Rimateria, presto altri 15 pozzi di captazione del biogas

Entro fine mese sarà coperta tutta la parte nord della discarica, atteso per febbraio il decreto regionale necessario per lavorare nell’area cosiddetta sutura

[9 Gennaio 2019]

Durante il quarantesimo incontro pubblico con la cittadinanza – pratica che ormai l’azienda porta avanti mensilmente da anni – Rimateria ha offerto un quadro aggiornato sulla gestione e messa in sicurezza dell’impianto, con un’importante novità: «Contiamo – spiega il direttore Luca Chiti – di poter ottenere nei primi giorni di febbraio il decreto regionale per lavorare nell’area cosiddetta sutura tra l’attuale discarica Rimateria e la ex Lucchini».

Il direttore ha dunque aggiornato su come procede il confronto tecnico sulla “variante sostanziale in continuità di coltivazione”, un passaggio definito «urgente perché stanno per terminare gli spazi disponibili», ricordando che nella seconda metà di dicembre c’è stato il tavolo tecnico e Rimateria ha presentato – andando incontro alle richieste avanzate dall’Arpat – una proposta di autoregolamentazione dei rifiuti che entrano nell’impianto allo scopo di contenere ulteriormente la produzione di maleodoranze, con particolare attenzione alla putrescibilità dei rifiuti introdotti in discarica. Sempre sul fronte delle maleodoranze e dunque del monitoraggio delle emissioni di H2S (acido solfidrico), Rimateria è in attesa che l’Arpat comunichi la propria elaborazione dei dati raccolti dalla stazione mobile, in modo da avere documentazione tecnica da valutare in un quadro scientificamente attendibile.

A dicembre sono iniziate anche le lavorazioni per la copertura temporanea con Hdpe della parte rimanente della zona nord della discarica. Entro la fine di gennaio i lavori saranno completati: a quella data la metà della superficie della discarica risulterà coperta, impermeabile all’infiltrazione delle acque piovane e alla diffusione del biogas. L’altra metà della discarica (la zona sud) potrà essere coperta solo con il completamento delle opere di regimazione idraulica delle acque meteo.

In parallelo continuano i lavori di modifica e manutenzione straordinaria ai pozzetti che raccolgono il percolato e «appena ci potremo spostare nella nuova coltivazione, confermo che realizzeremo gli ulteriori 15 pozzi di captazione del biogas». In questo periodo la torcia è sempre rimasta accesa e la prossima settimana l’officina incaricata consegnerà il motore principale revisionato capace di utilizzare il biogas per produrre energia elettrica.

Importanti novità anche sul fronte finanziario: per quanto riguarda la nuova fideiussione, la presidente Carnesecchi ha comunicato che è stato pagato «il nuovo premio e aspettiamo l’emissione dei documenti originali: in dieci giorni al massimo la pratica sarà chiusa». E ha aggiunto che «la restituzione del prestito avuto dal Comune di Piombino è in corso (una rata già pagata e la seconda entro la fine del mese) e sarà conclusa entro il 30 giugno 2019, a meno che, nel frattempo, come auspichiamo, venga erogato l’atteso mutuo del Montepaschi perché in questo caso è nostra intenzione chiudere immediatamente questa pratica con un pagamento in un’unica rata a saldo».

Per quanto riguarda infine l’assetto societario di Rimateria, sul punto è intervenuto direttamente sindaco di Piombino Massimo Giuliani, il quale – attraverso una nota ufficiale del Comune – interviene sulle perplessità sollevate sulla società Navarra (come noto interessata all’acquisto della 2° tranche di azioni di Rimateria) dal Comitato di salute pubblica: «Avendo partecipato a un bando pubblico, gli organi societari di Rimateria hanno effettuato con il massimo scrupolo i controlli necessari per verificare il rispetto dei termini di legge da parte dell’azienda stessa – afferma Giuliani. A garanzia della credibilità dell’azienda inoltre è importante sottolineare come Navarra spa annoveri tra i suoi principali clienti i maggiori gruppi italiani, tra i quali  Ferrovie della Stato, Enel,  Acea, Hera Ambiente, diverse Autorità portuali, la presidenza del consiglio dei ministri in vari interventi di bonifica e molti altri. Si tratta pertanto di un gruppo accreditato che lavora con molte realtà pubbliche e private a livello nazionale», compreso il «servizio di ritiro, trattamento e smaltimento delle ceneri leggere prodotte dall’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti di Aamps, di cui il Comune di Livorno è socio unico».

L. A.