Ma il sindaco Ferrari e l'assessore Bezzini incolpano l'azienda

Rimateria, il tribunale di Livorno ha detto no ai carotaggi in discarica

Bocciata l’iniziativa-bandiera di comitato e Comune, neanche durante le indagini era mai stata ritenuta utile

[11 Novembre 2020]

La «soap-opera» sui carotaggi nella discarica gestita da Rimateria, così come l’avevano definita il sindaco di Piombino e l’assessore all’Ambiente, sembra giunta alla battuta finale, che non è però quella che si aspettavano dall’Amministrazione comunale né dal comitato di Salute pubblica, acceso sostenitore dell’iniziativa sin dai tempi dell’ultima campagna elettorale. Il Tribunale di Livorno infatti ha detto no.

La sezione fallimentare ha respinto la richiesta avanzata da Rimateria su domanda del Comune, che avrebbe voluto effettuare 8 carotaggi su un’area di 12 ettari nella discarica di Ischia di Crociano, un’operazione per la quale l’Amministrazione comunale ha lanciato nei mesi scorsi un bando con base d’asta da 27mila euro, aggiudicato poi per poco meno di 25mila euro. La decisione del giudice quindi boccia di fatto le richieste avanzate da tempo dal Comune, che anzi giusto un mese fa aveva contestato Rimateria «per aver presentato richiesta di autorizzazione per i carotaggi al Tribunale che sta curando il concordato soltanto lo scorso 2 ottobre».

«Che Rimateria sia impegnata a non permetterci di fare i carotaggi è ormai lapalissiano – commentavano dal Comune a fine settembre – la società non vuole i carotaggi perché, molto semplicemente, ha timore dei risultati. Tanto da chiedere al Comune di accollarsi danni patrimoniali connessi all’eventuale sospensione dei conferimenti nel caso in cui i risultati evidenziassero la presenza di sostanze pericolose che non potevano essere lì conferite».

Come noto, tutta l’iniziativa è nata a valle dell’operazione “Dangerous trash”, scattata a Livorno nel dicembre 2017 con un blitz – condotto dalla Dda di Firenze insieme ai Carabinieri forestali – nelle aziende Lonzi Metalli e Ra.Ri, ipotizzando che a partire dalle due società circa 200mila tonnellate di rifiuti siano state smaltite in discariche (tra le quali quella gestita da Rimateria) in modi non conformi alla legge, che avrebbero consentito di risparmiare parte dei soldi per lo smaltimento truffando la Regione sull’ecotassa per 1,5 milioni di euro.

Di fatto il processo nel merito deve ancora concretamente partire, ma quel che è certo è che in quasi tre anni la magistratura non ha mai rilevato la necessità e/o l’utilità di effettuare carotaggi, mai richiesti dagli organi giudiziari.

Del resto non è mai stato chiaro quale risultato potessero raggiungere i carotaggi: anche se scavando fossero emersi rifiuti pericolosi ciò non avrebbe potuto dare alcuna indicazione utile sull’effettiva concentrazione e pericolosità dei rifiuti presenti nell’impianto. Tra i rifiuti pericolosi, ad esempio, rientrano tra gli altri barattoli di vernice, batterie, olio esausto da cucina, bombolette spray; tutti rifiuti che purtroppo affollano anche i cestini dell’indifferenziata (mentre andrebbero consegnati alle isole ecologiche), che non per questo vengono però additati come bombe ecologiche. Quel che conta sono le soglie di concentrazione.

Ecco dunque perché a una discarica come quella Rimateria ciò che è richiesto è la corretta gestione dei formulari sui rifiuti in ingresso, e il corretto svolgimento dei controlli su questi rifiuti secondo quanto stabilito dalle autorizzazioni che le permettono di operare. Sono queste autorizzazioni a dire in che modo, quando e quali controlli effettuare: a campione e a sorpresa.

Ma dal Comune di Piombino fanno sapere che non finisce qui, interpretando anche il no arrivato dal Tribunale come un ostacolo frapposto dall’azienda: «Oggi il tribunale dice no ai carotaggi in virtù di una rappresentazione tendenziosa scientemente voluta da Rimateria – dichiarano il sindaco Ferrari e l’assessore Bezzini – con la richiesta di autorizzazione al tribunale, la società, di fatto, è riuscita a porre l’ennesimo ostacolo. Rimateria sappia, tuttavia, che la nostra posizione è ferma: non demorderemo ed eseguiremo i carotaggi a costo di attendere la conclusione del concordato».