Presentati i risultati del progetto Life Weee

Raee, da rifiuti “sconosciuti” a protagonisti dell’economia circolare toscana

Oggi più di 8 toscani su 10 portano nei centri di raccolta e nelle isole ecologiche tv, pc, attrezzature informatiche e piccoli elettrodomestici

[20 Maggio 2021]

I rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) sono sempre più rilevanti nella vita quotidiana di ognuno, ma la loro corretta gestione sarà obiettivo progressivamente strategico da raggiungere per la collettività: questi rifiuti sono infatti un esempio eccellente di “miniere urbane”, dalle quali estrarre materie prime seconde indispensabili alla transizione ecologica.

Quanto siano ampi i progressi conseguibili lo dimostra in maniera plastica la conclusione del progetto Life Weee – coordinato da Anci Toscana insieme alle Camera di commercio di Firenze e Siviglia, all’Università Firenze, Ecocerved e Regione Toscana –, che nell’ultimo triennio ha traguardato risultati importanti: tre anni fa meno di un quinto dei toscani (18%) sapeva che cosa si intenda per Raee: oggi, con un progresso di 30 punti rispetto al 2018, il dato sfiora la metà dei cittadini (48%).

A certificarlo è l’indagine realizzata per Anci Toscana dall’Istituto Demopolis, che affronta numerose dimensioni utili per migliorare e promuovere la raccolta differenziata dei Raee in Toscana, a partire dalla consapevolezza dei cittadini sul tema.

La ricerca Demopolis, condotta dal 2 all’8 maggio, ha permesso ad esempio di misurare il livello medio di pericolosità percepita degli specifici rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche si rileva significativo in Toscana, anche fra i cittadini meno informati: in una scala da 1 a 10, si assesta su di un considerevole 8,6.

E per quanto riguarda le modalità di gestione? Secondo i dati raccolti nell’indagine, le modalità di smaltimento più applicate dalla popolazione toscana sono quelle “istituzionali”, con le isole ecologiche, i centri di raccolta ed i servizi comunali che si qualificano come il primo veicolo di conferimento. In particolare, per l’eliminazione dei grandi elettrodomestici, la dismissione “istituzionale” è il comportamento maggiormente registrato (79%).  Per le apparecchiature di minori dimensioni, l’indagine Demopolis rileva oggi un marcato incremento nella quota di cittadini capaci di operare secondo idonee modalità di dismissione. Oggi più di 8 toscani su 10 portano nei centri di raccolta e nelle isole ecologiche tv, pc, attrezzature informatiche e piccoli elettrodomestici.

«Cresce di 20 punti, dal 41 al 61% – sottolinea aver utilizzato modalità di smaltimento “istituzionali” anche per l’eliminazione di telefoni, smartphone e relativi accessori in disuso». Inoltre, il 52% ricorre in genere all’affidamento dei vecchi elettrodomestici ai negozi, effettuando un nuovo acquisto.

Complessivamente, infatti, in Toscana migliora anche la conoscenza degli strumenti normativi pensati per favorire una corretta gestione dei Raee. Raggiunge il 68% (+12 punti nel triennio) il livello di conoscenza dei toscani sulla normativa Uno contro uno: l’obbligo dei venditori di prodotti elettrici ed elettronici al ritiro gratuito delle apparecchiature non più usate, a fronte dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente.

Resta più limitata (al 20%) la conoscenza del Decreto legislativo Uno contro Zero: la possibilità di smaltire piccoli apparecchi (di dimensioni inferiori ai 25 cm), senza costi senza alcun obbligo di acquisto, presso i venditori con superficie superiore ai 400 mq.