Ricostruire l’industria turistica globale in modo sicuro, equo e rispettoso del clima

Policy Brief Onu: il turismo potrebbe essere l’industria più colpita dal Covid-19. Ma c’è chi festeggia per il boom di presenze e chi piange per la crisi

[25 Agosto 2020]

Mentre in Italia le coste e le isole, gli agriturismi e le montagne sono piene di turisti come non mai e le città d’arte sono semivuote e in crisi nera come non mai, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha pubblicato il Policy Brief  “COVID-19 and Transforming Tourism”   nel quale ricorda che l’industria turistica «impiega una persona su dieci sulla Terra e fornisce mezzi di sussistenza a centinaia di milioni di altre persone».

Secondo i dati dell’United Nations world tourism organization (Unwto), a causa della pandemia di Covid-19, sono a rischio dai 100 ai 120 milioni di posti di lavoro diretti nel turismo e l’United Nations conference on trade and development (Unctad) prevede una perdita dall’1,5 al 2,8% del PIL mondiale.

Alla stesura del Policy Briefin ha contribuito soprattutto l’Unwto, ma hanno partecipato anche alte 13 agenzie, fondi o programmi delle Nazioni Unite hanno, tra cui l’International labour Organization, UN Women e l’Unctad.

Guterres ha descritto il turismo come «un’opportunità per sperimentare le ricchezze culturali e naturali del mondo, avvicinando le persone l’una all’altra ed evidenziando la nostra comune umanità. Si potrebbe dire che il turismo è di per sé una delle meraviglie del mondo».

Il Policy Brief, tra le altre cose, rileva che, «a causa della chiusura senza precedenti dei viaggi e del commercio globale, il turismo potrebbe essere il settore più colpito dal coronavirus» e il capo dell’Onu sottolinea che «E’ stato così doloroso vedere come il turismo sia stato devastato dalla pandemia di Covid-19. Inoltre, ci sono impatti secondari, come l’aumento del bracconaggio, poiché le persone cercano altre fonti di reddito. Nei primi 5 mesi di quest’anno, gli arrivi di turisti internazionali sono diminuiti di oltre la metà e si sono persi circa 320 miliardi di dollari di esportazioni turistiche. Molti sono nell’economia informale o nelle micro, piccole e medie imprese, che impiegano un’elevata percentuale di donne e giovani. Per quanto riguarda le donne, le comunità rurali, le popolazioni indigene e molte altre popolazioni storicamente emarginate, il turismo è stato un veicolo per l’integrazione, l’empowerment e la generazione di reddito».

Mentre in Italia si osserva un assalto mai visto, spesso brutale, alle coste e al mare, con un aumento dei rifiuti vecchi e nuovi – in particolare le mascherine – disseminati ovunque Guterres ricorda che «Il turismo è anche un pilastro fondamentale per la conservazione del patrimonio naturale e culturale.  Il calo delle entrate ha portato a un aumento del bracconaggio e alla distruzione dell’habitat nelle aree protette e nei loro dintorni, e la chiusura di molti siti del patrimonio mondiale ha privato le comunità di mezzi di sussistenza vitali».

Il Segretario generale ha sottolineato l’importanza di «ricostruire il settore turistico in modo sicuro, equo e rispettoso del clima» e ha fatto notare che «Le emissioni di gas serra legate ai trasporti potrebbero rimbalzare bruscamente se la ripresa non è in linea con gli obiettivi climatici. viaggiare in modo sostenibile e responsabile è fondamentale per sostenere i milioni di persone che dipendono dal turismo per il loro sostentamento».

Per questo Guterres ha delineato 5 aree prioritarie per aiutare la ripresa e ristabilire un’industria turistica sicura per le comunità ospitanti, i lavoratori e i viaggiatori: Primo compito è quello di mitigare gli impatti socioeconomici della crisi, in particolare sull’occupazione femminile e la sicurezza economica; secondo, costruire la resilienza in tutto il settore turistico; terzo massimizzare la tecnologia in tutto il settore, anche promuovendo l’innovazione e investendo nelle competenze digitali; quarto, promuovere la sostenibilità e la crescita verde nella gestione del territorio per un settore turistico resiliente e a emissioni zero; quinto, devono essere promosse partnership per alleviare in modo responsabile ed eliminare le restrizioni ai viaggi in modo coordinato per riavviare e trasformare il turismo per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).

«Facciamo in modo che il turismo riacquisti la sua posizione di provider di posti di lavoro dignitosi, redditi stabili e protezione del nostro patrimonio culturale e naturale», ha concluso Guterres.

Oltre a queste priorità, l’Unwto ha sottolineato che «Sono fondamentali il coordinamento e la cooperazione continui a tutti i livelli» e sottolineando il principio guida “più forti insieme”, la ha messo in guardia contro «Le conseguenze a breve e lungo termine dei governi che prendono decisioni unilaterali».

Il segretario generale dell’Unwto, Zurab Pololikashvili, ha avvertito chi gioisce per il boom o piange per la crisi che «La situazione sta cambiando ogni giorno. Oggi è impossibile fare previsioni per il prossimo anno».