Investire nella difesa del clima? Si può, attraverso i green bond: ecco come funzionano

Nell’ultimo anno il mercato italiano è raddoppiato, e a livello globale arriva a sfiorare i 250 miliardi di dollari

[21 Novembre 2019]

Investire nella transizione ecologica rappresenta oggi una doppia esigenza: alla tutela ambientale si affianca la necessità di individuare una forma di sviluppo socio-economico sostenibile, e la green economy rappresenta la migliore occasione per chiudere il cerchio. Sfidando il pregiudizio che porta a ritenere che ogni misura ambientale sia solo un costo economico, si stima che gli investimenti in green economy siano in grado di creare 800mila posti di lavoro in Italia entro cinque anni, mentre al contrario l’inazione potrebb costarci molto cara; proseguendo con il trend attuale di emissioni l’Italia rischia un ulteriore aumento delle disuguaglianze oltre a perdere fino al 10% del Pil nella seconda metà del secolo, pari circa 130 miliardi di euro l’anno.

Gli investimenti in green economy rappresentano dunque un’urgenza, eppure si stima in che il gap tra risorse finanziarie necessarie e quelle effettivamente disponibili per la transizione ecologica oscilli – a livello globale – tra i 500 e i 1000 miliardi di dollari l’anno. Come uscirne? Uno degli strumenti finanziari più interessanti per riuscire ad accorciare questa distanza è rappresentato dai green bond: ne abbiamo discusso con Paolo Faiola, Sustainability consultant di Bdo Italia, che ha partecipato in questi giorni alla conferenza Euro climate change 2019 in programma a Roma.

Di fronte all’avanzare dei cambiamenti climatici e agli accordi internazionali messi in campo per contrastarli, investire in fonti fossili sta divenendo sempre più rischioso mentre al contrario la finanza verde si sta ritagliando un ruolo di primo piano. Tra gli strumenti in campo i più noti sono i green bond: di che cosa si tratta, esattamente?

I green bond, assieme ai social e sustainability bonds, rientrano all’interno di una più grande strategia di investimenti sostenibili e responsabili che prendono il nome di Impact investing. Più specificatamente, i green bond sono strumenti obbligazionari che mirano esclusivamente a generare benefici ambientali. Attualmente, in attesa che la Commissione europea approvi in maniera definitiva lo standard europeo volontario sui green bond (Eu Gbs); tali obbligazioni, per essere definite green, devono rispettare le linee guida sempre volontarie dei Green bond principles dell’Icma (International capital market association). Inoltre, i proventi di questi strumenti finanziari sono destinati in tutto o in parte al finanziamento o rifinanziamento in nuovi o preesistenti progetti ambientali (energie rinnovabili, efficientamento energetico, edilizia eco-compatibile, trasporti puliti ecc.) in grado di generare un grande contributo in termini di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Questi strumenti finanziari permettono ad emettitori (ad esempio: banche, imprese, nazioni e istituzioni pubbliche) e investitori (ad esempio: società di investimento, Pmi, compagnie assicurative e singoli e privati investitori) di accelerare in maniera notevole la nostra transizione verso un mondo più sostenibile.

A quanto ammonta il mercato nazionale e globale dei green bond, e con quali prospettive di crescita?

In Italia a settembre 2019 le emissioni di green bond superavano abbondantemente i 4 miliardi di euro contro i 2 miliardi dell’anno precedente. A livello globale, la Climate bonds initiative prevede che entro fine anno le emissioni globali di green bond potranno arrivare a sfiorare i 250 miliardi di dollari, con un probabile più 33% rispetto al 2018 che era pari 167,3 miliardi di dollari.

A mio avviso, questa forte crescita è frutto di una sempre più crescente consapevolezza e responsabilità che gli stessi investitori rivestono nel suggerire e indirizzare i principali attori del mercato (policy makers, economisti e scienziati), nell’adottare strumenti monetari ad hoc al fine di favorire il finanziamento di progetti in grado di generare benefici a 360° (ambientali, economici, sociali e finanziari) nel medio lungo termine. In questo modo si contribuirà in maniera notevole alla riduzione degli impatti ambientali sul pianeta e garantire una transizione verso un mondo più sostenibile.

In che mondo la finanza verde e i green bond in particolare possono aiutare a raggiungere gli obiettivi previsti dall’Accordo sul clima di Parigi?

La finanza verde ha come scopo principale di incentivare sempre più emittenti e investitori a fare ricorso all’uso questi strumenti obbligazionari per vincere la nostra attuale battaglia contro la crisi climatica e dare un importante contributo agli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi. La stessa Commissione europea ci sta puntando attraverso la creazione di una tassonomia contenente un elenco delle attività economicamente sostenibili, che potranno essere finanziate attraverso il ricorso a strumenti di investimento sostenibili e responsabili come appunto i green bond.

Il futuro della finanza sarà sempre più verde, e sicuramente i green bond assieme ad altri strumenti obbligazionari come i social e sustainability bonds, avranno un ruolo chiave nel guidare la nostra transizione dall’economia lineare a quella circolare.

L. A.