Nei prossimi 10 anni Acquedotto del Fiora investirà 373 milioni di euro sul territorio

Per il 2021 previsti 38 milioni di euro, sarà l’anno dei depuratori dell’acqua tra i 200 e i 2000 abitanti equivalenti: «Ne realizzeremo 22»

[1 Marzo 2021]

Mentre il Governo nazionale inaugurava il nuovo ministero della Transizione ecologica, Acquedotto del Fiora – il gestore unico del servizio idrico integrato nelle province di Grosseto e Siena – provava a declinarla in pratica presentando il nuovo Piano industriale triennale e un orizzonte a dieci anni.

«Fino al 2031 Acquedotto del Fiora ha in concessione la gestione del servizio idrico integrato nelle province di Grosseto e Siena – spiega il presidente, Roberto Renai – la società investirà 373milioni di euro, diventando la prima stazione appaltante del territorio. Lo farà con una grande attenzione all’ambiente e alla qualità del servizio idrico, restituendo alla natura la risorsa, in un’ottica di economia circolare».

Il 2020 è stato chiuso da Acquedotto del Fiora con 37milioni e 400mila euro di investimenti, pari a una media di 96 euro per abitante. Sono state ridotte le perdite di rete del 2,5% con le tecniche del rilievo acustico, “ascoltando” oltre 5mila chilometri di condotte, su una rete di 10mila chilometri, che si conferma come una delle più estese d’Italia. Nel 2021 il piano industriale prevede ulteriori 38 milioni di euro di investimenti per mantenere efficiente il servizio idrico, sfiorando i 100 euro ad abitante, una delle medie più alte in Italia, in linea con i Paesi del nord Europa.

«Il 2021 sarà un anno importante per la transizione ecologica di Acquedotto del Fiora – prosegue il presidente Roberto Renai – sarà l’anno dei depuratori dell’acqua tra i 200 e i 2000 abitanti equivalenti: ne realizzeremo 22. E sarà l’anno dell’installazione delle casine dell’acqua, ne realizzeremo 35. Abbiamo già inaugurato il depuratore di Capalbio e tra qualche settimana inaugureremo quello di San Giovanni, a Grosseto, che lavorerà sul riuso dei materiali e sarà alimentato con l’energia del biogas. Ricerca e innovazione rappresentano il nostro più grande alleato nella tutela dell’ambiente: gestiremo Acquedotto del Fiora in chiave smart city investendo sugli applicativi che consentono l’analisi di data driven per capire i gusti, le abitudini e gli orari dei nostri cittadini. Questo permetterà di immettere in rete la quantità di acqua di cui c’è realmente bisogno e di attivare gli impianti di depurazione quando necessario, in modo da ridurre il consumo di energia elettrica, migliorare le performance delle reti e preservare la risorsa. Per quanto riguarda le politiche di business costruiremo due nuove società: la prima che si chiama rigenera 5.0, lavorerà sul recupero e il riuso di materiali e la seconda sulla formazione delle nuove professionalità dell’idrico che sta cambiando. Questa seconda azienda si occuperà anche di innovazione e 5G e sarà un acceleratore di start up».