La bioeconomia fa un balzo in avanti: presentato il progetto InGreeen

Nuovi prodotti bio-based per creare collegamenti innovativi tra alimentare, farmaceutico, cosmetico o mangimi, e porre così una nuova base normativa per i risultati ottenuti dall’economia circolare

[24 Giugno 2019]

Con un kick-off meeting a Bologna è partito ufficialmente il progetto InGreen, finanziato con oltre 6,3 milioni di euro nell’ambito della Bio-Based Industries Joint Undertaking (BBI JU). Un progetto che, secondo l’università di Bologna, «potrebbe fare da volano per il decollo della bioeconomia».

Il progetto, lanciato da un consorzio internazionale di 17 partner,  vede come coordinatore tecnico Narinder Bains (Ineuvo Ltd, Regno Unito), la coordinatrice scientifica di InGreen, è la professoressa Rosalba Lanciotti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Università di Bologna. Per l’Alma Mater sono coinvolti inoltre il Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali.

Il  progetto europeo che si propone di «dare un contributo importante alle sfide poste a livello scientifico, economico e sociale dall’economia circolare. Puntando alla riconversione di scarti e sottoprodotti dell’industria agro-alimentare e delle acque di cartiera in nuovi ingredienti bio-based da utilizzare in ambito industriale».

All’UniBo sottolineano che «La bioeconomia è un modello economico e culturale che punta a convertire, con tecnologie innovative ed efficienti di biotecnologia industriale, le risorse biologiche e rinnovabili prodotte dalle industrie in nuove materie prime. La sfida che parte con INGREEN è arrivare a generare nuove catene di valore bio-based tra settori molto distanti tra loro: da quello alimentare, dei mangimi e dei cosmetici, fino a quello farmaceutico, nutraceutico e dell’imballaggio. Altro obiettivo è incrementare la conoscenza e la consapevolezza della società sui benefici e sulle opportunità della economia circolare».

La Lanciotti spiega che «InGreen genererà cinque nuove catene di valore e molteplici interconnessioni tra diversi settori industriali e prodotti bio-based innovativi e funzionali, rispondenti in sicurezza e qualità alle normative europee più stringenti. Anche la definizione di nuovi standard e requisiti per le nuove categorie di ingredienti e prodotti rappresenterà uno risultato di InGreen, che sarà fondamentale per la creazione di una nuova base normativa per i prodotti bio-based. InGreen, infatti, punta a valorizzare scarti e sottoprodotti dell’industria agro-alimentare e delle acque di cartiera, trasformandoli in ingredienti bio-based, attraverso processi biotecnologici sostenibili e validati a livello industriale. Questi ingredienti potranno così essere riutilizzati, in ambiente industriale, per la produzione di nuovi prototipi alimentari, mangimistici, nutraceutici, cosmetici o farmaceutici di elevata qualità, più sostenibili e più efficaci rispetto ai prodotti di riferimento oggi in commercio. Il progetto inoltre si propone di arrivare a produrre, a partire da reflui ad elevatissimo impatto ambientale come le acque di cartiera, un film completamente biodegradabile a base di poli-idrossialcanoati (PHA) da utilizzare in contenitori innovativi ed ecocompatibili, idonei al confezionamento di prodotti alimentari, nutraceutici o farmaceutici».