Zanchini: «Ripensateci prima di finire nel ridicolo»

Rimodulare i sussidi ambientalmente dannosi, dal ministero dell’Ambiente la consultazione d’agosto

Costa: «Si tratta di una grande occasione di partecipazione perché chiunque potrà contribuire, in modo da trasformare le proposte in articoli da inserire nella prossima legge di bilancio»

[3 Agosto 2020]

Giusto in tempo per l’arrivo di agosto, il ministero dell’Ambiente ha lanciato una consultazione online – aperta a chiunque, cittadini e imprese – che scadrà il 27 di questo mese: non il periodo migliore per coinvolgere gli italiani su un tema in realtà fondamentale, ovvero la rimodulazione dei sussidi ambientalmente dannosi (Sad, che in tutto valgono qualcosa come 19,7 miliardi di euro l’anno).

«Comincia il percorso per abbandonare finalmente i sussidi ambientalmente dannosi e poter cominciare la stagione dei sussidi ambientalmente favorevoli – commenta il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – nello spirito di quella transizione ecologica che era già necessaria ma che ora è ancora più urgente per costruire il New green deal dopo l’emergenza Covid».

La Commissione interministeriale per lo studio e l’elaborazione di proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi ha formulato alcune proposte normative volte a rimodulare sette sussidi censiti nel relativo Catalogo, ovvero: l’En.Si.24 – Differente trattamento fiscale fra benzina e gasolio; l’En.Si.10 – Riduzione dell’accisa sul gas naturale impiegato negli usi di cantiere, nei motori fissi e nelle operazioni di campo per l’estrazione di idrocarburi; l’En.Si.15 – Riduzione dell’accisa sul GPL utilizzato negli impianti centralizzati per usi industriali; l’En.Si.20 – Riduzione dell’accisa sul gas naturale impiegato per usi industriali, termoelettrici esclusi, da soggetti che registrano consumi superiori a 1.200.000 mc annui; l’En.Si.03 – Esenzione dall’imposta di consumo per gli oli lubrificanti impiegati nella produzione e nella lavorazione della gomma naturale e sintetica; l’En.Si.14 – Esenzione dall’accisa sui prodotti energetici impiegati per la produzione di magnesio da acqua di mare; l’En.Si.17 – Agevolazione di accisa su combustibili e carburanti usati dalle Forze armate nazionali (benzina, gasolio, GPL e gas naturale).

Non si tratta dunque del pacchetto completo dei sussidi, ma va reso merito al fatto che l’operazione inizia comprendendo l’En.Si.24, che da solo vale circa 5 miliardi di euro l’anno. La Commissione ha formulato sei proposte normative volte a rimodulare gradualmente questi sette sussidi, con il relativo gettito chiamato a  destinato a finanziare gli interventi indicati nelle proposte in consultazione. Ad esempio, a rinnovare il parco veicoli circolante, destinando prioritariamente le risorse per l’acquisto di veicoli ad impatto emissivo basso o nullo; oppure a introdurre i crediti d’imposta per investimenti ambientalmente sostenibili negli specifici settori coinvolti (produzione di magnesio dall’acqua di mare, estrazione di idrocarburi, produzione di gomma, cavi elettrici, trasformazione, riciclo e rigenerazione della plastica, pneumatici, i settori industriali che usano gas oltre i 1,2 milioni di metri cubi annui, gli impianti centralizzati industriali che usano GPL).

«È una transizione che non lascerà indietro nessuno – spiega ancora il ministro Costa – La finalità di questo cammino consiste nel riorientare risorse già attribuite ad uno specifico settore verso soluzioni “green”, senza incidere sui soggetti che ne beneficiavano, ma anzi rendendoli parte attiva di questo cambiamento. La logica è quella di ottenere un “saldo zero” a vantaggio di quelle imprese che sapranno cogliere questa opportunità e, naturalmente, a vantaggio dell’ambiente e della salute di tutti i cittadini».

L’iniziativa è lodevole quanto attesa, visto il disimpegno finora mostrato da Governo e Parlamento sul tema, ma anche molto delicata: ri-orientare i sussidi ambientalmente dannosi verso altri scopi comporta colpire alcune categorie sociali e produttive e questo, come insegna ad esempio il caso dei Gilet gialli francesi, non sempre è un’operazione indolore. Soprattutto quando a soffrire sono le fasce di reddito e patrimonio più povere. Per questo ai benefici ambientali andrà affiancato il conseguimento di un’adeguata tutela sociale.

Una consultazione pubblica sotto questo profilo è di per sé un’apertura al dialogo, come illustra il ministro: «Si tratta di una grande occasione di partecipazione perché chiunque potrà contribuire alle consultazioni, che si chiuderanno a fine agosto, in modo da trasformare le proposte in articoli da inserire nella prossima legge di bilancio». Perché però concentrare l’intera operazione nel cuore dell’estate, quando la soglia della pubblica attenzione inevitabilmente s’abbassa? «I sussidi ambientalmente dannosi sono talmente importanti per il ministero dell’Ambiente – nota con amara ironia Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – che ha aperto una consultazione ad agosto! Ripensateci prima di finire nel ridicolo».