comunicato del vertice comunista cinese si chiude con una dichiarazione rivolta alla comunità internazionale: «La Cina terrà alta la bandiera della pace, dello sviluppo, della cooperazione e del vantaggio reciproco e si adopererà per creare un ambiente esterno favorevole e promuovere la costruzione di un nuovo tipo di relazioni internazionali e di una comunità con un futuro condiviso per l’umanità».