Rimateria, ecco a che punto sono i lavori per gestione del biogas e copertura discarica

Durante l’assemblea pubblica l’azienda fa il punto anche sulla variante sostanziale e la procedura di Via

[6 Febbraio 2019]

Da più di tre anni ormai Rimateria organizza un confronto pubblico a cadenza mensile, per confrontarsi con la cittadinanza sull’avanzamento del progetto industriale: si è appena tenuto il 41esimo appuntamento, durante il quale il direttore Luca Chiti ha aggiornato sullo stato dei lavori in corso e delle pratiche per le autorizzazioni.

Come noto sono due le procedure in corso: la prima è la cosiddetta variante sostanziale, mentre la seconda riguarda la procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale). Per quanto riguarda la variante sostanziale, che dovrebbe consentire di coltivare in continuità le aree già autorizzate – ovvero la sutura che dall’attuale discarica ex-Asiu va ad appoggiarsi alla ex-Lucchini – la convocazione per la conferenza dei servizi decisoria è stata fissata «per l’11 febbraio. Siamo stati convocati verso la chiusura dei lavori: gli enti competenti avranno un momento deliberativo a porte chiuse – informa Chiti – e quindi avremo comunicazione dell’esito della conferenza. Ora confidiamo in un esito positivo della conferenza e nell’emissione del decreto dirigenziale in tempi veloci», anche perché gli spazi coltivabili attualmente a disposizione nell’impianto Rimateria si stanno rapidamente esaurendo, e l’azienda stima restino una decina di giorni di operatività.

Per quanto riguarda invece la Via, dallo scorso maggio la procedura ha visto espletare tutti i passaggi previsti per l’esame della documentazione da parte di tutti gli uffici. Sono stati raccolti così una sessantina di pareri e circa 25 osservazioni da parte dei cittadini; i tecnici di Rimateria hanno risposto su ciascuna questione ai primi di novembre producendo una consistente documentazione integrativa che ha comportato ulteriore tempo per la valutazione da parte dei soggetti interessati. «Si è giunti così – ha ricordato il direttore – alla conferenza dei servizi del 24 gennaio. Ciò ha dato vita a una nuova fase di confronto e approfondimenti; entro il 26 febbraio verrà consegnata la documentazione integrativa. La speranza è che si possa avere la conferenza dei servizi nel corso del prossimo mese di marzo».

Nel mentre sia i lavori legati alla gestione del biogas (e dunque delle maleodoranze) sia quelli di copertura della discarica stanno proseguendo regolarmente, con l’Arpat che anche oggi conferma come «la media mobile della concentrazione di idrogeno solforato calcolata su 90 giorni è risultata inferiore al valore guida indicato dalla Oms» (nel dettaglio la media mobile calcolata su 90 giorni per l’H2S è di «3,00 µg/m3», ovvero circa sette volte meno rispetto al valore guida indicato dall’Oms per il periodo). Per quanto riguarda il biogas – dettagliano da Rimateria – si sono registrati «valori di ingresso di H2S molto elevati perché avendo completato circa 80% della captazione con i 58 pozzi complessivi siamo andati a coprire zone dove l’aspirazione non c’era mai stata e quindi abbiamo intercettato probabili sacche e abbiamo generato un ciclo virtuoso di attivazione della reazione di degradazione dei rifiuti e quindi di produzione di biogas». Tutto il biogas intercettato è stato convogliato in torcia, e nelle prossime settimane inizierà la produzione di energia elettrica che servirà per l’autoconsumo – rendendo autosufficiente l’impianto dal punto di vista dell’approvvigionamento elettrico – e vedrà l’eccedenza ceduta in rete.

In riferimento ai lavori di copertura della discarica, invece, l’azienda informa che quelli nella parte nord sono «sostanzialmente conclusi. Con queste opere, che hanno interessato la balza superiore e il colmo (circa 2,6 ettari), si arriva circa a 5,2 ettari di copertura, corrispondenti a circa metà della discarica. A seguito della periodica campagna di monitoraggio delle emissioni diffuse, è stato individuato il punto dove avviene la maggiore dispersione di maleodoranze e si sta predisponendo una copertura provvisoria con raccolta delle acque piovane verso il catino di fondo della discarica, in modo da contenere sensibilmente il problema. «Un intervento provvisorio destinato a durare un anno-un anno e mezzo – conclude Chiti – allorquando, ultimate le opere di regimazione idraulica delle acque piovane, sigilleremo definitivamente la discarica ex Asiu».

L. A.