Ristrutturazione edilizia, con i certificati bianchi il settore riparte

È questa la via per dare nuova vita alla ristrutturazione edilizia e al comparto del mattone? Ecco qualche numero sui Tee

[10 Giugno 2014]

Comprare casa con un mutuo online o tradizionale non è semplice di questi tempi, non solo per la minore generosità delle banche ma anche per cause connaturate al mercato immobiliare. Tra queste, ad esempio, c’è la diffusa inadeguatezza delle abitazioni italiane dal punto di vista energetico. La ristrutturazione edilizia potrebbe far ripartire il settore, riqualificando condomini e villette, magari anche sfruttando il boom dei cosiddetti certificati bianchi.

Stiamo parlando dei Titoli di efficienza energetica, o Tee, ovvero quei certificati che attestano il livello di risparmio energetico raggiunto da un immobile dopo un oculato progetto di realizzazione o, appunto, di ristrutturazione. Introdotti in Italia nel 2003 e giunti ormai ai loro primi dieci anni di vita, sono stati gestiti prima dall’Aeeg e poi dal GSE (Gestore dei servizi energetici, ndr); quest’ultimo ha quindi tirato le somme del loro utilizzo, traendone interessanti conclusioni.

Sapendo che, secondo i calcoli della Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia, ogni Tee acquistato corrisponde a un risparmio di circa 800 euro per luce e gas (650 se si tratta di una media azienda), non stupisce che durante gli ultimi dieci anni siano stati rilasciati più o meno 6 milioni di Titoli, e che solamente l’anno scorso i certificati bianchi emessi siano addirittura triplicati rispetto al 2012.

Se tutti i soggetti che intendano investire nell’efficientamento energetico possono farne richiesta, compresi quindi i privati per i complessi residenziali e la Pubblica Amministrazione per uffici, scuole e ospedali, i maggiori protagonisti del mercato dei Tee sono sicuramente le aziende del settore energetico e industriale.

Tendenza confermata da Giovanni Campaniello, amministratore unico della Esco Avvenia, in una recente intervista al Sole 24 Ore: «Nei primi quattro mesi del 2014 sono state presentate circa un migliaio di proposte di progetto, che porteranno a emettere Tee per un valore complessivo di oltre cento milioni di euro». La società di Campaniello, specializzata nell’ottimizzazione dei servizi energetici per le aziende, «è riuscita a garantire una riduzione delle emissioni di origine industriale di oltre 1,5 milioni di tonnellate di CO2».

Chi avvia i lavori e acquista i Tee in quanto tempo riuscirà a recuperare l’investimento? Secondo Campaniello «il contributo dei certificati bianchi è tra il 70 e l’80% del taglio ottenuto sulla bolletta: se con l’efficientamento si raggiungono risparmi per 10 mila euro annui, vengono riconosciuti 8 mila euro per cinque anni; così l’investimento, che ad esempio è stato di 30mila euro, non ritorna in tre anni, ma in meno di due». Amministratori di condominio avvisati: ricordate però, che i Tee non sono cumulabili con l’ecobonus per le riqualificazioni edilizie o energetiche.

di Veronica Benigno