Le rinnovabili italiane, Besseghini (Rse): «Patrimonio da valorizzare, non svendere»

[11 Giugno 2013]

L’intera filiera delle rinnovabili in Italia costituisce un modello da esportare: lo afferma Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico), a margine dell’incontro organizzato dal Gestore dei servizi energetici (Gse) con il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (Irena), Adnan Z. Amin, alla sua prima visita in Italia.

In questo lungo e difficile periodo di crisi anche la bilancia delle esportazioni italiane flette ma il settore delle tecnologie per la produzione di energia rinnovabile potrebbe rappresentare un’ attività in controtendenza. «Grazie all’esperienza accumulata in questi anni – ha spiegato Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse (Ricerca sul Sistema Energetico) all’incontro con Adnan Z. Amin, direttore generale dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (Irena) – l’Italia ha sviluppato un patrimonio di conoscenza che bisogna valorizzare e non svendere».

«Le rinnovabili – ha continuato Besseghini – possono, infatti, diventare un’occasione di crescita per le imprese italiane, e la stessa collaborazione con Irena può trasformarsi in un’importante vetrina internazionale».

L’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili, istituita nel 2009, è un’associazione intergovernativa nata per sostenere i paesi ad economia di transizione verso un futuro energetico sostenibile, mediante la raccolta e la diffusione di dati, assistenza tecnica e scambio di buone pratiche.

Ne fanno parte 111 paesi e 49 sono in procinto di entrare; l’Italia, che è tra i fondatori dell’Agenzia, con un milione di dollari l’anno ne è il sesto contribuente; il nostro paese ha ratificato lo Statuto a fine 2012 ed è membro del Consiglio per il biennio 2013-2014.

«Bisogna fare attenzione per non perdere questa grande opportunità a causa dell’austerità», ha detto Adnan Z. Amin, direttore generale di Irena, quindi per ottenere i risultati che l’Agenzia si è posta come obiettivo «dobbiamo intervenire su tre aspetti: la conoscenza tecnica per abbassare i costi, creare politiche che facilitino l’utilizzo delle rinnovabili e potenziare le partnership supportando i paesi emergenti».

L’incontro organizzato nella sede del Gestore dei servizi energetici, e co-promosso dal ministero degli Esteri, dal ministero dello Sviluppo Economico e dal ministero dell’Ambiente,  è stato il primo realizzato in Italia per discutere le modalità di partecipazione e le priorità del nostro paese nell’associazione intergovernativa.

Nel corso dell’evento, i vertici del GSE e le principali associazioni ed enti di ricerca italiani di settore hanno illustrato il know-how nazionale in tema di fonti rinnovabili oltre ai meccanismi di incentivazione e promozione attualmente in vigore nel nostro Paese.

«Irena ha riconosciuto il lavoro fatto in Italia – ha detto Besseghini – e ha mostrato grande interesse per le attività che Rse porta avanti da anni, come la ricerca nel campo delle smart grid e le indagini sulla disponibilità di fonti rinnovabili sul territorio italiano: i dati, ma soprattutto la metodologia che abbiamo impiegato per questi studi, potrebbero essere utili all’agenzia internazionale per la realizzazione degli atlanti che valutano la potenzialità di eolico e fotovoltaico su scala globale».

 

Le tematiche che sono state sottolineate con maggior insistenza sono state la riduzione dei costi delle rinnovabili, il potenziamento delle reti e, soprattutto, il coinvolgimento dei paesi emergenti perché da sola l’Europa non basta rappresentando solo il 10% delle emissioni mondiali.

Tra i primi passi che saranno attuati vi sarà la creazione di una banca dati sui costi della tecnologia per riuscire ad abbassarli, il finanziamento di progetti in tutto il mondo per diffondere la cultura della sostenibilità e la ricerca di un coinvolgimento sempre maggiore dei privati.

«Lo sviluppo delle energie rinnovabili è un asse portante della strategia energetica italiana ed europea nonché fattore di stimolo per la crescita economica», ha detto il  vice ministro per gli Affari Esteri, Marta Dassù, che ha incontrato alla Farnesina Adnan Z. Amin e ha sottolineato che «il nostro Paese intende valorizzare in maniera coerente ed efficace le proprie eccellenze di ricerca e aziendali in questo campo».

Il direttore di Irena ha ringraziato l’Italia per il ruolo d’impulso svolto sin dall’inizio nell’Agenzia, e ha auspicato che l’ottima collaborazione in atto possa ampliarsi e trovare nuovi spazi di espressione, anche grazie alla recente elezione del nostro Paese a membro del Consiglio dell’Agenzia. I due interlocutori hanno infine convenuto di lavorare insieme, coinvolgendo le imprese italiane, per favorire, nel percorso verso Expo2015, la diffusione delle energie e le tecnologie pulite in Africa, anche attraverso l’organizzazione di un primo workshop tematico nel 2014.