Il tavolo sulla geotermia tra Mise, Regione Toscana, Comuni e CoSviG è stato convocato

Si terrà a Roma il 18 luglio per «esaminare le migliori soluzioni di sviluppo delle fonti geotermiche»

[12 Luglio 2019]

Il ministero dello Sviluppo economico (Mise) ha convocato l’atteso tavolo di confronto sulla geotermia per le 17 del 18 luglio, a Roma, chiamando a raccolta la Regione Toscana, il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche (CoSviG) e i Comuni geotermici di Pomarance, Monterotondo Marittimo, Castelnuovo Val di Cecina, Piancastagnaio, Santa Fiora, Monteverdi Marittimo, Montieri, Chiusdino e Radicondoli. La convocazione è arrivata su indicazione del sottosegretario con delega all’Energia del Mise, Davide Crippa, che dopo l’incontro del 27 marzo scorso con gli enti locali promise di riunire il tavolo entro un mese da quella data: l’appuntamento in agenda per il 18 luglio rappresenta il primo concreto passo in avanti, e si svolgerà per «esaminare le migliori soluzioni di sviluppo delle fonti geotermiche per uso geotermoelettrico, con particolare attenzione alle soluzioni impiantistiche in grado di minimizzare gli impatti ambientali».

Si tratta di un tavolo di alto livello che arriva in un momento di grande incertezza per tutto il comparto geotermico. La geotermia rappresenta infatti una fonte rinnovabile di grande importanza per il nostro Paese, e per la Toscana – dove oltre due secoli fa le tecnologie geotermiche sono nate per la prima volta al mondo, e dove ad oggi sono presenti tutte le centrali geotermoelettriche installate in Italia – in particolare: il calore naturalmente presente nel sottosuolo è in grado infatti già oggi di soddisfare oltre il 30% della domanda di energia elettrica regionale, oltre a garantire anche energia termica utile a riscaldare oltre 10mila utenti residenziali nonché aziende dei territori geotermici, insieme a circa 30 ettari di serre e caseifici, mentre sul territorio si stanno moltiplicando le occasioni di diversificazione economica legate alla geotermia (dalla produzione di birra a quella di spirulina, dall’offerta museale a quella turistica).

Un quadro di sviluppo sostenibile messo a rischio dal mancato inserimento – per la prima volta – della geotermia tra le fonti incentivate dal Governo attraverso il decreto Fer 1, seppur con la promessa di inserire le fonti geotermiche nel regime d’incentivazione da definirsi attraverso il Fer 2, sul quale però ancora non è dato sapere niente: l’auspicio è che il tavolo di confronto romano possa iniziare a chiarire tempi e modi, in accordo con i vari livelli di governo.

«Apprendiamo con soddisfazione che finalmente il tavolo sulla geotermia tra Mise, Comuni e Regione annunciato a marzo, sia pure con notevole ritardo – commenta il movimento di cittadini GeotermiaSì – stato finalmente convocato a Roma per giovedì 18 luglio. Ringraziamo tutto il popolo di GeotermiaSi, i sindaci, le organizzazioni sindacali, gli imprenditori dei nostri territori e tutti i consiglieri regionali ed i parlamentari che ci hanno sostenuto, per aver contributo a questo importante risultato che é solo una tappa di un percorso che dovrà continuare in modo concreto e proficuo già il prossimo 24 luglio con il Consiglio regionale straordinario di Larderello. Le gravi criticità attualmente presenti in geotermia sembra che finalmente abbiano trovato un percorso adeguato per arrivare a soluzione. Al di là delle varie posizioni politiche e delle diverse esigenze dei protagonisti, speriamo che si vada in tempi brevi a degli accordi in cui prevalgano lungimiranza e buon senso. Il movimento GeotermiaSi, fino ad una soluzione positiva di questa vicenda terrà alta la guardia e non mancherà di seguirla con la dovuta attenzione».

L. A.