Sindaci Verdi a Lione, Bordeaux, Strasburgo, Besançon, Poitiers, Annecy, Tours. Confermato il sindaco verde di Grenoble. Eelv primo partito a Marsiglia. A Parigi confermata la socialista Anne Hidalgo

Secondo turno delle elezioni comunali francesi: a sorpresa vincono i candidati Verdi alleati con la sinistra

L’ispirato discorso di Bayou: «Un progetto portatore di giorni felici. Niente ferma un'idea per la quale è giunto il momento»

[29 Giugno 2020]

Tra la destra storica, I neocentristri neoliberisti di Emmanul Macron e la sfibrata sinistra storica, al secondo turno delle elezioni comunali i francesi hanno scelto i candidati di Europe Écologie Les Verts (Eeelv), il partito Verde francese che, dopo la nuova svolta progressista di un paio di anni fa ha ottenuto quello che l’European Green Party definisce un risultato storico.

Infatti, i Verdi francesi hanno vinto al secondo turno a Lione, Bordeaux, Strasburgo, Besançon, Poitiers, Annecy, Tours e in altre città importanti e confermato il sindaco – anti-Tav Torino -Lione – di Grenoble. Eelv è anche la prima forza politica a Marsiglia, finora roccaforte della destra neofascista lepenista, dove il sindaco verrà deciso tra pochi giorni.

Julien Bayou, leader di Europa Ecologie ha commentato così a caldo il successo elettorale del suo partito: «Oggi l’ecologia fa un grande passo avantiUn passo da gigante (…) Oggi, voi cittadini, avete scelto di dare agli ecologisti e ai loro alleati i mezzi per attuare la transizione ecologica a livello locale. Dal profondo del mio cuore: grazie. Nonostante la coalizione anti-clima, nonostante gli insulti in campagna elettorale, i sindaci ecologisti sono stati rieletti e nuove vittorie permettono all’ecologia di mettere radici nei territori, in molte città e grandi metropoli. Ma anche in molti villaggi e distretti popolari, su quali è meno focalizzata l’attenzione: Schiltigheim, Bègles, Arcueil …

Come segretario nazionale, misuro le mie parole e la responsabilità che ora grava sul nostro movimento, rivolgo un pensiero per i miei predecessori e agli  attivisti che hanno pazientemente costruito l’ecologia in oltre 40 anni, senza mai arrendersi. Peché queste vittorie ambientali non arrivano dal nulla. Provengono dall’altruismo di queste persone che sostenevano l’ecologia senza prospettiva di vittoria immediata. Chi l’ha sostenuta perché era la cosa giusta da fare. Perché questa causa li sovrasta e ci sovrasta. Le vittorie di oggi sono quelle di questi eroi ed eroine comuni. Senza quelle e quelli che hanno percorso le strade, a piedi, in bici, che hanno saputo organizzare campagne creative, nulla sarebbe stato possibile. Ma con voi elettori, tutto lo diventa. Quindi grazie ancora, grazie per la vostra fiducia. Non tradiremo questa fiducia. So che domani i sindaci ecologici lavoreranno per prendersi cura delle nostre città e avviare localmente il cambiamento globale di cui il pianeta ha bisogno. E’ il mandato ad agire per il clima e la giustizia sociale. I francesi sono pronti per il cambiamento, questo è positivo: lo siamo anche noi».

Secondo Evelyne Huytebroeck e Thomas Waitz, copresidenti del European Green Party, «Questo è un chiaro segnale che le politiche verdi sono estremamente rilevanti per il livello locale. I cittadini chiedono chiaramente ai Comuni di svolgere un ruolo sempre maggiore nella lotta ai cambiamenti climatici. Siamo estremamente felici abbiano mostrato fiducia nel partito verde francese per avere città più verdi, più giuste e più sostenibili. Un anno dopo i loro risultati storici alle elezioni europee, i Verdi francesi hanno dimostrato di essere pronti ad agire a tutti i livelli: dal livello locale a quello europeo.Siamo particolarmente felici di vedere che i cittadini delle città governate dai Verdi negli ultimi cinque anni, come Grenoble, hanno completamente rinnovato la loro fiducia al loro sindaco. I Verdi non stanno solo promettendo, stanno anche facendo e gli elettori lo riconoscono. Speriamo che i Verdi francesi possano essere d’ispirazione per il movimento Verde a livello locale in tutta Europa. Come Verdi europei, sosterremo fortemente la cooperazione attraverso la nostra rete di consiglieri locali».

Per Bayou, «Queste elezioni municipali sono un’opportunità per attuare le misure che stiamo sostenendo da molto tempo e che la Convention citoyenne pour le climat ha appena riportato alla ribalta. Trasporti, solidarietà, alloggio, i nostri diritti, conservazione della biodiversità e della causa animale, tranquillità e il vivere insieme, la salute ambientale. Come dice spesso Noël Mamère, l’ecologia non è solo alberi e piccoli uccelli, anche se in questo periodo di collasso della biodiversità, e non mi importa se verrò deriso, lo dico chiaramente: siamo orgogliosi di essere il partito degli alberi e dei piccoli uccelli».

Bayou ha concluso: «L’ecologia è un tutto, è sociale, attaccata a pratiche democratiche partecipative e trasparenti, è inclusiva, aperto al mondo, è trasversale. Soprattutto, il progetto ecologico è l’unica alternativa possibile al liberalismo distruttivo di En Marche e al nazional-populismo del i Rassemblement National. Perché dovremmo lasciare che questo duello (Tra Macrone e la Lepen, ndr) venga imposto di nuovo per il 2022? Voglio dirlo tranquillamente: l’ecologia politica è il fermento delle vittorie a venire. Fino ad allora, dobbiamo continuare ad agire, e rapidamente, perché non abbiamo più tempo per aspettare Con i nostri sindaci, i nostri assessori, i nostri rappresentanti eletti della Francia continentale … Con voi! Faremo ciò che il governo non fa: agire per il clima, combattere le disuguaglianze sociali e rigenerare la nostra democrazia. Gilet gialli, BlackLivesMatter, MeToo, mobilitazione per il clima: queste insurrezioni storiche dicono e traducono il dolore della maggioranza e l’urgenza del momento, così come l’aspirazione a una Francia dove l’ambiente, la giustizia sociale e la democrazia si riprendano i loro diritti. Ecco un progetto per il paese! Il successo di questa sera, per quanto storico sia, è un passo che non ci dà diritti, solo doveri. La sfida per gli ambientalisti è quella di offrire un’alternativa felice al paese. Mentre gli altri governano da soli, noi giochiamo collettivamente. Mentre vogliono sbarazzarsi della regolarità delle elezioni per convenienza personale, noi rispettiamo il quadro democratico. Mentre stanno aizzando il Paese, NOI vogliamo placare il Paese e guarire le sue ferite. Mentre rispondono alla crisi guardando nello specchietto retrovisore, vogliamo rispondere alle sfide del XXI secolo e vogliamo mettere il Paese sui binari della transizione ecologica nella giustizia sociale. Da qui al 2022, per le prossime scadenze, continuiamo a coltivare il comune  più del separatismo corporativo. Pensiamo senza paraocchi. Parliamo dritto. Incontriamoci instancabilmente.Questa è la responsabilità di cui ho parlato prima: questa responsabilità è collettiva, è passare da un partito che prescrive a uno che è sensibile alla creazione di un movimento che ha la vocazione di esercitare il potere. Un movimento che accoglie tutti coloro che si stanno risvegliando all’ecologia. Unisciti a noi! Camminiamo insieme! Un movimento al servizio di un progetto collettivo, che vogliamo costruire con tutti gli attori, i sindacati, le associazioni coinvolte e che condivideremo con tutti coloro che desiderano aiutarci a realizzarlo nel nostro Paese. Un progetto federatore, portatore di giorni felici, che disegna il mondo del futuro, un mondo pacifico che volta la pagina di un sistema che macina gli esseri umani e distrugge il pianeta. Un mondo basato sull’armonia con la natura e tra gli esseri umani. Un mondo che vogliamo per noi stessi, per i nostri figli e per le generazioni future. Niente ferma un’idea per la quale è giunto il momento».

La ex portavoce e parlamentare dell’European Green Party, Monica Frassoni, parla di «Un’onda verde che è riuscita a non essere solo dei Verdi. Così Europa-Ecologie/LES Verts e i suoi alleati hanno verniciato di verde la Francia ( e dato una botta a Macron).

Citando il discorso, »ricco di contenuti, responsabile e per nulla trionfalistico di Julien Bayou, secretario nazionale, dopo i risultati incredibili ma non inaspettati del secondo turno delle municipali in Francia».  La Frassoni fa notare che «Eppure ci sarebbe da essere un po’ trionfanti. Moltissimi Comuni vincono con larghe alleanze anche civiche a guida Ecolo. Lione, centro del macronismo, avrà un sindaco verde sostenuto da un largo fronte progressista, dopo essere stato per moltissimi anni un feudo dei socialisti più conservatori. Bordeaux, dal 1947 in mano alla destra, una specie di Bologna al contrario, è conquistata da un primo cittadino ecolo, Pierre Humet, alla testa di un largo fronte di sinistra. E poi Tours, Besançon, Poitiers, Nancy…perfino Marsiglia e moltissime altre ancora. Parigi è stata si riconquistata da Anne Hidalgo (l’amatissima e carismatica sindaca socialista. ndr), ma sono ecologiste le sue politiche più forti e il leader dei verdi parigini ha giocato un ruolo chiave nella sua vittoria. Nessuno, anche dopo le elezioni europee andate al di là delle aspettative, poteva aspettarsi un risultato così. Nei commenti, l’enorme livello di astensionismo non viene portato come elemento di delegittimazione della affermazione di Eelv. Perché tutti pensano che ci sarebbe stata ugualmente».

Ma per la Frassoni «Ci sono però alcune osservazioni da fare, a mio parere, per non sbagliare in pieno la valutazione del risultato soprattutto dal nostro punto di vista di ecologisti italiani.

Prima cosa tutti i verdi hanno subito riconosciuto che la vague verte che non è solo dei Verdi. Come deve essere; e poi hanno vinto persone forti e riconosciute localmente e hanno vinto le politiche e l’approccio ecologista declinato nelle realtà territoriali come disegno di insieme.

In Francia non c’è per scelta una leadership nazionale forte. E’ un miracolo quando non ci sono conflitto aperti che i media seguono ossessivamente; e probabilmente ce ne saranno quando bisognerà scegliere il candidato/a Presidente alla repubblica, che è una vera ossessione per tutti, anche dei Verdi. Ma intanto hanno saputo, pur a partire da un sistema elettorale molto difficile, costruire localmente nel corso di anni un partito forte con quadri molto preparati e militanti coriacei nonostante anni di esclusione e derisione da parte dei media e della politica Mainstream. Europee e locali sono state la loro forza e oggi ne raccolgono i frutti. In Francia, poi, le questioni ecologiche sono da tempo percepite come capaci di raccogliere consenso, esistono associazioni molto influenti e una società sempre più cosciente e partecipe: risultato anche i media se ne occupano. Perfino Sarkozy si fregiava di essere ecolo. In poche settimane la campagna Affaire di Siècle ha raccolto più di due milioni di firme l’anno scorso e decine di blogger artisti e influencer l’hanno sostenuta».

Insomma. Nella Francia dei Gilet Gialli nati da una protesta contro il caro-carburanti sfruttata dalla destra, ha vinto una coalizione verde-rossa che ha saputo rilanciare una politica progressista e verde che sembra lontana mille miglia dalla parte più destrorsa di quel movimento che si è subito politicamente sfaldato e dall’eterno governo tra il centro-destra-sinistra repubblicano e il neofascismo lepeniano sovranista.