Dal 2000 al 2015 i posti di lavoro verdi in Ue sono cresciuti 7 volte tanto rispetto agli altri

Stati generali dell’economia, Wwf: serve «una politica industriale, che manca da decenni»

Bianchi: «Rilanciare l’economia italiana nel segno della sostenibilità e dell’Europa è una sfida che riguarda tutti»

[12 Giugno 2020]

È la green economy la chiave per sostenere l’occupazione nel nostro Paese, sfiancato dalla pandemia: i dati Eurostat e le stime della Commissione Ue evidenziano che dal 2000 al 2015 la crescita di posti di lavori verdi in Europa è stata 7 volte superiore a quella del resto dell’economia, ma se anche l’Italia registra una buona performance – il report GreenItaly stima la presenza di oltre 3 milioni di green jobs lungo lo Stivale – le potenzialità sono molto più ampie dato che si tratta di un risultato raggiunto praticamente senza regia.

A ricordarlo è il Wwf, alla vigilia degli Stati generali dell’economia che prenderanno domani il via a villa Pamphilj, convocati dal premier Conte: «La crisi economica che segue quella sanitaria legata al Covid-19 chiede al nostro Paese un salto di qualità per un disegno complessivo e sistemico che individuai gli strumenti necessari alla sfida competitiva che deve affrontare l’Italia».

Per farlo, questo salto di qualità, occorre un ruolo proattivo da parte dello Stato. Per il Panda nazionale gli Stati generali dell’economia sono «una opportunità in cui definire, con un approccio sistemico e deciso, scelte programmatiche per il futuro dell’Italia, annunciate dal Governo per settembre, al momento della definizione dell’aggiornamento al Def e della nuova legge di Bilancio 2021».

Soprattutto, l’autunno sarà il momento in cui il Governo dovrà presentare piani credibili per accedere agli ingenti finanziamenti che l’Europa conta di mettere a disposizione per la ripresa post-Covid: in totale 2.400 miliardi di euro a livello continentale, 750 dei quali dal Fondo per la ripresa incentrato proprio su economia verde e digitale.

«Rilanciare l’economia italiana nel segno della sostenibilità e dell’Europa è una sfida che riguarda tutti, per questo il Wwf chiede non solo al governo ma anche al mondo delle aziende e a quello del lavoro di operare, insieme, individuando precisi obiettivi strategici capaci di conciliare, l’ambiente, il lavoro e benessere dei cittadini», dichiara la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi, che ha già contribuito a stendere il piano proposto da Colao al Governo.

Il Pana chiede dunque al Governo di essere ambizioso, delineando nell’ambito degli Stati generali obiettivi vincolanti e una road map su 4 pilastri per la conversione ecologica dell’economia –  decarbonizzazione; valorizzazione del capitale naturale del Paese; sostenibilità ambientale; innovazione verde – che si articoli attorno a un decalogo presentato in dettaglio qui.

Tra i punti salienti che caratterizzano le proposte del Wwf ci sono una legge quadro nazionale sul clima, che in Italia ancora manca, e che porti all’introduzione di una carbon tax; strumenti di sostegno per il rilancio del settore delle energie rinnovabili; una politica industriale che purtroppo «manca da decenni», ed una strategia per l’economia circolare che si è fermata in fase di bozza; un aumento significato della spesa pubblica in R&S, dove «oggi lo Stato italiano destina a questo scopo solo lo 0,5% del Pil mentre la Germania si attesta all’0,82%»; un grande piano di ripristino e rinaturalizzazione di ecosistemi, che comprenda 100 progetti integrati di rinaturazione lungo i nostri fiumi per ridurre il rischio idrogeologico.