Una conclusione opposta rispetto al parere tecnico indipendente chiesto da Rimateria

Piombino, Ferrari: «Colmata e Montegemoli da oggi sono riconosciuti centri abitati»

Rimane la necessità di riqualificare e mettere in sicurezza un’area dove ad oggi sono già presenti quattro discariche di cui una incontrollata, la LI53

[9 Ottobre 2019]

«Colmata e Montegemoli sono un centro abitato a tutti gli effetti e da oggi c’è un atto che lo riconosce chiaramente». A dichiararlo è il sindaco di Piombino Francesco Ferrari che oggi, insieme alla sua Giunta, ha approvato «una delibera che riconosce lo status ai due insediamenti urbani».

«È un nuovo atto – dichiara Ferrari – che va ad aggiungersi al quadro di provvedimenti che abbiamo adottato per evidenziare tutti gli elementi ostativi al rilascio della Via per il progetto di raddoppio della discarica», dopo il documento in autotutela inviato in Regione Toscana a fine luglio, ovvero una «revoca parziale del parere positivo fornito lo scorso aprile dalla precedente amministrazione comunale, in cui si affermava il rispetto delle distanze di legge tra la discarica e i centri abitati. Grazie a una più approfondita analisi richiesta dal Comune – affermava due mesi fa l’Amministrazione comunale – è emerso che tali distanze non sono rispettate né per Montegemoli né per Colmata Gagno e che quest’ultimo ha tutti i requisiti per essere riconosciuto centro abitato».

Oggi invece Ferrari afferma: «Un luogo è considerato tale (centro abitato, ndr), ai sensi della normativa ambientale, se risponde a determinati requisiti legati al codice della strada, ad esempio la presenza di attraversamenti pedonali e un numero minimo di abitazioni attigue: Colmata e Montegemoli soddisfano questi parametri».

Si tratta di una conclusione opposta rispetto a quella contenuta nel parere tecnico richiesto da Rimateria ad uno studio indipendente e inviato a fine settembre alla Regione Toscana, nel quale si argomenta che «le frazioni di Colmata e di Montegemoli non sono classificabili come “centri abitati” ai sensi dell’art. 3 del CdS». Anche i sindacati Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadelambiente, intervenendo nel merito nei giorni scorsi, hanno sostenuto che «l’affermare che Colmata e Montegemoli sono centri civici, qualsiasi sia la fonte, è falso, falso sostenerlo, falso è convincere i cittadini di ciò. La relazione redatta dagli ingegneri dello studio Bonacci & Altieri di Pisa e recepita nel parere legale dello Studio Legale Volpe di Pisa (pubblicamente consultabile sulle pagine della Regione e in allegato all’articolo, ndr) precisa che Colmata e Montegemoli non sono centri abitati. I calcoli effettuati e una rigorosa lettura delle norme di legge portano alla conclusione che non sono centri abitati».

«La normativa – insiste invece Ferrari – non permette la coesistenza di una discarica e di un centro abitato a meno di cinquecento metri di distanza, motivo per cui la politica che ci ha preceduto non ha mai riconosciuto lo status a Montegemoli né, tantomeno, a Colmata e, anzi, ha fatto il possibile per evitarlo». Anche secondo il nuovo assessore all’Ambiente del Comune di Piombino, Carla Bezzini, con «il riconoscimento di questi due insediamenti urbani è possibile considerare le distanze, ridotte, tra quelle case e l’impianto di Ischia di Crociano e ciò aggiunge un ulteriore elemento ostativo al progetto di Rimateria».

Rimane il fatto che l’iter per la Valutazione d’impatto ambientale in corso presso la Regione Toscana (dove la prossima Conferenza dei servizi è attesa il 22 ottobre) riguarda il progetto avanzato da Rimateria per il risanamento ambientale e la riqualificazione paesaggistica relativo alla presenza delle quattro discariche attualmente esistenti all’interno del perimetro di 58 ettari di pertinenza dell’azienda. Che Montegemoli e Colmata siano riconosciuti o meno centri abitati il progetto Rimateria non riguarda la localizzazione di una nuova area di discarica, la loro distanza rispetto a quei 58 ettari rimane la stessa: con la differenza che ad oggi l’area non è riqualificata e una delle quattro discariche è incontrollata, la nota LI53 per il quale il ministero dell’Ambiente ha ordinato la messa in sicurezza.

 

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