Rimateria e maleodoranze, da Arpat il punto della situazione

L’Agenzia informa sull’andamento dei dati relativi all’idrogeno solforato catturati dalle centraline presenti sul territorio

[8 Gennaio 2021]

Nei giorni scorsi l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) ha prodotto una relazione – salita adesso alla ribalta della cronaca – sul monitoraggio dell’idrogeno solforato (H2S) proveniente dalla discarica di Rimateria a Piombino, dove sono state attivate molteplici centraline per controllare l’andamento di questo gas dall’odore caratteristico di uova marce che rappresenta una delle più diffuse sostanze odorigene emesse dai rifiuti in condizioni anaerobiche.

Due i parametri di riferimento: la soglia indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il disturbo olfattivo (7 μg/m3) e il valore guida fissato sempre dall’Oms per la tutela della salute (150 μg/m3 come media sulle 24 ore).

I risultati dei monitoraggi effettuati nel tempo sono stati via via pubblicati sul sito dell’Agenzia (20182019), di cui abbiamo dato frequentemente conto su queste pagine. «Il monitoraggio effettuato in questi ultimi anni – affermano dall’Arpat – ha coperto un periodo in cui la società ha effettuato interventi significativi nel corpo di discarica, così come previsto dall’ultimo atto autorizzativo e dagli atti di diffida emessi dall’Autorità competente. Tra questi è possibile ricordare il completamento della rete di captazione del biogas nel modulo A e l’attivazione della termodistruzione del biogas captato. A partire dal mese di marzo 2020 è iniziata inoltre la coltivazione dei moduli B e C».

Nelle ultime settimane, inoltre, da fonti non ufficiali è emerso che sarebbero in corso  i lavori per la copertura definitiva di buona parte della discarica esaurita, un’operazione che comporta la rimozione di parte dei teli di copertura provvisoria per far posto ai definitivi, producendo nel mentre alcuni disagi olfattivi che sono stati lamentati nei dintorni dell’impianto dalla cittadinanza.

Il report Arpat traccia un quadro di ampio respiro, partendo dai dati di tre centraline dedicate al monitoraggio: «In base all’atto autorizzativo della Regione Toscana n. 5688 del 12/04/2019, il gestore ha messo in esercizio 2 stazioni di rilevamento posizionate, rispettivamente, in località Colmata (e in località Terre Rosse, con inizio del monitoraggio dal 23/11/2019. L’Agenzia, a seguito della richiesta del Comune di Piombino, ha attivato una campagna di rilevamento con un proprio mezzo mobile ubicato in località Montegemoli via Adige, 28. Il monitoraggio è iniziato in data 10/09/2020 ed è a tutt’oggi ancora in corso». Per quest’ultima centralina, i dati rilevati da Arpat sono disponibili sul sito web dell’Agenzia e aggiornati con dati orari in real time.

Dalla relazione Arpat emerge come i dati attraverso i quali le maleorodanze emergono in modo più marcato sono quelli rilevati dalla stazione di monitoraggio in località Colmata: «Da marzo 2020, con la ripresa dei conferimenti nei moduli B e C, la percentuale dei superamenti è risultata in progressivo aumento fino al valore massimo (87%) registrato ad agosto 2020. La concentrazione massima mensile più alta, rilevata a novembre 2019 (23,38 μg/m3) è andata diminuendo fino al febbraio 2020 (16,06 μg/m3) per poi assumere un andamento stazionario, mantenendosi comunque oltre il doppio della soglia di disturbo olfattivo di 7 μg/m3». Più nel dettaglio i dati riportati nel report Arpat nell’ultimo mese disponibile, agosto 2020, si fermano a 15,24 μg/m3.

Nello stesso mese, l’altra centralina presente in località Terre Rosse mostra invece dati al di sotto del disturbo olfattivo: 5,41 μg/m3.

Più recenti, infine, i dati presenti nel report attribuiti alla centralina di Montegemoli, attivata da Arpat su richiesta del Comune di Piombino: a settembre la concentrazione massima registrata per l’H2S è pari a 5 μg/m3, a ottobre 7 μg/m3 (la soglia del disturbo olfattivo) e a novembre 4 μg/m3.

Come interpretare quest’ampia quanto varia mole di dati? Per una migliore comprensione può esser utile rappresentarli in scala, come fa Arpat sul proprio sito, offrendo per la centralina di Montegemoli i dati orari in real time dal 29 dicembre 2020 ad oggi (con riferimento la soglia di disturbo olfattivo) e il relativo bollettino giornaliero dal 10 settembre scorso ad oggi (dove la soglia passa alla media giornaliera pari a 150 μg/m3 indicata dall’Oms).

I grafici, di per sé eloquenti, sono riportati nella fotogallery in alto e liberamente consultabili qui: http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/rete_monitoraggio/scheda_stazione/AUTOLAB-PIOMBINO-VIA-ADIGE/dati_orari e qui http://www.arpat.toscana.it/temi-ambientali/aria/qualita-aria/rete_monitoraggio/scheda_stazione/AUTOLAB-PIOMBINO-VIA-ADIGE/indicatori_giornalieri.