Dal 2018 al 2019 sono diminuite di circa il 27%

Rifiuti, Alia sta riducendo le proprie emissioni di gas serra

Un calo attribuibile a tre fattori: la progressiva copertura della di¬scarica di Casa Sartori, l’efficientamento energetico delle sedi aziendali e la graduale conversione della flotta dei mezzi pesanti a metano

[29 Ottobre 2020]

Il gestore unico dei servizi di igiene urbana nell’Ato Toscana centro, Alia, negli ultimi due anni ha diminuito le emissioni di gas serra (in termini di CO2 equivalente) associate direttamente o indirettamente alle attività aziendali: nata nel 2017, Alia nel 2018 ha emesso infatti 57.172 tCO2eq nel 2018, mentre nel 2019 è riuscita a fermarsi a 41.403 tCO2eq, con un calo di circa il 27%.

Per avere un riscontro indipendente su questi numeri, l’impronta di carbonio della società è stata sottoposta a verifica da parte di un ente terzo accreditato Accredia, che ha rilasciato il proprio parere positivo e la certificazione Uni En Iso 14064-1,che rappresenta il principale riferimento normativo a livello internazionale per quantificare, gestire e ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra di un’organizzazione.

Ogni attività umana comporta un impatto ambientale, e questo vale anche per la migliore delle economie circolari: la sostenibilità consiste dunque nel ridurre questo impatto fino ad un livello che può essere mantenuto nel tempo, raccordandolo al contempo con la sua dimensione sociale ed economica.

«L’importante riduzione delle emissioni nei due anni – spiega Alia – è sostanzialmente dovuta a tre fattori: la progressiva copertura della di­scarica di Casa Sartori (i cui conferimenti di rifiuti sono cessati a luglio 2018), la diminuzione del consumo di gas naturale nelle sedi in conseguenza di un efficientamento impiantistico ed energetico e la graduale conversione della flotta dei mezzi pesanti a metano. Questo percorso di conversione mezzi viene attuato anche alla luce del progetto di ammodernamento tecnologico dell’esistente polo impiantistico di Casa Sartori a Montespertoli.  La realizzazione del biodigestore anaerobico permetterà di trattare 160 mila tonnellate all’anno di rifiuti organici e biodegradabili e produrre oltre 25 mila tonnellate di compost e circa 11 milioni Nm3/anno di biometano».