Infradito e tavole da surf biodegradabili con il poliuretano a base di alghe

Le nuovissime schiume poliuretaniche biodegradabili superano un test critico

[19 Agosto 2020]

Lo studio “Rapid biodegradation of renewable polyurethane foams with identification of associated microorganisms and decomposition products”, pubblicato su Bioresource Technology Reports da un team di ricercatori dell’università della California – San Diego e di Algenesis Materials, dimostra che la la bio-schiuma Soleic 52F si biodegradai nell’ambiente naturale.

I ricercatori californiani sottolineano che «Mentre continuiamo a scoprire quanto è diventato diffuso e dannoso l’inquinamento da plastica per il nostro pianeta, gli scienziati di Algenesis e UC San Diego hanno collaborato per sviluppare una soluzione sostenibile al crescente problema dell’inquinamento da plastica».

Infatti, il recente studio evidenzia il primo successo del team nella creazione di un prodotto in poliuretano completamente biodegradabile e utilizzabile in commercio.

Stephen Mayfield, CEO di Algenesis e autore senior dello studio, spiega che «Il documento dimostra che siamo in grado di sviluppare schiume di qualità commerciale che si biodegradano nell’ambiente naturale. Dopo centinaia di formulazioni, abbiamo finalmente raggiunto quella che soddisfaceva le specifiche commerciali. Queste schiume contengono il 52%di bio e alla fine arriveremo al 100% di bio».

Lo studio fa parte di una serie di analisi e test che sono stati eseguiti  sia da Algenesis con l’aiuto dell’UC San Diego, sia da terze parti, per convalidare questa tecnologia rivoluzionaria che è basata su un sistema di schiuma di poliuretano biodegradabile di alta qualità con applicazioni in un’ampia varietà di mercati. La tecnologia Soleic, che significa “olio solare”, dopo anni di tentativi e di errori ha portato allo sviluppo della formulazione Soleic 52F e i ricercatori sottolineano che «Il processo ha comportato la ricostruzione e il ripensamento di pratiche di formulazione che esistono da decenni, utilizzando nuovi i monomeri che non fossero sostituzioni dirette dei monomeri del petrolio».

La ricerca e lo sviluppo di questo nuovo materiale hanno prodotto una nuova “matrice” di conoscenza della formulazione che può essere applicata in futuro a prodotti in diversi settori, compresi gli isolanti per gli edifici, l’imbottitura in schiuma per scarpe, biancheria da letto e automobili, tavole da surf, ruote da skateboard e molti altri prodotti che contengono in qualche forma poliuretano (PU) . Si tratta di un mercato così esteso che si prevede che entro il 2050 comporterà 12.000 tonnellate di plastica che finiranno in discarica o nell’ambiente naturale.

Tra questa plastica che galleggia in mare e finisce sulle spiagge sono in aumento le ciabatta infradito e al mondo se ne fabbricano più di un miliardo di paia all’anno che, nei Paesi ricchi, vengono spesso gettate via  alla fine della stagione estiva. Il problema è che sono praticamente indistruttibili e che ci mettono un tempo infinito a decomporsi, causando nel frattempo innumerevoli danni. Due anni fa, tra i tanti rifiuti di plastica trovati  nello stomaco di un giovane capodoglio spiaggiato in Indonesia c’erano anche delle infradito.

Per produrre ciabatte infradito e schiuma per le tavole da surf biodegradabili, i ricercatori hanno realizzato un nuovo tipo di schiuma di poliuretano a base di alghe e, dopo anni di miscele a base di ingredienti naturali e sintetici hanno trovato la ricetta “giusta”.  Hanno sotterrato la schiuma a base di alghe nel terreno e hanno scoperto che si può degradare già dopo 16 settimane.

Ad Algenesis dicono che «Attraverso i partner con cui lavoriamo e le comunità per cui lavoriamo, vediamo che c’è una spinta e un’urgenza per trovare una soluzione all’inquinamento da plastica. Non siamo gli unici a lavorare su una soluzione e non lo vorremmo fare in nessun altro modo. Siamo sempre felici di tifare per i successi dei nostri concorrenti tanto veloci quanto il nostro, e oggi Algenesis è orgogliosa di annunciare quello che consideriamo un grande passo avanti per l’industria e per il nostro pianeta».

Il presidente di Algenesis, Tom Cooke,  conclude: «Le persone si stanno preoccupando dell’inquinamento da plastica degli oceani e stanno iniziando a richiedere prodotti in grado di affrontare quello che è diventato un disastro ambientale. Ci è capitato di essere nel posto giusto al momento giusto».