Vetro, in Italia aumentano imballaggi e differenziata ma diminuisce il tasso di riciclo

Risparmiate comunque materie prime per un volume pari a una volta e mezza quello del Colosseo

[22 Luglio 2015]

Per la prima volta in crescita dal 2011, l’anno scorso sono state immesse nel mercato italiano 2.298.484 tonnellate d’imballaggi in vetro (+1,9% rispetto al 2013). Un dato, quello diffuso oggi da Coreve, che sottende un timido aumento dei consumi alimentari interni, ed è premessa per le valutazioni sull’efficienza della gestione a valle – ovvero quella del rifiuto, l’altra faccia del consumo.

Il Consorzio recupero vetro informa dunque che i rifiuti d’imballaggio in vetro raccolti in modo differenziato sono cresciuti del 2,6% nel 2014,  con incrementi significativi soprattutto nelle regioni del Sud, dove si è passati dai 17,8 kg di vetro per abitante del 2013 a 19 kg nel 2014, pari ad un aumento del 6,8%: tra le regioni che hanno fatto registrare i maggiori tassi di incremento spiccano infatti la Puglia (+15,6%), la Campania (+9,4%) e la Sicilia (+8%).

Cresce anche la percentuale di quegli imballaggi in vetro avviati a riciclo, pari a circa 1.615.000 tonnellate nel 2014 (con un incremento dell’1,2% rispetto all’anno scorso), una quota cui hanno contributo anche le 7.000 tonnellate riciclate in settori diversi (ceramiche e laterizi) dalle vetrerie nazionali che producono nuovi imballaggi in vetro.

Il tasso di riciclo, però, è rimasto fermo a quota 70,3%. Una percentuale certo rilevante, ma che in questo caso ha corso meno di quella relativa alla raccolta differenziata; considerando che la raccolta è aumentata, in proporzione, più del riciclo, è necessario – spiegano infatti da Coreve – continuare a lavorare per migliorare la qualità dei rifiuti d’imballaggio in vetro raccolti in modo differenziato.

«L’incremento della raccolta differenziata nel sud Italia – ha commentato Franco Grisan, presidente di Coreve – è un’ottima notizia perché significa che il lavoro degli ultimi anni per quanto riguarda la comunicazione e la sensibilizzazione dei cittadini sta dando dei frutti. Ma c’è ancora molto da fare. Il fatto che, a fronte di un aumento dei consumi, sia diminuito il tasso di riciclo, sottolinea l’importanza di fare la raccolta differenziata ma, ancora una volta, soprattutto di farla bene. E’ fondamentale che nelle “campane” del vetro vengano conferiti solo bottiglie e vasetti, imballaggi completamente riciclabili, all’infinito e senza alcuna perdita, purché se ne eviti la commistione con materiali come cristallo, ceramiche e vetroceramiche (pirofile tipo Pyrex) resistenti al fuoco, specchi o altri vetri non da imballaggio, che ne pregiudicano la qualità e il risultato finale».

Sul riciclo, infatti, e non sulla raccolta differenziata – che rimane un indispensabile mezzo, ma non il fine – va concentrata l’attenzione. Riciclando, dimostrano i dati, il guadagno è per tutti ad alto raggio. Nel caso dei soli imballaggi in vetro, ad esempio, in un anno si è risparmiata l’estrazione di materie prime vergini per circa 3.020.000 tonnellate pari, in termini di volume, a 1 volta e mezza quello occupato complessivamente dal Colosseo di Roma, risparmiata una quantità di energia pari a circa 285.000 tonnellate equivalenti di petrolio – pari al consumo medio annuale di gas di circa 230 mila famiglie italiane – e evitata l’emissione in atmosfera di 1.860.000 tonnellate di CO2, equivalenti a quelle derivanti da oltre 6 mila viaggi in aereo tra Milano e Roma. E riciclando ancora, è possibile ottenere di più.