La vera sfida per il Pd di Zingaretti è mettere l’ambiente al centro del confronto politico

La prima dedica da neo-segretario a Greta e ai ragazzi che scioperano per il clima. Un impegno che attende adesso la prova della concretezza

[4 Marzo 2019]

Dopo aver raccolto circa il 70% delle preferenze espresse da 1,7 milioni di votanti, il primo messaggio arrivato Nicola Zingaretti nella veste di nuovo segretario nazionale del Partito democratico (Pd) è rivolto alla lotta contro i cambiamenti climatici: «Dedico questa vittoria a Greta – twitta il presidente della Regione Lazio –, la ragazza svedese che lotta per la salvezza del pianeta. Dedico questa vittoria a tutti i ragazzi che il 15 marzo riempiranno le piazze italiane per la salvezza del pianeta. E ora voltiamo pagina!». Solo il tempo potrà davvero dar conto di questo impegno, e mostrare se nel suo nuovo corso il Pd riuscirà finalmente a vedere nello sviluppo sostenibile qualcosa di più che un tema ancillare (nel migliore dei casi) per le proprie politiche. Nel frattempo non è banale notare come l’attenzione verso l’ambiente contribuisca ormai a spostare voti, anche all’interno dei partiti “mainstream”.

Le ultime rilevazioni messe in fila nell’Osservatorio europeo della sicurezza mostrano del resto chiaramente come gli elettori italiani vedano sempre più nel degrado ambientale una fonte di preoccupazione: inquinamento, distruzione della natura e sicurezza dei cibi che mangiamo dominano la classifica dell’insicurezza, ma quel che ancora manca è l’ultimo e determinante passo. Quello che separa le paure dalle soluzioni. Il 78% degli intervistati dichiara ad esempio di non essere informato sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dall’Onu da raggiungere entro il 2030,  obiettivi che sono orientati a coniugare crescita economica, tutela dell’ambiente e un maggior benessere sociale per le persone.

Al primo posto nella proposta politica con la quale Zingaretti ha sbancato le primarie Pd c’è invece “crescere con la sostenibilità”, e come «riferimento» proprio gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. «Il primo obiettivo che ci poniamo – scrive Zingaretti – è costruire un modello di sviluppo che si fondi sulla sostenibilità ambientale. Il Pd deve intercettare queste forze vive del mutamento e farsi promotore di una grande alleanza tra Stato, cittadini e imprese, per una svolta sostenibile dell’Italia».

Dalla lotta al dissesto idrogeologico al sostegno per le fonti rinnovabili, dall’approvazione della legge contro il consumo di suolo a un fiscalità Iva di vantaggio per l’economia circolare – passando attraverso una riforma fiscale green che prevede la trasformazione dei sussidi ambientalmente dannosi in incentivi verdi e l’introduzione di una carbon tax europea –, le proposte avanzate da Zingaretti costituiranno un banco di prova fondamentale per il Pd, ma soprattutto l’occasione per tutti i partiti (e movimenti) italiani di riportare lo sviluppo sostenibile al centro del confronto politico nazionale. Ne avremmo tutti bisogno.