Inaugurato a Genova il primo (e unico) impianto per produrre biometano da gas di discarica

Campora: «L’evoluzione dell’impianto Asja presso la discarica di Scarpino rappresenta un importante passo avanti verso un futuro basato sull’economia circolare»

[17 Giugno 2021]

A Monte Scarpino (Genova) è stato inaugurato oggi il primo – e finora unico in Italia – impianto di produzione di biometano da gas di discarica su scala industriale.

Costruito e gestito da Asja su concessione di Amiu Genova, l’impianto è entrato in esercizio a fine 2020 e da allora ha già immesso oltre 2.000.000 m3 di biometano nella rete di trasporto Snam: a regime produrrà 5.500.000 m3 di biometano l’anno, utili a soddisfare il fabbisogno di 3.688 famiglie – o a riempire il serbatoio di 820 auto al giorno – con un risparmio pari a 4.510 tonnellate di petrolio.

«L’evoluzione dell’impianto Asja presso la discarica di Scarpino rappresenta un importante passo avanti verso un futuro basato sull’economia circolare», commenta a caldo l’assessore all’Ambiente del Comune di Genova, Matteo Campora.

Il progetto nasce con l’obiettivo di convertire il preesistente impianto di produzione di energia elettrica da biogas con un impianto più avanzato per produrre biometano, un combustile rinnovabile in grado di spaziare tra molteplici usi – dalla produzione di energia alla mobilità sostenibile – e CO2 neutrale, in quanto proveniente dalla degradazione di rifiuti organici. La presenza di questi rifiuti nel corpo di discarica produce infatti biogas, un gas ricco di metano e dunque con un importante effetto climalterante.

Anche decomponendosi al di fuori della discarica questi scarti biodegradabili rilascerebbero gas serra, che però andrebbero a disperdersi in atmosfera. All’interno dell’impianto invece il biogas può essere catturato e trattato per diventare un biocombustibile utile nella lotta contro la crisi climatica.

Come dichiara Pietro Pongiglione, presidente di Amiu Genova, l’implementazione del nuovo impianto fa inoltre parte di un pacchetto d’interventi pensato per superare altre criticità che affliggevano Monte Scarpino: «Le tre storiche problematiche dell’inquinamento dell’acqua, della riduzione del conferimento dei rifiuti in discarica e dell’inquinamento atmosferico trovano nell’impianto di depurazione del percolato con produzione di solfato d’ammonio, nell’impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) in costruzione e nell’impianto Asja di produzione di biometano le soluzioni che il territorio aspettava».

Certo, la destinazione naturale per la valorizzazione dei rifiuti organici – con l’avanzare della raccolta differenziata – dovrà sempre più spostarsi verso la realizzazione di biodigestori ad hoc, ma nel frattempo l’intervento a Monte Scarpino permetterà di gestire al meglio il biogas di discarica.

«Questo impianto – conferma il presidente di Asja, Agostino Re Rebaudengo – ci consente di produrre biometano come valorizzazione energetica del biogas da discarica, proseguendo una attività in cui Asja è leader da 25 anni. Asja è inoltre presente nel settore del biometano dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici, con tre impianti già operativi (in Lazio e Umbria), altri tre in costruzione e diversi altri impianti in fase di sviluppo (Lombardia, Piemonte e Sicilia)».