Legge di Bilancio 2020: le principali novità in materia di ambiente, territorio ed energia, spiegate

La manovra non è all’altezza delle promesse sul Green new deal, ma prevede molte nuove misure ambientali: il focus del Senato

[2 Gennaio 2020]

La legge di Bilancio 2020 – o meglio il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022, legge 27 dicembre 2019, n. 160 – è stata approvata e pubblicata in Gazzetta ufficiale. Nelle intenzioni del Governo Conte bis avrebbe dovuto rappresentare la prima, concreta svolta per la realizzazione dell’annunciato Green new deal, finendo invece per frustrarne le ambizioni.

Ciò nonostante, la legge di Bilancio prevede numerose novità in materia di ambiente, territorio ed energia; la loro concreta operatività sarà tutt’altro che automatica (per la completa attuazione della legge di Bilancio serviranno ben 134 decreti attuativi, quando ad oggi solo il 59,5% di quelli previsti dagli ultimi quattro governi è arrivato a vedere la luce), ma nel frattempo gli uffici del Senato hanno messo in fila le principali novità in cantiere. Le riportiamo di seguito integralmente (per la versione integrale si veda il pdf allegato in coda all’articolo).

In materia di ambiente:

  • sono previste misure volte alla realizzazione di un piano di investimenti pubblici per lo sviluppo di un Green new deal italiano, mediante l’istituzione di un Fondo con una dotazione complessiva di 4,24 miliardi di euro per gli anni 2020-2023. Parte di tale dotazione – per una quota non inferiore a 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022 – sarà destinata ad interventi volti alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. E’ previsto inoltre a tal fine l’utilizzo del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) di cui all’art. 30, commi 2 e 3, del D.L. 83/2012 (L. 134/2012), istituito presso Cassa depositi e prestiti. Viene poi estesa l’operatività di misure agevolative già previste a legislazione vigente al fine di realizzare progetti economicamente sostenibili e che abbiano come obiettivo la decarbonizzazione dell’economia, l’economia circolare, il supporto all’imprenditoria giovanile e femminile, la riduzione dell’uso della plastica e la sua sostituzione con materiali alternativi, la rigenerazione urbana, il turismo sostenibile, l’adattamento e la mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico ed, in generale, programmi di investimento e/o progetti a carattere innovativo e ad elevata sostenibilità ambientale e che tengano conto degli impatti sociali. Si prevede altresì la partecipazione dell’Italia alla ricostituzione del “Green climate Fund” previsto dalla L. 204/2016, autorizzando una spesa di 33 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e di 66 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028 (art.1, commi 85-89 e 92-96);
  • sempre nel quadro delle iniziative volte a promuovere il Green New Deal, sono, poi, introdotte misure in materia di green mobility con la prescrizione che il rinnovo delle dotazioni degli autoveicoli delle pubbliche amministrazioni avvenga per almeno la metà mediante acquisto o noleggio di veicoli ad energia elettrica o ibrida,o alimentati ad idrogeno (art. 1, commi 107-109);
  • si istituisce, con sede a Venezia, il Centro di studio e ricerca internazionale sui cambiamenti climatici, con l’obiettivo di assicurare la piena adesione dell’Italia nel contrasto ai cambiamenti climatici e nel favorire lo sviluppo sostenibile (art. 1, commi 119-120);
  • è prevista l’istituzione di un’imposta sul consumo di manufatti in plastica con singolo impiego (MACSI) che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari, ad esclusione dei manufatti compostabili, dei dispositivi medici e dei MACSI adibiti a contenere e proteggere medicinali; la disposizione riconosce altresì un credito di imposta alle imprese attive nel settore delle materie plastiche, produttrici di MACSI destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari nella misura del 10% delle spese sostenute, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, dalle citate imprese per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti compostabili (art. 1. commi 634- 658);
  • sono inoltre prorogate per l’anno 2020 le detrazioni spettanti per le spese sostenute per interventi di efficienza energetica (c.d. ecobonus), di ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, la cui disciplina è contenuta negli articoli 14 e 16 del D.L. n. 63/2013 (art. 1, comma 175);
  • viene circoscritto il meccanismo dello sconto in fattura ai soli interventi di ristrutturazione energetica di primo livello per le parti comuni degli edifici condominiali con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro (art. 1, comma 70)

In materia di politiche per il territorio, sono stanziate risorse, per complessivi 9,1 miliardi di euro, per gli anni dal 2021 al 2034 per l’assegnazione, con DPCM da emanare entro il 31 gennaio 2020, di contributi ai comuni per investimenti in progetti di rigenerazione urbana volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale (art. 1 commi 42-43).

Con riferimento alle misure volte a far fronte alle esigenze abitative, si prevede l’adozione di un Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, finalizzato alla riduzione del disagio abitativo con particolare riferimento alle periferie in un’ottica di sostenibilità e densificazione e senza consumo di nuovo suolo, i cui interventi devono seguire il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile (Smart city), mediante l’istituzione di un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con una dotazione complessiva in termini di competenza e cassa pari a 853,81 milioni euro per gli anni 2020-2033 (art. 1, commi 437-444).

Sempre in tema di politiche di settore in materia di recupero edilizio, viene inoltre introdotta una nuova tipologia di detrazione fiscale, concernente la detraibilità dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) del 90 per cento delle spese documentate, sostenute nell’anno 2020, relative agli interventi, ivi inclusi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna, finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti ubicati in zona A o B ai sensi del DM lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444 (art. 1. commi 219-224).

Si segnalano, altresì, le misure che prevedono contributi ai comuni per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile (su cui si veda la scheda sulle politiche di settore in materia di “infrastrutture e trasporti” (art. 1, commi 29-37).

Nell’ambito di tali interventi assumono rilevanza i lavori di riqualificazione e razionalizzazione degli elettrodotti della Rete di trasmissione nazionale (RTN), quali il progetto di variante delle linee Cislago-Dalmine e Bovisio Cislago, nei comuni di Barlassina, Cesano Maderno e Seveso, per la cui realizzazione è autorizzata la spesa di 3,7 milioni di euro per il 2022 (art. 1, comma 71).

In materia di sostegno allo sviluppo delle fonti rinnovabili, si segnala la norma che consente agli enti pubblici – strumentali e non – delle regioni che si occupano di edilizia residenziale pubblica convenzionata, agevolata e sovvenzionata di usufruire, a date condizioni, del meccanismo dello scambio sul posto dell’energia elettrica prodotta dagli impianti di cui sono proprietari, senza alcun limite di potenza, a copertura dei consumi di utenze proprie degli enti strumentali e delle utenze degli inquilini dell’edilizia residenziale pubblica, fermo il pagamento, nella misura massima del 30% dell’intero importo, degli oneri generali del sistema elettrico (art. 1, comma 65).

L’intervento è finalizzato anche a fornire un sostegno alle fasce sociali più disagiate. Viene poi introdotta una disciplina incentivante a favore degli esercenti impianti di produzione di energia elettrica esistenti alimentati a biogas realizzati da imprenditori agricoli singoli o associati, anche in forma consortile che non godano di altri incentivi pubblici sulla produzione di energia (art. 1, commi 524-527).

Si segnala, inoltre, che viene ridisegnato il meccanismo delle esenzioni dal pagamento delle royalties per i concessionari di coltivazione di idrocarburi. Tali esenzioni si applicano, a decorrere dal 1 gennaio 2020, unicamente ai concessionari di coltivazione con una produzione annua inferiore o pari a 10 milioni di Smc di gas in terraferma e con una produzione inferiore o pari a 30 milioni di Smc di gas in mare. Per le concessioni di coltivazione superiori alle predette soglie, relativamente al triennio 2020-2022, l’articolo prevede invece il versamento per l’intero all’entrata del bilancio dello Stato del valore dell’aliquota di prodotto corrispondente ai primi 25 milioni di Smc di gas e alle prime 20.000 tonnellate di olio prodotti annualmente in terraferma e ai primi 80 milioni di Smc di gas e 50.000 tonnellate di olio prodotti annualmente in mare ( art. 1, commi 736-737).

Infine, di rilievo anche per il settore energetico, sono le disposizioni secondo le quali i gestori di servizi di pubblica utilità e gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche hanno l’obbligo di trasmettere agli utenti le comunicazioni con cui si contestano, in modo chiaro e dettagliato, gli eventuali mancati pagamenti di fatture e si comunica la sospensione delle forniture in caso di mancata regolarizzazione, con adeguato preavviso, non iinferiore a 40 giorni, tramite raccomandata con avviso di ricevimento (commi 291-295).