In una società a emissioni zero la crescita economica è possibile

Si può far crescere il PIL senza produrre più inquinamento

[1 Giugno 2021]

L’opinione pubblica mondiale è sempre più consapevole dell’inquinamento e del riscaldamento globale e la pressione per agire cresce, spingendo i governi di tutto il mondo a prendere in esame politiche ambientalmente sostenibili. Ma, come ha platealmente dimostrato l’amministrazione di Donald Trump negli Usa, molti politici di destra temono che l’attuazione di queste politiche influenzerà negativamente la crescita economica.

Il nuovo studio “Environmental economic modeling of sustainable growth and consumption in a zero-emission society”, pubblicato sul Journal of Cleaner Production da Hideo Noda della Tokyo University of Science e da Shigeru Kano della Shoko Chukin Bank,  illustra un modello dal quale emerge che «Una crescita sostenuta del PIL è possibile anche dopo aver speso per ripulire l’inquinamento man mano che viene creato, dando speranza che una società a emissioni zero sia un obiettivo raggiungibile».

L’inquinamento derivante dalle attività produttive è ormai diffuso in tutto il mondo, con gravi conseguenze ecologiche, economiche e politiche. Gli accordi intergovernativi come l’Accordo di Parigi e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu si concentrano tutti sulla riduzione delle emissioni inquinanti e puntano a realizzare una “società a emissioni zero”, il che significa che l’inquinamento viene eliminato man mano che viene prodotto, riducendo allo stesso tempo le emissioni inquinanti (la cosiddetta kindergarten rule)..

Alla Tokyo University of Science fanno notare che «Ovviamente, qualsiasi sforzo per raggiungere questo obiettivo richiede investimenti monetari e modifiche alle strategie di produzione, che, temono in molti, potrebbero danneggiare l’economia». Il nuovo studio di modellazione dimostra che è possibile avere contemporaneamente una crescita economica e la salvaguardia dell’ambiente.  Noda spiega che «Esistono modelli che esaminano il modo in cui le economie fluttuano in varie condizioni, come la diversa qualità ambientale o le aliquote fiscali, ma questi modelli non hanno esaminato gli effetti dell’implementazione della kindergarten rule. Quindi abbiamo pensato che fosse importante estendere il modello e includere una condizione in cui l’ipotetica società spende una parte del suo PIL per raggiungere le emissioni zero. Guardare le emissioni è anche più tangibile e più facile da comprendere rispetto a un concetto più vago di qualità ambientale».

I ricercatori giapponesi hanno utilizzato un modello economico che consente di spostarsi avanti e indietro tra due fasi: una di non innovazione e una di innovazione. I ricercatori spiegano ancora che «La chiave di questo modello è l’importanza dell’innovazione. I modelli precedenti incentrati sull’ambiente e l’economia non consideravano l’innovazione (ad esempio, ricerca e sviluppo) come uno dei principali motori della crescita economica nella maggior parte dei Paesi sviluppati. Riconoscere questa connessione è essenziale per migliorare la nostra conoscenza di come sono collegati i problemi ambientali e la crescita economica».

Quando lo studio ha incluso le regole per una società a emissioni zero, il modello ha evidenziato che è compatibile con la crescita economica (cioè una crescita sostenuta del PIL), nonostante una parte del PIL fosse dedicata alla riduzione dell’inquinamento. Però, Noda e Kano dicono che , perché questo funzioni «Il PIL deve essere al di sopra di un certo livello. Inoltre, l’ammontare del PIL stanziato per ridurre l’inquinamento deve essere flessibile».

I ricercatori hanno anche osservato che «Nella fase di non innovazione, la crescita del PIL è maggiore e l’importo speso per la riduzione dell’inquinamento diminuisce più rapidamente. Al contrario, nella fase di innovazione, la crescita del PIL è inferiore e anche la diminuzione dell’importo speso per combattere l’inquinamento è più lenta».

Noda conclude: «Questo lavoro fornisce alla politica importanti basi teoriche, perché attualmente il rapporto tra zero emissioni e crescita economica non è ben compreso. Tuttavia, questo argomento è estremamente rilevante per qualsiasi spinta politica verso la sostenibilità, ad esempio, una sezione degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite si concentra esplicitamente sulla crescita economica. Il nostro modello dovrebbe aiutare a convincere i leader di alcuni Paesi che è possibile ridurre le emissioni senza sovraccaricare l’economia. Questo potrebbe a sua volta rendere i leader più desiderosi di attuare i cambiamenti che sono urgentemente necessari per affrontare le crisi ambientali globali come il cambiamento climatico».