In tre anni la siderurgia a Piombino si gioca un patrimonio iniziato con gli etruschi

Domani il presidente Rossi a Roma per iniziare a definire un dettagliato cronoprogramma d'azione

[29 Aprile 2014]

«La siderurgia a Piombino è una storia millenaria cominciata con gli etruschi e che non può fermarsi ora». Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, prende le mosse dal recente quanto atteso Accordo di programma firmato dalle istituzioni per la città di Piombino per dare uno sguardo al percorso che la città dovrà affrontare nel breve e medio periodo. «Entro tre anni – premono dalla Regione – ci sarà un polo siderurgico di avanguardia in Europa, ambientalmente sostenibile e con maggior risparmio energetico». Per inseguire quest’obiettivo, domani Rossi incontrerà a Roma il viceministro Claudio De Vincenti in modo da proseguire il lavoro iniziato, e avviare entro tre mesi la costruzione di un preciso cronoprogramma.

«L’Europa ha un Piano per la siderurgia e in questo Piano Piombino avrà un ruolo grazie alla riconversione ecologica – sottolineano dalla Regione – Una riconversione a cui, ha proseguito il presidente, i lavoratori chiedono di partecipare attivamente, non chiedendo la cassa integrazione ma un contratto di solidarietà che permetta loro di lavorare alle bonifiche del sito e di presidiare gli impianti perché l’acciaio riprenda».

Nella sua comunicazione al Consiglio regionale sulla vicenda Lucchini, oggi Rossi ha ricapitolato quello che già viene annunciato come «il più grande intervento mai fatto dalla Regione per una realtà industriale», per poi ricapitolarne i principali termini economico-finanziari: «Tra il polo siderurgico e l’ammodernamento del porto, arriveranno a Piombino 275 milioni. Di questi ben 142 milioni sono le risorse della Regione Toscana. Per il polo siderurgico 142,2 milioni. Di cui dal Governo: 50 milioni per le bonifiche (messa in sicurezza della falda e del suolo) e 20 milioni per agevolazioni per investimenti. Dalla Regione 62,2 milioni per agevolazioni degli investimenti e 10 per bonifiche delle aree demaniali marittime. Per ammodernamento del porto: 133 milioni. Di cui dal Governo arrivano 56 milioni, dalla Regione 70,8 milioni e 5,6 dall’Autorità portuale».

Soffermandosi in particolare per quanto riguarda i lavori al porto, il presidente Rossi ha detto che «stanno proseguendo in tempi rapidi, tali da non far rinunciare all’idea che Costa Concordia possa essere trasportata e smantellata proprio a Piombino». Non di tutti gli elementi dell’Accordo di programma firmato soddisfano però Rossi. Il presidente si è detto meno convinto della parte relativa a strade e trasporti, su cui la Regione di aspetta un impegno maggiore. «La Tirrenica va fatta – ha detto ancora – tocca al governo intervenire e alla Sat costruire. La Regione chiede che i lavori partano il più presto possibile».

Oltre alle perplessità della Regione se ne manifestano però già altre di natura tecnica e di programmazione industriale, soprattutto in merito al futuro della Lucchini. Per l’acciaieria un punto chiave dell’Accordo di programma rimane la «conversione ecologica» dell’impianto, della quale non sono però ancora noti i dettagli. In particolare, sull’impianto aleggia da tempo la prospettiva di una soluzione che passi dal processo produttivo Corex, ma al contempo si moltiplicano gli esperti di siderurgia che additano la tecnologia come già obsoleta e inquinante. Molto dipende dall’approvvigionamento energetico, che dovrebbe essere a gas per ridurne l’impatto energetico, ma gli interrogativi in campo rimangono parecchi.

Rossi si dice convinto che le condizioni per mantenere viva una storia (e un know how) millenari come quelli della siderurgia a Piombino ci siano, e che «la Toscana ce la può fare». È la speranza di tutti, ma perché possa davvero realizzarsi molto dipenderà da quanto le dimensioni della sostenibilità sociale, economica e ambientale riusciranno a incrociarsi efficacemente. E su questo c’è ancora molto da lavorare.