Riceviamo e pubblichiamo

Il Wwf Toscana interviene sullo stato di agitazione del personale Arpat

Marini: «Auspichiamo che la Regione ripensi le sue scelte politiche e risolva le criticità dell'Agenzia, garantendo adeguate risorse e professionalità tecniche»

[19 Marzo 2019]

È di qualche settimana fa il comunicato delle rappresentanze sindacali di Arpat (l’Agenzia per la protezione dell’ambiente della Toscana) che proclama lo stato di agitazione del personale e denuncia lo stato assai preoccupante in cui versa l’Agenzia, che ricordiamo è istituzionalmente preposta a garantire il monitoraggio dello stato dell’ambiente e i controlli su tutto il territorio regionale.

Il loro comunicato parla chiaro: la continua diminuzione delle risorse e i vincoli di bilancio imposti dalla Regione Toscana all’Agenzia hanno comportato dal 2010 al 2018 una diminuzione del personale del 17%, che si è tradotta in un drastico calo dei controlli ambientali effettuati, e un progressivo invecchiamento delle strumentazioni utilizzate per i controlli e i monitoraggi periodici. Come associazione ci preoccupano in particolare la diminuzione dei controlli sulle emissioni industriali (-30%) e sugli scarichi dei depuratori (-18%), ma anche il rischio di non poter far fronte al monitoraggio delle acque richiesto dalla Direttiva quadro sulle acque, che già ha subito negli ultimi anni la riduzione dei punti di monitoraggio, in un momento in cui sia la rete di monitoraggio sia il numero degli indicatori misurati andrebbero invece potenziati.

Gli ultimi dati sulla qualità dell’ambiente in Toscana, in particolare quelli sullo stato ecologico di corsi d’acqua e delle zone umide sui quali più volte come associazione abbiamo puntato l’attenzione, dimostrano infatti come la situazione sia critica e quanto lontani siamo rispetto agli obiettivi di qualità che ci chiede l’Unione europea per i nostri corpi idrici.

Lo stato dell’Agenzia conferma ancora una volta come le politiche ambientali della Regione stiano facendo enormi passi indietro, in un momento in cui sarebbe al contrario necessario aumentare l’attenzione sull’ambiente, sia con adeguate campagne di monitoraggio sia con maggiori controlli ambientali.

Come Wwf Toscana auspichiamo quindi che la Regione ripensi le sue scelte politiche e risolva le criticità dell’Agenzia, garantendo adeguate risorse e professionalità tecniche per migliorare le conoscenze sullo stato dell’ambiente e garantire quei controlli che i cittadini si aspettano e sempre più richiedono.

di Roberto Marini, delegato regionale del Wwf per la Toscana