Un’occasione per sottolineare i benefici ambientali della geotermia

«Ad oggi tutti i monitoraggi ARPAT indicano per la Toscana geotermica l’ottima qualità ambientale della produzione industriale, che impiega le migliori tecnologie attualmente disponibili (e in alcuni casi le sviluppa) per evitare o abbattere le contaminazioni»

[20 Marzo 2020]

Tale considero la tesi dei comitati anti-geotermia, con cui condivido l’attenzione alla qualità della vita arrivando però a conclusioni esattamente antitetiche.

Andiamo per gradi. Riguardo al tema della salute ho interpellato Fabrizio Bianchi e Liliana Cori dell’IFC del CNR di Pisa, che mi dicono: “Abbiamo avuto modo di consultare i dati diffusi in questi giorni prodotti da ricercatori dell’Università di Bologna e di Bari, che sono in attesa di pubblicazione su rivista scientifica. Si può ritenere plausibile in generale che soggetti esposti cronicamente a inquinamento atmosferico siano più sensibili all’aggressione di virus, per l’esistenza di condizioni generali di maggiore suscettibilità, anche se i casi di Covid-19 italiani non si addensano solo in aree fortemente inquinate, mentre altre aree pur inquinate non vedono concentrazioni di casi”.

Al di là dello studio specifico, e tenendo conto delle conoscenze sull’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute, come quelle prodotte dall’Agenzia europea dell’Ambiente, la richiesta di mantenere sotto controllo la qualità dell’aria è sempre corretta, e le autorità hanno il compito di monitorare le variazioni dei parametri di legge normati, così come le condizione di salute delle comunità. Tale è la richiesta delle Direttive Europee, a cui l’Italia, ed in particolare la Regione Toscana, risponde attivamente proprio in riferimento alla geotermia.

I valori dei principali indicatori di qualità dell’aria viene monitorata con una cura e frequenza che non ha eguali in Europa. Ritengo che, contrariamente a quanto affermato dai comitati anti-geotermia, le autorità toscane mostrano interesse per questi temi, cui hanno dedicato negli ultimi anni risorse e professionalità in un progetto dedicato (InVETTA).

Ad oggi tutti i monitoraggi ARPAT indicano per la Toscana geotermica l’ottima qualità ambientale della produzione industriale che, gestendo fluidi altamente pregiati (in energia) eppure ricchi di contaminanti naturali, impiega le migliori tecnologie attualmente disponibili, e in alcuni casi le sviluppa, per evitare o abbattere le contaminazioni.

Le misure di contenimento dell’inquinamento vanno certamente pianificate, come evidenziato anche da Bianchi in riferimento allo studio di Bologna e Bari (link Greenpeace: https://www.greenpeace.org/italy/storia/7135/inquinamento-dellaria-e-pandemia-da-covid-19-che-relazione-ce/). Tali misure vanno cercate non certo in riferimento ad attività industriali ambientalmente e comprovatamente sostenibili. Ed invece, piuttosto, con il sostegno a tecnologie energetiche quali quelle geotermiche. Soprattutto sul tema del riscaldamento di ambienti, le pompe di calore geotermiche e i teleriscaldamenti geotermici, oltre a ridurre la dipendenza da fonti fossili, garantiscono una qualità dell’aria di gran lunga superiore a quella offertadalle fonti fossili e dalle biomasse.

di Adele Manzella, presidente dell’Unione geotermica italiana e Primo ricercatore all’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr, per greenreport.it