In Toscana «garantire l’accesso pieno e gratuito alle spiagge libere»

Le proposte del Gruppo consiliare regionale di Toscana a Sinistra

[13 Maggio 2020]

In una mozione al Consiglio regionale i consiglieri di Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, hanno chiesto alla Giunta regionale di affiancare e sostenere le amministrazioni locali in una strategia uniforme di gestione delle spiagge libere.

Fattori e Sarti sottolineano che «Le spiagge sono un bene comune fondamentale e in questo periodo di grave difficoltà economica per molte persone dobbiamo garantire la piena e gratuita accessibilità delle spiagge libere, ovviamente nel rispetto di tutte le misure per la salvaguardia della salute pubblica. E’ necessario garantire sia il libero accesso sia un utilizzo sicuro sulla base del calcolo della capacità di carico antropico di ogni singola spiaggia libera, in modo da prevenire affollamenti potenzialmente pericolosi. Dovrà essere definito il numero di persone che potranno stare su ciascuna spiaggia affidando poi il rilevamento ed il controllo delle presenze alla Protezione civile, alla Pro Loco, agli ausiliari e ai volontari, coinvolgendo cioè l’associazionismo, sulla base di specifici accordi. La tecnologia può esserci d’aiuto e in tempi brevissimi può essere studiato l’utilizzo di un’app che indichi quali sono le spiagge meno affollate. Il pubblico deve garantire il pieno accesso ai beni comuni ed è inaccettabile l’ipotesi di dar in concessione a soggetti privati ulteriori spazi di litorale libero in cambio di sorveglianza e controllo delle regole o magari ipotizzare la chiusura delle spiagge libere».

L’atto di indirizzo presentato da Toscana a Sinistra chiede che «oltre alle misure sanitarie (distanza fra ombrelloni o asciugamani, utilizzo di dispositivi sanitari, luoghi di sanificazione con acqua e disinfettante) siano previste anche indicazioni di carattere ambientale».

I due consiglieri regionali della sinistra di opposizione evidenziano che «Dobbiamo cogliere questa occasione per adottare provvedimenti che possano diventare pratica diffusa e permanente, come la distribuzione di sacchetti per il recupero della plastica abbandonata in spiaggia e la definizione di adeguati piani di mobilità, con aree di parcheggio controllate che regolamentino il flusso di bagnanti, ma soprattutto agevolando la mobilità così detta “fossil free”, come ad esempio piste ciclabili temporanee e stalli sorvegliati per biciclette. L’accesso e il godimento del mare e delle nostre spiagge è un diritto sancito dal codice civile e in ciascun comune le spiagge libere dovrebbero essere almeno la metà del territorio demaniale marittimo effettivamente utilizzabile. Purtroppo vi sono ampi tratti del litorale toscano dove i comuni hanno dato in concessione ai privati quasi tutto l’arenile utilizzabile e per questo abbiamo presentato, da lungo tempo, una proposta di legge in Consiglio regionale a favore delle spiagge libere. L’emergenza Coronavirus non deve discriminare le spiagge libere rispetto a quelle date in concessione e privatizzate. La libera fruizione degli arenili deve essere garantita nel rispetto delle distanze e delle regole, considerando oltretutto che la crisi economica renderà proibitivo il costo di un ombrellone e di una sdraio a pagamento per moltissime famiglie».