Piombino, l’associazione A Sinistra si schiera con Legambiente

«Per far chiudere Rimateria si è scelto l’opzione più improbabile, una variante impossibile da essere approvata dalle commissioni tecniche regionali, una destinazione d’uso che contrasta con tutte le norme»

[11 Febbraio 2020]

Ultimamente la questione Rimateria, pur restando ampiamente dibattuta, si è prima inceppata su unico tema preponderante: i carotaggi. Una questione importante, di cui sicuramente discutere con oggettività, ma su cui non si riduce tutta la vicenda. Poi Legambiente ha giustamente sollevato una valanga di osservazioni alla variante urbanistica che destina tutta la zona delle discariche e trattamento rifiuti in parco urbano, cioè giardini pubblici, che vuol dire il fallimento di RiMateria e chiusura di tutte le attività di trattamento dei rifiuti. Un problema che sembra interessare poco, è quello del lavoro e della tutela ambientale nel breve e lungo periodo. Portare l’azienda ad un inevitabile fallimento, vuol dire innanzitutto la perdita di molti posti di lavoro, ma soprattutto non tenere in considerazione che una discarica non può essere lasciata a sé stessa.

La stessa commissione tecnica regionale afferma: “Sotto il profilo ambientale, nel senso di tutela dell’ambiente, l’opzione zero (mancata realizzazione del progetto RiMateria) non è quindi preferibile”. Inoltre fare una variante che prevede i giardini in quel luogo vuol dire che per far chiudere Rimateria si è scelto l’opzione più improbabile, una variante impossibile da essere approvata dalle commissioni tecniche regionali, una destinazione d’uso che contrasta con tutte le norme. Il sospetto che sia fatta proprio in modo che non possa passare per poi avere la scusa di scagliarsi contro la regione a fini elettorali.

Quindi una gigantesca presa in giro per tutti i cittadini della zona, mera propaganda politica che lascia in secondo piano i problemi veri di questo territorio che sono le prospettive economiche e occupazionali.

di associazione A Sinistra