Rimateria, a Piombino incontro tra sindaco e sindacati sul futuro dei 50 lavoratori

Ferrari: «Abbiamo voluto incontrare i lavoratori per intavolare una discussione nell’eventualità in cui dovesse rendersi necessario un loro reimpiego»

[9 Dicembre 2019]

Si è tenuto oggi l’incontro tra il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e gli esponenti sindacali di Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fiadel, che insieme alle rsu di Rimateria erano in cerca di risposte dopo gli eventi delle settimana scorsa: il sindaco Ferrari (insieme al primo cittadino di Suvereto) hanno votato contro la linea guida di un nuovo piano industriale proposto da Rimateria che prevedeva la continuità aziendale della società, suscitando non poche preoccupazioni nei 50 lavoratori attualmente impiegati.

Lavoratori che, dopo essersi radunati in presidio alle porte del Palazzo comunale, hanno assistito alla discussione che si è però conclusa solo con vaghe promesse. «Il futuro di Rimateria – dichiara il sindaco Ferrari – si deciderà all’assemblea dei soci che si terrà il 18 dicembre: in quell’occasione, alla luce dei nuovi sviluppi, i soci privati dovranno esprimersi sulla volontà di continuare a investire e, soprattutto, la liquidatrice Asiu Barbara Del Seppia dovrà votare il nuovo piano industriale a nome dell’azienda che rappresenta. Tutte variabili che incidono profondamente sul panorama futuro di Rimateria e dei suoi dipendenti. Ferme restando queste circostanze, abbiamo voluto incontrare subito i lavoratori per intavolare una discussione nell’eventualità in cui dovesse rendersi necessario un loro reimpiego. La nostra città deve già affrontare le conseguenze dell’alto tasso di disoccupazione e, come ci stiamo impegnando ai tavoli istituzionali per i lavoratori delle altre aziende, altrettanto faremo per quelli di Rimateria: nessuno sarà lasciato solo».

Di fatto però il voto del sindaco di Piombino ha avvicinato quello che il Nucleo unificato regionale di valutazione (Nurv) ha già certificato come lo scenario peggiore, l’alternativa zero: quella dell’immobilismo. Anche le nuove linee guida per il piano industriale proposte da Rimateria sono state infatti bocciate da Piombino e Suvereto, che non hanno però portato altre alternative. E adesso, come già spiegarono dal Nurv, «si potrebbe verificare la chiusura della società con la perdita di posti di lavoro. Inoltre, considerato che il ministero ha già autorizzato la messa in sicurezza permanente sull’area Li53 e individuato Rimateria come soggetto attuatore, la chiusura dell’azienda metterebbe a rischio le operazioni di bonifica i cui costi quantificati in qualche decina di milioni di euro potrebbero avere significative ricadute sulla spesa pubblica».

Una responsabilità sulla quale il sindaco di Piombino sembra continuare a soprassedere. «Non potevo che votare negativamente il progetto – ripete infatti oggi – per coerenza, per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini che hanno riposto in noi la loro fiducia e per il bene di tutto il territorio che ha bisogno di una nuova visione per rilanciare l’economia. Ciò non esclude che la società Rimateria possa ricoprire un ruolo in questa operazione: se l’azienda deciderà di mettersi in gioco, ripensare il proprio piano industriale in nuova prospettiva, veramente funzionale al territorio e coerente con questa nuova visione sostenibile, si potrà pensare di sedersi intorno a un tavolo e collaborare».